Lltaitennis è finita a fondocampo di Stefano Semeraro

Lltaitennis è finita a fondocampo LA CRISI DEL NOSTRO SPORT DELLA RACCHETTA E' SEMPRE PIÙ' PROFONDA, SOLO SANGUINETTI NEI PRIMI 100 DEL RANKING MONDIALE Lltaitennis è finita a fondocampo Mancano qualità e voglia di lottare, tutti aspettano un messia Stefano Semeraro Il tennis, se non ve ne siete accorti, è tornato divertente. Merito di una cucciolata di piccoli artisti - Federer in testa - e di antichi idoli, che stanno percorrendo un corridoio luminoso verso l'autunno della carriera. Merito anche, o forse soprattutto, della decisione di rendere più lente le superfici sintetiche, regalando tempi più grami ai bombardieri tutto servizio, ma molto più show agli occhi degli appassionati. Peccato che questo rinascimento del gioco ci trovi, noi italiani, laterali e assopiti. Spettatori della piccola onda di piena che ad esempio agli ultimi Australian Open ha portato mezzo milione di spettatori sui campi, restiamo-aggrappati al passato. Alle imprese di Panatta fr soci, ai frammenti di gloria datati Anni 90, fra l'era Camporese-Canè e quella Furlan-Gaudenzi. In Davis rischiamo lo sprofondo in serie C, nella classifica Atp di questa settimana, come in quella di fine 2002, Davide Sanguinetti, a quota 60, è l'unico azzurro fra i primi 100. Dall'introduzione del computer (1973) solo nell'82 e neir84, quando gli isolati eroi furono Claudio Panatta e Cancellotti, avevamo chiuso con un bilancio così stento. A parte nazioni-guida come la Francia, gli Usa, l'Australia e la Spagna, volendo l'Argentina, stanno meglio di noi anche gli svizzeri, i danesi, gli olandesi, i romeni, i cechi, gli austriaci, i brasiliani, i cileni e i belgi, i croati e persino gli inglesi, fino a ieri fratelli di sciagura. C'è un thailandese, fra i primi 15. Non che l'Italia abbia mai mietuto raccolti clamorosi in termini di quantità, intendiamoci. Di top-100 ne abbiamo avuti al massimo 5 in contemporanea, venti in tutto dal '73 a oggi se facciamo la conta per giocatori, per un totale di 90 «timbri» statistici. Quello che preoccupa oggi è la mancanza di qualità, e soprattutto il grigio delle prospettive, che fra l'altro scoraggia l'interesse dei media, tv in testa. Sanguinetti ha 30 anni, Gaudenzi 29, Furlan 33. Negli ultimi nove anni abbiamo vinto appena 5 tornei, per merito di Gaudenzi e Sanguinetti. Che però. Dio li abbia in gloria, non sono etemi, e faticano a ripetersi ad alto livello. Dietro di loro gli ottimisti e i pazienti vedono bene la classe dei sedicenni, i pessimisti invece aggiungono cifre lugubri ricordando che fra i primi 200 contiamo appena 6 giocatori, uno dei quali. Vassallo Arguello, importato dall'Argentina. Le seconde linee, i Volandri, i buzzi, i Galvani, stentano a decollare, e allora ci si chiede come mai uno sport così globalizzato, così popolare ovunque, da noi - con l'eccezione del settore femminile, dove raccogliamo soddisfazioni - sia in piena carestia. «Gli spagnoli, che hanno piazzato tre giocatori al Masters dello scorso anno, concepiscono più o meno la vita come noi spiega Furlan -. Ma mentre uno spagnolo, quando perde, sta lì e continua ad allenarsi, l'italiano magari si prende un mese di vacanza. Invece il tennis non è diverso da un'azienda: se non vai in ufficio, non produci». Troppo satolli, troppo soddisfatti? «In Spagna a dare lezioni di tennis non si guadagna niente - conti- nua nell'impietoso confronto un ex campione come Emilio Sanchcz -.Così i maestri e gli ex-giocatori hanno deciso di diventare coach, mettendosi in proprio e portando in giro i ragazzi a fare esperienza». Noi, che di tecnici bravi e coraggiosi ne abbiamo, ma pochi, attendiamo la rinascita confidando nei Pia, uno strumento didattico-organizzativo forse utile per la propaganda ma che non serve a selezionare i ;iocatori di vertice. E snobbiamo 'esperienza di chi giocatore vero è stato, allontanando i campioni che invece all'estero in efficienti centri tecnici e in giro per tornei' innaffiano di esperienza i giova-, ni talenti. Sospesi come siamo, in attesa di un messia, fra un artigianato che non tira più e un tehnis-azienda-di-lusso i cui meccanismi stentiamo a capire. Negli ultimi nove anni abbiamo vinto la miseria di 5 tornei e persino gli inglesi adesso ci superano nella classifica-nazioni Sanguinetti ha un record poco invidiabile: è l'unico italiano nei primi 100 del mondo

Luoghi citati: Argentina, Australia, Francia, Italia, Spagna, Usa