Schroederf una sconfitta annunciata di Francesca Sforza

Schroederf una sconfitta annunciata OGGI I TEDESCHI ALLE URNE PER RINNOVARE I PARLAMENTI REGIONALI DELL'ASSIA E DELLA BASSA SASSONIA Schroederf una sconfitta annunciata Gli ultimi sondaggi danno in forte svantaggio la Spd Francesca Sforza corrispondente da BERLINO Il cancelliere è solo. Questo il titolo di copertina del settimanale Spiegel di domani, e questo il risultato che, stando ai sondaggi di tutti gli istituti demoscopici della Repubbhca Federale, ci si aspetta oggi dalle elezioni regionali in Assia e Bassa Sassonia. Una riconferma del cristiano democratico Roland Koch alla guida dell'Assia è data per scontata: le previsioni parlano di una maggioranza assoluta del 51 per cento, contro il 29 per cento dello sfidante socialdemocratico Gerhard Bokel. Più dolorosa sarà, per Gerhard Schroeder, un'eventuale perdita della Bassa Sassonia, che dal 1990 è governata dalla socialdemocrazia e che nel 1994 vide proprio l'attuale cancelliere fare un plebiscito con il 47,9 per cento dei voti. Sigmar Gabriel, successore di Schroeder alla guida del Land e considerato uno dei prossimi candidati Spd alla cancelleria federale, è dato oggi al 33 per cento contro il 48 per cento del cristiano democratico Christian Wulff. «Fino a ieri Wulff era considerato un etemo perdente - ci dice un membro della Spd di Hannover lasciando intendere che questa volta, invece, le cose andranno diversamente - Con Schroeder ha perso già due volte e una terza sconfitta avrebbe probabilmente bruciato la sua futura camera politica». Ma sembra proprio che Wulff ce la farà a riconsegnare il Land alla Cdu dopo 13 anni di reggenza socialdemocratica: «È uno dei nostri uomini migliori - spiega David McAllister, il suo braccio destro in questa campagna elettorale E se l'ultima volta ha perso contro Schroeder perché i cittadini della Bassa Sassonia volevano che il cancelliere fosse di qui e lo votarono in massa, oggi vince proprio grazie a Schroeder, e a tutti gli errori del suo governo». Sotto accusa, in questo importante test elettorale, la politica del cancelliere in tema di riforme del mercato del lavoro e di lotta alla disoccupazione, ma anche la gestione dell'affaire iracheno. L'irrigidimento della posizione tedesca contro l'intervento a Baghdad non porterà questa volta un maggior numero di voti al partito del cancelliere, così come è accaduto nelle scorse elezioni federali del 22 settembre. Allora i tedeschi dissero con chiarezza che non volevano una guerra, oggi diranno invece che non vogliono una Germania isolata, emarginata dalla grande pohtica intemazionale e europea. Forse si erano immaginati che il cancelliere sarebbe stato capace di raccogliere intomo a sé un consenso più vasto, di guadagnare alla causa della pace altri paesi euro¬ pei. Così non è stato, e una Germania lontana dagli americani, in fondo, non piace tanto neanche ai tedeschi. Sul piano nazionale, una sconfitta dell'Spd in Assia e in Bassa Sassonia renderebbe necessari diversi aggiustamenti in tema di riforme e di mercato del lavoro. Uno dei possibili scenari vede Schroeder prendere le distanze dai sindacati e dall'ala sinistra del suo stesso partito, per virare in direzione di Wolfgang Clement, il superministro dell'Economia che recentemen- te ha proposto una modifica delle norme di licenziamento, infrangendo un tabù della legislazione tedesca. Particolarmente ascoltato dagli imprenditori, Clement ha ricevuto proposte di collaborazione anche dall'esperto delle Finanze della Cdu Friedrich Merz e sta conoscendo in questo momento una vasta popolarità sui media tedeschi, che di lui apprezzano la franchezza, la scarsa propensione alle battute di spirito, una retorica concisa, tagliente, mai dogmatica («tutto il contrario di Schroeder», ha scritto un giornalista). Prima di pensare al dopo, però, ci sono le elezioni. E se al quartiere generale della Cdu già si festeggia una sicura vittoria, a quello dell'Spd si attende in silenzio il risultato delle urne: «Non dimenticete - ha detto Gerhard Schroeder alludendo alle ultime elezioni federali che noi nella volata finale riserviamo sempre delle sorprese». II cancelliere tedesco Gerhard Schroeder spera in una sorpresa che ribalti! sondaggi