La cultura della trasparenza s'inizia con gli standard «etici»

La cultura della trasparenza s'inizia con gli standard «etici» LA POSTA Di MAGGI La cultura della trasparenza s'inizia con gli standard «etici» 1 O letto su La Stampa del "1 22 dicembre sorso una sua risposta a un lettore relativa ai fondi comuni di investimento nella quale si citavano i Gips (Global investment performance standards). Nell'articolo si faceva riferimento alle società che in Italia hanno già aderito agli standard Gips, riportando solo tre nominativi, cioè Pioneer, Ras e Fineco (in realtà era stata Bipop ad applicare l'analisi alle proprie Gpf). Come dirigente della Emst&Young, devo farle presente che la mia società ha assistito sei società di gestione italiane nel processo di adesione agli standard Gips, verificando la conformità agli standard stessi delle relative presentazioni: Bnl Gestioni Sgr, Ing Italia investment management Sgr, Aletti Gestielle Sgr, Bpl Fondicri Sgr, Bsi Italia e Ducato Gestioni Sgr (dal 2002 fusa in Monte Paschi asset management). A quanto mi risulta, inoltre, in Italia ha ottenuto la comphance Gips anche Credit Suisse asset management. Le invio questa mia precisazione perché sulle tematiche Gips l'informativa esistente è ancora piuttosto lacunosa, ragione per la quale r«Italian investment performance committee», del quale faccio parte, ha avviato un'indagine tra i gestori italiani per censire il posizionamento del mercato nell'adesione agli standard Gips; come correttamente riportato nel suo articolo, infatti, chi aderisce agli standard attua un passo molto significativo nell'adesione alla cultura della trasparenza nei confronti degli investitori, che è l'obiettivo finale dei Gips. Emilio Maffi (Ernst fr Young business risk services) Aggiorniamo volentieri l'elenco delle società che hanno avviato l'adeguamento agli standard «etici» internazionali sulle performance. E continueremo a seguire gli sviluppi di un tema importante per il miglioramento del servizio di gestione per risparmiatori e iscritti ai fondi pensione. Ricordo ai lettori meno esperti che i Gips-Global investment performance standards sono standard etici internazionalmente accettati che si dà l'industria della gestione per garantire misurazioni corrette, in quanto effettuate con la stessa metodologia In tutti i mercati. E Una polizza da tenere 1 O stipulato una polizza T risparmio Noricum vita a fine '98 per la durata di 15 anni, con versamenti annuale di lire 2.500.000, cui corrisponde una quota di capitale iniziale d'importo pari a lire 2.292.682. L'aliquota di retrocessione è pari air850Zo e i rendimenti corrisposti relativi ai primi 3 anni sono stati rispettivamente 4,72, 4,27, 4,42"^.. Il 31/12/2002 ho effet¬ tuato il versamento del 50 anno (durata minima per il recupero fiscale), volevo sapere se mi conviene continuare la polizza fino a scadenza oppure chiedere la restituzione del capitale (con quale interesse annuo maturato?). Marco Estienne (e-mail) La polizza indicata è, in estrema sintesi, un piano di versamenti periodici molto flessibile (prevede la possibilità di riscatto dopo il primo anno senza alcuna penalità) che ha il fine di erogare, a scadenza, un capitale o una rendita vitalizia. I premi corrisposti su contratti sottoscritti entro il 31/12/00 beneficiano anche del risparmio fiscale. L'aliquota di retrocessione Iniziale deir857o sale, dal sesto anno, all' 87,5Vo e dal decimo al 90oZo, con un minimo garantito del 30Zo annuo. Il caricamento applicato (cioè il totale dei costi) sui premi versati è del 60Zo. La polizza appare quindi, rispetto agli standard di mercato, abba¬ stanza interessante soprattutto se l'obiettivo del lettore è quello di accumulare nel tempo il risparmio con un rendimento variabile (ma con un minimo garantito e, soprattutto, consolidato nel tempo) e beneficiare del «risparmio fiscale» nella forma della detrazione (che, con una polizza nuova non sarebbe possibile) che migliora il rendimento effettivo. Sconsigliamo il riscatto; eventualmente si potrebbe valutare l'opportunità, se il lettore non intende più versare, di mettere la polizza in riduzione, sospendendo cioè il pagamento dei premi. m Le spese per il muro di contenimento L mio vicino nel '97 ha aperto uno scavo di notevole profondità nel suo terreno, creando un dislivello di 3-5 metri con il mio fondo e senza erigere un muro di contenimento. Temo i danni che potrebbero accadere al mio fabbricato per smottamenti del terreno. Come difendermi? Ottavio Pession (e-mail) Gli articoli 886 e 887 del codice civile affermano il diritto di ciascun proprietario a erigere un muro di cinta che separi le proprietà (il secondo pone a carico del proprietario del fondo posto al dislivello superiore le spese di costruzione e conservazione del muro dalle fondamenta all'altezza del proprio suolo), restando a carico di entrambi i proprietari le spese per l'ulteriore altezza del muro (parapetto). L'articolo 887 afferma anche che il muro deve essere costruito per metà sul terreno del fondo superiore e per l'altra metà sul terreno del fondo superiore. Infine l'articolo 888 afferma che il vicino può esimersi dal contribuire alle spese di costruzione del muro cedendo, senza compenso, la metà del terreno su cui è costruito il muro. Tuttavia la norma è applicabile solo se il dislivello è una caratteristica naturale: altrimenti la spesa grava integralmente sul confinante che ha creato un dislivello artificiale (Cassazione, 12/10/2001, n.12.431,25/7/92 n.8992...). M Gli scarichi del termo singolo I 0 scoperto che i fumi delI la mia caldaia invece che sfociare nel camino sul tetto fuoriescono da un foro sulla facciata dell'alloggio del piano di sopra, che dista circa due metri da un finestra del palazzo confinante (e non 2,5 metri come previsto da norme tecniche). Devo cambiare la vecchia caldaia con una nuova, ecologica a bassa emissione fumi, e metterla a norma. La mia canna fumaria è stata «segata» più di vent'anni fa all'altezza del piano superiore. Attualmente non è neppure utihzzata dal proprietario di sopra, che ha arredato la cucina senza scarichi interni ai muri. Posso ripristinare la vecchia canna? 0 come posso fare? F.F.-Bordighera(IM) Va premesso che l'utilizzo di scarichi esterni in parete (Invece che oltre il colmo del tetto) è tollerato per gli impianti termici solo se l'Impianto scaricava già a parete e non è ristrutturato integralmente, ma viene sostituita solo la caldaletta individuale. Nelle ristrutturazioni integrali è permesso solo se l'impianto non disponeva già di canne fumarie e comignoli «adattabili». E' corretto affermare che i terminali di tiraggio delle le caldaiette, qualora abbiano una potenza oscillante tra 16 e 35 kw, debbano distare perlomeno 2,5 metri dalla finestra di un edificio antistante (bastano 1,9 metri per potenze da 7 a 16 kw). Pertanto, se l'apparecchio caldaia non può essere a norma, la riapertura della vecchia canna fumaria diverrebbe una necessità, a meno di ridurre la potenza calorica della caldaia, per esempio adattando in qualche stanza dei radiatori a gas. M Acqua, le scuse per non pagarla NEL mio stabile le spese dell'acqua sono ripartite in base al numero di residenti in ogni appartamento. Un'inquilma in locazione aggira costantemente questa regola, con varie scuse: il figlio che deve partire militare (e non parte), l'altro figlio che ospita in casa una ragazza, la cui presenza non viene denunciata all'amministratore e così via. Sono l'unico a preoccuparmi della cosa: neanche l'amministratore o la locatrice dell' immobile si danno da fare. Luciano Costabello Pinerolo (TO) Deve essere l'amministratore di condominio a chiedere le quoteacqua in più alla locatrice, la quale a sua volta potrà farle pagare all'inquilina. Se l'amministratore non si dà da fare, lei può proporre l'argomento in assemblea, chiedendo che lo si costringa o non gli si rinnovi l'incarico. Se non riuscirà nel suo intento, si rassegni: non ci sembra il caso di rivolgersi al giudice di pace per cifre del genere, tenendo conto del fatto che provare le sue affermazioni può essere complicato. m Strada privata e manto da rifare UNA strada privata serve diversi condomìni e vari box. Occorre rifame il manto e gli amministratori condominiali dei vari stabili, dopo ' alcune perplessità, vorrebbero far pagare ai condomìni il 400Zo e a chi ha anche il box il 60oZo, totale 1000Zo. Discussioni a non finire: c'è chi dice: «Se vado a piedi pago il 400Zo, se vado in auto il 600Zo e non il 400Zo di chi va a piedi». Qual è la suddivisione di legge? V. Martinetti - Corio (TO) La domanda è difficile da interpretare. Sembra di capire che il problema non riguarda la suddivisione delle spese tra i vari condomìni (a cui dovrebbero pensare, se esistono, il regolamento della comunione della strada o quello del consorzio tra condomini, se la strada è asservita a pubblico passaggio), bensì la suddivisione all' interno del singolo condominio dove abita il lettore. Se è così, vale quanto dichiarato nel regolamento condominiale contrattuale, o, in mancanza, la suddivisione è in base ai millesimi di proprietà degli appartamenti e dei box. Hanno collaborato: GIANLUIGI DE MARCHI SILVIO REZZ0NICQ, presidente Confappi A cura di GLAUCO MAGGI E-mail: glauco.maggi@lastampa.it Chi desidera risposte in tema di risparmio e investimenti, banca, casa, fisco, pensioni e previdenza scriva à: Tuttosoldi via Marenco 32 10126 Torino

Persone citate: Aletti Gestielle Sgr, Bpl Fondicri Sgr, Bsi Italia, Ducato Gestioni Sgr, Emilio Maffi, Estienne, Gianluigi De Marchi Silvio Rezz0nicq, Luciano Costabello Pinerolo, Ottavio Pession

Luoghi citati: Bordighera, Italia, Torino