«Energia liberalizzata, ma per tutti»

«Energia liberalizzata, ma per tutti» QUADRINO: BISOGNA ELIMINARE GLI STRANDED COST. RANCI: PIÙ INVESTIMENTI «Energia liberalizzata, ma per tutti» Saglia: serve piena reciprocità. Tariffe: ad aprile in vista aumenti del 30Zo Flavia Podestà MILANO «L'Italia non rinuncia a completare la liberalizzazione del mercato elettrico, che non potrà essere comunque un campo aperto per i monopoli esteri: la reciprocità sarà il criterio per qualificare i giocatori. Reciprocità nell'apertura del mercato, ma anche reciprocità delle regole». Può essere sintetizzato più o meno così il messaggio inviato ieri dal responsabile energia di An Stefano Saglia. Un segnale importante, veicolato attraverso un convegno su «Produzione e distribuzione dell'energia: liberalizzare è possibile?», perché Saglia che è anche relatore alla Camera del disegno di legge Marcano - ha delimitato con chiarezza il campo di gioco per i player attuali e per quelli potenziali di un settore cruciale come quello energetico. «Non possiamo diventare i campioni della liberalizzazione energetica in Europa se altri Paesi non fanno altrettanto», ha detto Saglia lascian¬ do intendere che sul banco degli imputati c'è il nodo di Edf, ma non solo. E con questo messaggio, la giornata di ieri che aveva registrato in tema energetico le richieste più disparate - dall'auspicio del presidente della edison Umberto Quadrino perché si arrivi presto all'eliminazione degli stranded cost «che ostacolano l'avvio della Borsa elettrica» alla richiesta perentoria delle imprese bonsai aderenti alla Cna di Vicenza di una liberalizzazione completa del mercato elettrico in tempi rapidissimi e il dimezzamento della soglia per i clienti idonei da 100 mila a 50 mila chilowattore, sino all'ennesima protesta di Legambiente contro il decreto salva centrali di cui ieri è iniziato l'esame alla Camera (dopo il via libera del Senato) - è riuscita a trovare alla fine una sua coerenza. Sul lead scandito da Saglia si è, infatti, inserito il presidente dell'Authority di settore Pippo Ranci - che aveva anche auspicato una netta distinzione ((tra la politica energetica cui competono le grandi scelte e l'attività regolatoria che ha altri obiettivi» - per precisare come il pur condivisibile richiamo alla reciprocità non debba trasformarsi in un ostacolo agli investimenti nella infrastrutture energetiche. Ranci ha, infatti, ricordato come il BelPaese non possa accontentarsi che domanda e offerta di energia vadano in equilibrio se vuol ottenere quella riduzione dei prezzi dell'elettricità che resta il vero obiettivo della liberalizzazione. Di qui il suo invito a non scoraggiare gli investimenti in centrali, gasdotti, linee elettriche, impianti per la rigassificazione necessari per far si che l'offerta superi la domanda di energia: «Ne beneficeraimo i prezzi, ma anche la stessa sicurezza del sistema». A proposito di prezzi, il Rie di Bologna sostiene che il caro petrolio incombe anche sulle tariffe elettriche che già dal prossimo aggiornamento, ad aprile, potrebbero registrare un rincaro di circa il 30Zo in media nazionale. Un aumento che per una famiglia tipo (3 kw installati e consumi di 225 kwh al mese) si tradurrebbe in una maggiore spesa annuale di oltre 7 euro. E che si andrebbe ad aggiungere al rincaro, pari a 6,75 euro l'anno, già scattato dal primo gennaio. Vedremo. Intanto, a sorpresa, nel ping pong tipico di un convegno. Saglia ha posto - sia pure con estrema diplomazia - un altra questione rilevante: quella della distribuzione di energia che, a regole invariate (ddl Marcano compreso), gli è sembrata comunque antitetica rispetto ad una situazione di mercato liberalizzato, in quanto «tuttora appaltata per l'BS per cento all'Enel e per il restante 15 per cento alle municipalizzate» che ha definito «monopoli pubblici locali». Di qui il suo auspicio che le regole per la distribuzione vadano riviste, in barba ai possibili mal di pancia dell'Enel. Sia pure sottotraccia è tornato in diversi interventi il nodo della Borsa elettrica di cui i più attendono dall'autunno scorso l'avvio, ma che è tenuta nel Limbo da una ristretta fascia di industriali energivori - come acciaieri e produttori di alluminio - che lo stato ha viziato concedendo solo a loro un canale preferenziale di acquisto a basso costo all'estero: condanna che Marcano potrebbe rendere definitiva se dovesse davvero generalizzare i contratti bilaterali. Umberto Quadrino, presidente di Edison

Persone citate: Flavia Podestà, Pippo Ranci, Ranci, Saglia, Stefano Saglia, Umberto Quadrino

Luoghi citati: Bologna, Edison, Europa, Italia, Milano, Vicenza