Il governo Schroeder sconfitto dal voto di Assia e Bassa Sassonia

Il governo Schroeder sconfitto dal voto di Assia e Bassa Sassonia NELLE ELEZIONI DEI DUE LAENDER TEDESCHI LA CDU SI PRENDE UNA SONORA RIVINCITA Il governo Schroeder sconfitto dal voto di Assia e Bassa Sassonia A Wiesbaden, il cristiano democratieo Koch da cinque anni al potere riconfermato con il 49,4 per cento. A Hannover, feudo del cancelliere, la Spd sconfitta perde dieci punti Francesca Sforza corrispondente da BERLINO Chiara vittoria dei cristiano democratici tedeschi, socialdemocratici in caduta libera. Alle elezioni regionali di Assia e Bassa Sassonia, quasi dieci milioni di cittadini hanno dato il loro voto, lanciando un chiaro segnale al governo federale di Gerhard Schroeder. Il leader cristiano democratico dell'Assia Roland Koch è stato riconfermato dopo cinque anni ii governo con il 49,4 per cento delle preferenze (6 per cento in più delle scorse elezioni), aumentando così le probabilità di essere il futuro candidato cancelliere della Cdu. Lo sfidante Gerhard Bokel - che con il 28,7 per cento ha fatto perdere alla Spd oltre dieci punti percentuali rispetto all'ultima volta - ha dichiarato in una sofferta conferenza stampa di volersi prendere la responsabilità di questa «evidente sconfitta» e ha quindi rassegnato le sue dimissioni: «Non lascerò del tutto la politica - ha detto - ma è bene che il mio partito prepari un successore, perché quando si perde in questo modo non si possono non trarre le necessarie conseguenze». «Mi congratulo sia con Roland Koch sia con Christian Wulff - ha detto la presidente della Cdu Angela Merkel da Berlino non riuscendo a nascondere la grande soddisfazione per i risultati dei suoi uomini Quest'ultimo, in particolare, ha strappato la Bassa Sassonia ai socialdemocratici e merita tutta la nostra gratitudine». Christian Wulff, che proprio in Bassa Sassonia aveva perso contro Gerhard Schroeder per ben due volte (una nel 1994, l'altra nel 1998), ha smesso ieri i panni deir«eterno perdente» come lo avevano soprannominato i suoi stessi compagni di partito - e ha mostrato che una campagna elettorale condotta con energia può rovesciare anche le più chiare previsioni. Con una maggioranza del 47,7 per cento, Wulff ha portato la Cdu a crescere di oltre dodici punti percentuali rispetto alle scorse elezioni e ha spinto la Spd di Sigmar Gabriel al 33 per cento, facendogli perdere quasi quindici punti. «Mi sono congratulato con Wulff - ha detto Sigmar Gabriel, che fino a ieri era considerato un possibile futuro cancelliere - e ho ringraziato i miei compagni per aver lavorato duro al mio fianco». Al giornalista che gli chiedeva se una tale sconfitta non sia più colpa di Schroeder che sua, Gabriel ha risposto che «il cancelliere non c'entra, si è votato qui e qui sono io il responsabile». Ma Volker Jacobs, vecchia volpe del giornalismo parlamentare televisivo, ha salutato così il risultato delle elezioni: «In Assia ha vinto Roland Koch, in Bassa Sassonia ha perso Gerhard Schroeder». «Le elezioni in Assia e Bassa Sassonia sono importanti, ma non decisive per il piano federale», aveva detto qualche giorno prima del voto il cancelliere. Un sondaggio condotto dal canale televisivo Zdf tra i cittadini dei due Lànder, però, dice il contrario: la maggioranza degli elettori non ha votato guardando ad affari locali, ma ai jrandi problemi della nazione: la disoccupazione, l'eccesso di burocrazia, la paralisi del mondo del lavoro, la bassa crescita e «una sensazione di isolamento internazionale che non significa essere a favore della guerra in Iraq». Che cosa cambierà adesso per il governo Schroeder? Anche se l'opposizione cristiano democratica non detiene ancora la maggioranza dei due terzi alla Camera Alta delle Regioni - che permette anche modifiche della costituzione - dispone tuttavia di un'ampia maggioranza (41 su 69 seggi) che le consente di bloccare o emendare a proprio piacimento qualsiasi progetto legislativo di Gerhard Schroeder. Alla domanda se si sta preparando a una strategia della «Blockade», la presidente della Cdu Angela Merkel ha però risposto che obiettivo del suo partito non è paralizzare il paese ma aprirlo a nuove prospettive: «Se il governo darà segni di voler agire in direzione delle riforme - cosa che in questi primi cento giorni di governo non abbiamo visto - siamo pronti a dare tutta la nostra collaborazione». Edmund Stoiber, l'uomo che il 22 settembre scorso ha perso la sfida alla cancelleria, si è augurato di vedere presto, dopo la Bassa Sassonia, un cambio di governo anche a Berlino. Ma tutti quelli che conoscono il cancelliere Schroeder escludono una sua possibile uscita di scena in questo momento. Basteranno il superministro dell'Economia Wolfgang Clement - un socialdemocratico ascoltato dagli imprenditori e osteggiato dai sindacati - e il presidente della Commissione per le Riforme Sociali Bert Rùrup - strappato all'Università per formulare un nuovo progetto del Welfare State - a dare un nuovo volto ai prossimi cento giorni del governo rosso-verde? Il leadercristiano democratico dell'Assia Roland Koch Berlino aveva messo le mani avanti: «Sono elezioni importanti ma non decisive sul piano federale». Un sondaggio ha mostrato però come gli elettori abbiano votato con un occhio alla capitale