Telecinco, «sospeso» il processo al premier di Gian Antonio Orighi

Telecinco, «sospeso» il processo al premier NEL DIBATTIMENTO IN SPAGNA NON VIENE STRALCIATA LA POSIZIONE DEGLI ALTRI IMPUTATI PER FRODE E FALSO IN BILANCIO Telecinco, «sospeso» il processo al premier Per lui e Dell'Utri, ma soltanto fino a fine mandato Gian Antonio Orighi MADRID «E obbhgatorio che Berlusconi e Dell'Utri rispondano dei presunti reati di cui sono accusati, anche se le loro imputazioni sono sospese mentre mantengono le loro cariche e sono protetti dalla immunità». Questo il clou dell'ordinanza con cui il tribunale nazionale di Madrid ha accolto la richiesta - formulata dal celebre gip e, dicono i suoi avversari, «toga rossa», Baltasar Garzón - di concludere le indagini sul caso Telecinco e ha applicato nei confronti del premier e del senatore siciliano la sospensione del processo previsto dalla legge spagnola. Una soluzione che, quando, insieme ad altre, fu proposta in Italia durante lo scontro sui processi di Milano, fu al centro di dure polemiche. Le ipotesi del reato - risalenti al periodo tra il '90 e il '93 - per il premier, l'eurodeputato e otto imputati tra cui Giovanni Acampora ed Alfredo Messina sono: frode fiscale per 81 milioni di euro, falso in bilancio e violazione della legge sulla tv privata. GU otto imputati sono tutti passati amministratori della tv privata partecipata da Fininvest, secondo la quale, all'epoca, l'azienda controllava il 25aZo del capitale (cioè la quota consentita) mentre l'accusa sostiene che il controllo arrivava al 580Zo. L'Alta Corte ha respinto un ricorso degli imputati in cui si chiedeva che fosse anche loro applicata la immunità di cui godono Berlusconi e Dell'Utri. «E privo di ogni logica giuridica pretendere che sia esteso il beneficio dell'immunità a persone che non siano né senatori né deputati», sostiene il tribunale nazionale. L'ordinanza (che dà via libera al processo la cui data è ancora da stabilirsi) precisa poi, riferendosi al presidente del Consiglio ed all'eurodeputato, che sempre hanno proclamato la loro assoluta estraneità ai fatti: «Trattandosi di reati contro il fisco, perseguibili d'ufficio e presuntamente commessi prima che fossero protetti dall'immunità, è obbligatoria che si proceda, ed eventualmente puniscano, tali reati di natura pubblica, senza che l'obbligo si estingua per l'ostacolo giuridico dell'immunità». In altre parole: la spada di Damocle su Berlusconi e Dell'Utri continuerà a pendere anche in futuro ed anche a processo concluso, pur senza interferire, attualmen¬ te, sull'attività politica dei due in forza dell'immunità riconosciuta. «Per adesso, la circostanza che sia premier ha giocato a suo favore. Ma in quanto tale condizione scompaia - rivelano fonti giudiziarie - Berlusconi sarà.automaticamente imputato», chiosava ieri La Vanguardia, lo stesso giornale che nel marzo del '98 rivelava: «Le indagini su Berlusconi e Telecinco nascono dal pool di Milano». D'altronde, è ancora il tribunale nazionale a ricordare: «Le norme spagnole ed intemazionali permettono che un accusato possa essere processato prima o dopo gli altri implicati nello stesso procedimento giudiziario». Però a istruire, le indagini contro Berlusconi e Dell'Utri è Garzón, ex deputato socialista, amico di Antonio Di Pietro. Una legge dell'SS prevede che tutti i parlamentari di Madrid ed il capo del governo, infatti, possano essere indagati e processati, dopo l'ok delle Camere sull'obbligatoria autorizzazione a procedere, solo da una sezione penale ad hoc della Corte di Cassazione. Un diritto che il premier e l'eurodeputato avevano richiesto ma che venne negato. Ragione: «È una potestà solo per gli spagnoli». Il gip del Tribunale Nazionale spagnolo, Baltasar Garzón

Luoghi citati: Fininvest, Italia, Madrid, Milano, Spagna