Annamaria: «Sono rammaricata»

Annamaria: «Sono rammaricata» DOPO LA SENTENZA DI CASSAZIONE, LA FAMIGLIA DI SAMUELE: «TAORMINA TROVI IL KILLER» Annamaria: «Sono rammaricata» I vicini dei Lorenzi chiedono i danni per diffamazione e calunnia Stefano Sergi AOSTA La famiglia Franzoni, il giorno dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato i gravi indizi contro Annamaria per l'omicidio di suo figlio Samuele, implora l'avvocato Carlo Taormina: «Trovi il vero assassino». Ma ad Aosta si apre un nuovo fronte giudiziario: comincia l'azione legale dei vicini di casa e degli ex amici di Annamaria, le famiglie Ferratone, Guichardaz e Ferrod, contro chi li ha indicati come possibili mandanti o esecutori dell'assassinio. L'avvocato Claudio Soro, che assiste il gruppetto di abitanti di Cogne, ha concluso la raccolta della documentazione, decine tra videocassette e articoli di quotidiani e periodici. E nei prossimi giorni, depositerà tutto in tribunale insieme con le denunce per diffamazione e le richieste dei risarcimenti. Ai magistrati spetterà poi di valutare anche gli estremi dell'accusa di calunnia. Soro aspettava soltanto la sentenza della Cassazione. Ora che i giudici hanno confermato i «gravi indizi» contro la m&iimia di Samuele, può dare il via alla battaglia legale. Annamaria Franzoni, attraverso suo marito Stefano, ha fatto sapere all'avvocato Taormina di essere «rammaricata» per la sentenza dell'altro ieri. Avrebbe voluto veder cancellate le accuse, invece i giudici hanno rinviato al Riesame soltanto la parte relativa alla carcerazione della donna. Una scelta motivata anche dal fatto che la nascita del terzo figlio di Annamaria, Gioele, ha modificato lo «status» dell'indagata rispetto alla prima ordinanza d'arresto firmata dal gip Fabrizio Gandini. «La famiglia mi ha raccomandato di intraprendere tutte le iniziative, riannodando i risultati raggiunti finora da noi affinché la magistratura possa colpire l'assassino di Samuele» ha spiegato l'avvocato Taormina. Il legale è stato tra coloro che avevano invitato gli inqui¬ renti a cercare il killer tra i vicini di casa, tra chi conosceva bene i Franzoni e i loro movimenti quotidiani. Un'ipotesi, nulla di più, ma sufficiente a finire amplificata sui giornali e nei talk-show, nonostante la procura abbia sempre sottolineato come non esistesse il minimo sospetto verso persone estranee alla famiglia. Il risultato fu un mare di fango rovesciato addosso ai coniugi Perratone, ai Guichardaz e a Daniela Ferrod, quest'ultima indicata senza tanti mezzi termini come una possibile assassina. Non solo, in un talk-show mezza Italia venne a sapere che i Perratone (a cena dai Franzoni la sera precedente l'omicidio) avevano perso un bimbo pochi mesi prima l'omicidio di Samuele. Fu insinuato il dubbio che una tragedia del genere potesse scatenare una follia omicida. Di tutto questo, oggi, l'avvocato Claudio Soro presenterà il conto. «Non parlo di cifre, non è quello il punto dice il legale -. Il punto è che bisogna immaginare, se possibile. ciò che hanno vissuto i miei clienti negli ultimi dodici mesi, quale sofferenza possono aver provato di fronte ad accuse false e infami, rimbalzate attraverso un tamburo mediatico di livello mai visto in precedenza. Questa sofferenza non ha un prezzo, per noi. Ma qualcuno la dovrà quantificare. E qualcun'altro dovrà pagare». Annamaria Franzoni

Luoghi citati: Aosta, Cogne, Italia, Taormina