Powell all'Onu, 90 minuti per convincere il mondo

Powell all'Onu, 90 minuti per convincere il mondo Powell all'Onu, 90 minuti per convincere il mondo Presenti i ministri degli Esteri di undici Paesi del Consiglio di Sicurezza Esibirà foto, registrazioni e testimonianze sulla colpevolezza di Saddam Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Accompagnato dal direttore della Cia, George Tenet, questa mattina il Segretario di Stato, Colin Powell, presenterà al Consiglio di Sicurezza dell'Onu le prove raccolte dall'intelligence Usa a carico di Saddam Hussein nel tentativo di creare un consenso internazionale per l'intervento militare. E' un momento critico: gli Stati Uniti mettono in gioco la loro credibilità, l'Onu deve sceghere sulla guerra. L'esposizione dei fatti da parte di Powell avverrà in diretta di tv e sarà multimediale, con un occhio anche al pubblico americano. Sebbene il Dipartimento di Stato precisi che «non abbiamo nessuna prova fumante», le indiscrezioni anticipano la presentazione di elementi nuovi: il tutto durerà circa 90 minuti e comprenderà foto di laboratori mobili per la guerra batteriologica, registrazioni radio di dialoghi tra funzionari iracheni sulle armi di distruzione di mas- sa, immagini e documenti sugli inganni organizzati ai danni dell' Onu e testimonianze raccolte sui legami fra l'Iraq e Al Qaeda. «Al Consiglio di Sicurezza verranno mostrati documenti che il Congresso non ha visto», preannuncia Duncan Hunter, presidente della commissione Forze Armate della Ca' -a. a v,jnferma dell'eccezionalità della seduta 11 Paesi su quindici saranno presenti a livello di ministri degli Esteri, e a presiedere sarà il tedesco, Joschka Fischer. Powell è atteso dalla prova più difficile come Segretario di Stato, un compito che ricorda da vicino quello di Adlai Stevenson, inviato dal presidente Kennedy nel 1962 all'Onu con le foto satellitari dei missili sovietici a Cuba. Per l'Iraq nella sala ci sarà l'ambasciatore Mohammed Al Douri. Se Powell avrà successo la seconda risoluzione Onu con l'ultimatum a Saddam potrebbe essere dietro l'angolo; se fallirà il Consiglio di Sicurezza si spaccherà e gh Usa guideranno una «coalizione di volontari». Gh americani si fidano del Segretario di Stato: un sondaggio di UsaToday afferma che il 630Zo si farebbe guidare da lui in guerra, e solo il 2407o da Bush. Lo sforzo diplomatico per sostenere Powell è massiccio: il Presidente ieri ha parlato al telefono per 15 minuti con il collega russo Putin, Blair ha incontrato il riluttante Chirac e lo stesso Colin Powell ha avuto incontri con numerosi colleghi. Il Raiss di Baghdad si è mosso in anticipo per smentire Powell. In un'intervista con l'ex deputato laburista Tony Benn registrata giorni fa e diffusa ieri Saddam Hussein nega ogni rapporto con Al Oaeda: «Se lo avessimo sarebbe un onore ammetterlo». E nega il possesso di armi proibite: «Non sono pillole, se ci fossero s, vedrebbero». «Gh Usa vogliono il petrolio dell'Iraq per dettare condizioni a Cina, Russia ed Europa - ha detto Saddam Hussein, ripreso da un cameram governativo mentre sorseggia il caffè sHuto in poltrona e noi non vogliamo la guerra, ma se vi saremo obbligati difenderemo il nostro onore proprio come fecero gh inglesi durante il Secondo conflitto mondiale». La presentazione delle prove all'Onu avviene mentre sullo scacchiere del Golfo Persico si moltiplicano i segnali dell'imminente conflitto. Il Kuwait dal 15 febbraio chiuderà la parte settentrionale del territorio, dove sono concentrate le truppe Usa destinate all'invasione. Nel Mare Arabico è arrivata la terza portaerei Usa, la «Uss Lincoln», e una quarta potrebbe presto seguire. La squadra navale francese guidata dalla «Charles de Gaulle» è invece nel Mediterraneo orientale, al largo di Creta, «in attesa di ordini». Soldati americani e israeliani nel deserto del Neghev haimo effettuato otto test di lancio di missili Patriot, perché per i comandi di Gerusalemme la guerra è «ormai inevitabile». Grandi manovre anche nell'ufficio della Casa Bianca che si occupa del dopo-Saaaam: indiscrezioni provenienti dall'Australia affermano che Bush e Powell avrebbero rotto gh indugi ed scelto Ahmed Chalabi, presidente del Congresso nazionale iracheno, per gestire il Paese nella fase di transizione del dopoguerra che secondo fonti diplomatiche britanniche potrebbe durare tre anni. Anche di questo parlerà il Segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, durante la sua sosta a Roma, venerdì, per un incontro con il ministro della Difesa Antonio Martino. In Iraq gh ispettori hanno trovato un'ogiva chimica da 122 mm simile alle sedici già recuperate ma, secondo le stime di Washington, Baghdad ne nasconde altre migliaia. Il capo della missione, Hans Blix, ammonisce Saddam a rompere gh indugi e a collaborare: «Mancano solo cinque minuti alla mezzanotte». Il Kuwait annuncia che dal 15 febbraio la zona settentrionale del Paese al confine con l'Iraq sarà dichiarata «chiusa». Blix avverte Baghdad: mancano cinque minuti a mezzanotte Venerdì Rumsfeld a Roma