Strage nel centro di Lagos

Strage nel centro di Lagos LA CAUSA NON E' ANCORA CERTA. MA GLI INVESTIGATORI PENSANO CHE L'IPOTESI PIÙ' PLAUSIBILE SIA QUELLA DI UNA BOMBA Strage nel centro di Lagos Esplosione abbatte due palazzi: 50 morti LAGOS Un'esplosione, causata molto probabilmente da una bomba, ha distrutto ieri due edifici, danneggiandone seriamente altri tre, nel cuore commerciale di Lagos, la più importante città della Nigeria: ancora incerto il bilancio delle vittime, che secondo le fonti ufficiali sarebbero una ventina, ma secondo altri testimoni almeno cinquanta. Uno degli edifici, che contava tre piani, è crollato, mentre di un secondo - che ospita una banca - è rimasto in piedi solo lo scheletro. Secondo la televisione locale le vittime potrebbero essere una cinquantina. Manca un bilancio attendibile dei feriti. «Crediamo - ha riferito Emmanuel Ijeware, capo della Croce Rossa nigeriana - che ci siano delle persone intrappolate fra le macerie dell'edificio crollato. Alcune di loro potrebbero essere ancora vive». Laure Adiobun, un ingegnere di 37 anni, ha raccontato di aver visto almeno 20 corpi stesi a terra. Tracce di sangue erano visibili intorno al luogo dell'esplosione, il cui boato è stato distintamente avvertito sull'isola di Ikoyi, a più di tre chilometri di distanza. L'esplosione, che si è verificata intorno alle undici locali, ha squarciato la facciata del palazzo della Prudent Bank e investito in pieno quello a lato, che si è afflosciato al suolo. Sul posto ci sono state scene di panico e nella zona tutta attorno al luogo dell'esplosione è stata il caos: ai primi improvvisati soccorritori si sono ben presto mescolati diversi sciacalli che hanno velocemente saccheggiato quanto rimaneva delle merci di un negozio di computer e rovistato fra le rovine degli uffici della banca alla ricerca di denaro contante. Le ambulanze e gli automezzi dei pompieri e della polizia hanno faticato non poco per aprirsi la strada fino al luogo del disastro. Diverse ore dopo l'esplosione, le autorità non erano ancora in grado di determinarne la natura. La televisione locale ha riferito che si è trattato di una bomba, ma senza citare la fonte delle sue informazioni. Un testimone ha detto di aver visto, poco prima dello scoppio, uscire del fumo da uno dei due edifici. L'esplosione di ieri mattina è l'ultima di una serie di tragedie che negli ultimi anni hanno colpito la Nigeria. In particolare, il 18 ottobre del 1998 almeno 700 persone morirono bruciate per l'incendio di un oleodotto vicino al villaggio di Apawor, nel Sud del Paese. Un bilancio tra i duemila e i tremila morti venne registrato in sole 48 ore, il 21 e 22 febbraio 2000, quando i cristiani della città di Kaduna protestarono per l'introduzione della legge coranica. L'odio interreligioso riesplose con veemenza nella stessa città il 22 e 23 maggio: 3300 morti. E il successivo 11 luglio nel rogo di una raffineria nei pressi di Warri, nel Sud del paese, restarono uccise altre 300 persone. Poi la ripresa degli scontri confessionali fra cristiani e musulmani dal 7 al 12 settembre 2001: 900 morti, questa volta nella zona di Jos, Nigeria centrale. Il successivo massacro, il 28 gennaio 2002, toma a essere causato dalla fatalità: più di 2000 le vittime, dell'esplosione di un deposito di munizioni nella periferia settentrionale di Lagos, schiacciate nella calca o annegate in due canali. L'ultima carneficina è stata quella causata dalla finale di Miss Mondo: le proteste dei musulmani, dal 21 al 23 novembre dell'anno scorso, hanno lasciato sul terreno, ancora una volta a Kaduna, 215 morti, 1125 feriti, 11.000 senzatetto e almeno 23 chiese e otto moschee rase al suolo. [Ansa-Afp-Reuters] La devastazione prodotta dallo scoppio in uno dei palazzi colpiti a Lagos

Persone citate: Emmanuel Ijeware, Laure Adiobun

Luoghi citati: Lagos, Nigeria