Dalla Romania la tratta dei bimbi comprati e venduti

Dalla Romania la tratta dei bimbi comprati e venduti i- MA PIAGA SOCIALE Dalla Romania la tratta dei bimbi comprati e venduti La conferma ai tanti sospetti delle forze dell'ordine arriva da Brasov Una coppia è stata arrestata con l'accusa di «traffico di esseri umani» I piccolifinivano in Spagna e Italia: molti di loro sarebbero a Torino Angelo Conti C'è un traffico di bambini romeni verso l'Europa occidentale, ed anche verso l'Italia. Vengono «affittati» da organizzazioni criminali che perfezionano, con i genitori, veri e propri contratti d'affitto. L'ultima conferma è dell'altro giorno: due zingari residenti a Vineri, una località vicino Brasov (est della Romania), sono stati arrestati dalla polizia romena per «aver organizzato una rete intemazionale di traffico di esseri umani». Rozalia Farcas (37 anni) e Alexandru Aidea (41 anni) erano da tempo sorvegliati. La coppia, nell'arco degli ultimi dieci mesi, avrebbe mandato oltre cinquanta bambini in Italia e Spagna. Alcuni sono finiti anche a Torino. I bambini (quasi tutti provenienti dalla poverissima regione agricola che circonda la città) erano comprati e venduti con il consenso dei genitori, che firmavano un documento scritto a mano. Si trattava di una certificazione denominata «atto di assenso» secondo la quale la zingara Rozalia veniva definita «datore di lavoro» dei piccoli. Nel documento veniva indicata la nazione nella quale sarebbero andati a lavorare i ragazzini ed anche un arco di impegno compatibile con il dettato della legge romena (quasi sempre per appena 2-3 giorni al mese) senza però indicare nulla in più. Gli «atti di assenso» erano utili per superare senza problemi le frontiere anche se pare assodato che i controlli siano ormai scarsissimi dopo l'avvenuta «liberalizzazione» dell'emigrazione verso diversi paesi europei, fra cui l'Italia. La polizia ha trovato anche alcuni dizionari con alcune parole chiave sottolineate: erano quelle che i bambini dovevano imparare. I piccoli, secondo la polizia romena, erano sistemati, una volta all'estero, in abitazioni misere. Sempre secondo la polizia romena, venivano presi a calci se non portavano ogni giorno almeno 100 euro. Ora l'indagine si sta spostando in Italia ed in Spagna: gli investigatori di Brasov hanno infatti sequestrato elenchi di nomi di persone (tutte romene) che gestivano i bambini una volta all'estero. Su questo filone ha aperto un'indagine anche l'Interpol che, in queste ore, sta cercando di rintracciare i «corrispondenti» esteri della coppia dì Brasov. Si tratta, comunque, di cittadini romeni, probabilmente anch'essi clandestini. Il traffico di bambini è una piaga che non stupisce più di tanto. In Romania esiste purtroppo il triste fenomeno di migliaia di bambini che già a 8-10 anni cominciano a vivere fuori dall'ambiente familiare, che è spesso povero al punto tale da non potersi nemmeno farsi carico delle spese per la sopravvivenza. A Bucarest il fenomeno è evidente: bambini che vivono nelle fogne, sotto i ponti, in locali di fortuna. Questo dramma alimenta una rete di vendita dei bambini, trasferiti in Europa per mendicare o rubare, mentre in Romania sfocia in frequenti episodi di prostituzione minorile con ragazzini e ragazzine spesso appena quattordicenne che si offrono nei parchi della città. Un fenomeno favorito dagli stessi genitori che non hanno i soldi per mantenere i figli Un gruppo di bambini romeni fotografato ieri nei dintorni della stazione di Porta Nuova

Persone citate: Alexandru Aidea, Angelo Conti, Rozalia Farcas