Rigori da ripetere Farina dice si Altri tre colleghi no di Gigi Garanzini

Rigori da ripetere Farina dice si Altri tre colleghi no (S)ViSTE E RIVISTE Rigori da ripetere Farina dice si Altri tre colleghi no Aree intasate al momento dell'esecuzione e gli arbitri nella maggioranza dei casi ignorano il regolamento Disparità di trattamento anche sugli spintoni e le proteste Gigi Garanzini L' ESECUZIONE del calcio di rigore: storia vecchia, eppure di grande attualità. Il regolamento, questo sconosciuto, autorizza l'ingresso in area di attaccanti e difensori solo dopo la partenza del pallone. Le immagini continuano a mostrare aree affollate come un tram all'ora di punta. Tutti e quattro quelli concessi in questa giornata andavano ripetuti: a maggior ragione i due calciati da Roma e Parma, visto che nel primo caso Delvecchio partito ben prima del destro di Totti ribatte a rete, e nel secondo Ferrari, scattato in netto anticipo sul tiro di Pizarro, mette in calcio d'angolo la respinta di Frey. L'unica ripetizione, invece, è stata quella ordinata da Farina a Verona anche se, per la verità, il più vicino a Corini era un laziale. A differenza di San Siro, dove all'atto della battuta di Pirlo, Tomasson era praticamente all'altezza del dischetto. Dei quattro rigori, era nettissimo quello non visto da Tombolini all'Olimpico e concesso grazie alla segnalazione del guardalinee Mitro, netto quello accordato da Trefoloni al Milan, severo il primo della stagione a sfavore della Lazio anche se Cossato ruba il tempo a Negro e il difensore, superato, lo sbilancia. Mentre il rigore per l'Udinese andava accompagnato da un cartellino rosso, e non giallo, per il fallo da ultimo uomo di Bonera su Muzzi. Non è stato questo l'unico errore di Rodomonti a Parma. La successiva espulsione di Ferrari per fallo da ultimo!?) uomo su Jankulo- vski sapeva un po' di compensazione: mai come quella di Kroldrup, il cui sgambetto su Cardone, duro ma frontale e non a piede alto, non sembrava davvero da rosso immediato. Molti episodi discussi anche a Bergamo e a Milano. Partendo dalla disparità di trattamento in materia di proteste. Per esempio Doni rimedia da Pellegrino il secondo cartellino giallo, dopo aver subito un fallo da Camoranesi e uno spintone da Thuram, per una protesta meno plateale, di quella, gesti più labiali, che Gattuso si permette nei confronti del guardalinee Stevanato. Il quale Slevanato, prima di pescare un fuorigioco di Inzaghi e di segnalarne uno inesistente ai danni di Mauri, non aveva aiutato Trefoloni a cogliere una plateale trattenuta in area di Seedorf su Colucci proprio nei primissimi minuti di gioco. A Bergamo, il gol annullato a Rossini sembra viziato da un precedente fallo su Thuram, mentre è un errore del guardalinee Ricci a fermare lo stesso Rossini lanciato a rete: ma l'episodio-clou è il fallo di mano di Camoranesi con conseguente ammonizione a due passi dalla porta di Taibi. Le immagini, in realtà, mostrano che il fallo di mano è doppio, sicché come minimo anche Zauri andava ammonito: mentre, come massimo, potevano starci anche rigore e espulsione perchè il pallone arrivava da sinistra e il primo fallo di mano, in ordine cronologico, era di Zauri. Nel posticipo, vagamente irritante la partenza di Racalbuto. Ma i danni il Torino se li è poi fatti da sé. Acrobatico inten/ento di Cannavaro per fermare un'azione offensiva di Castellini

Luoghi citati: Bergamo, Lazio, Milano, Parma, Roma, Verona