Consulenti in Regione E' polemica

Consulenti in Regione E' polemica BRIGANDI'SCRIVE A GHIGO Consulenti in Regione E' polemica La lettera è scritta su carta intestata della Regione Piemonte. Al fondo, invece dei distinti saluti, ecco la scritta: «Hasta la Victoria siempre». Poi la firma il comandante... Matteo Che Brigandì. Che cosa è successo? I barbudos della Sierra Maestra hanno conquistato il governo del Piemonte? Assolutamente no. L'avvocato di Umberto Bossi, il cui unico legame con i rivoluzionari cubani è la barba, ha scelto la strada dell'ironia politica per introdurre la regola dello spoil system nella scelta dei consulenti legali estemi che difendono gli interessi della Regione. Tutto inizia il 24 di gennaio quando il nuovo assessore al Legale della Giunta Enzo Ghigo invia una lettera ai direttori generali della Regione per chiedere di «indicare i motivi e le connessioni» che giustificano la scelta dei professionisti esterni. La risposta di uno di loro, Mario Valpreda, direttore della sanità pubblica, scatena l'assessore. La colpa di Valpreda? Il funzionario, stimatissimo per la sua professionalità anche dal Governatore e dall'assessore alla sanità, Antonio D'Ambrosio, ha risposto indicando il nome del professor Metello Scaparone e dell'avvocato Aldo Mirate. Valpreda li consiglia per «le loro riconosciute capacità professionali, gli illustri titoli di carriera e l'esperienza acquisita». Brigandì classifica così i due professionisti: «Mirate è noto avvocato, ex deputato del Pei, mentre l'avvocato Scaparone è conosciuto all'interno della facoltà di Giurisprudenza per l'appartenenza alle sue idee politiche». Insomma, un uomo di sinistra qual è Valpreda che si permette di sponsorizzarne altri. Intollerabile. Da qui la lettera all'assessore D'Ambrosio (An) dove si evidenzia come i due legali «siano vicini quindi alle Tue idee politiche». Un modo ironico per chiedere l'uniformità politica anche nella scelta dei consulenti. E Valpreda? «Io - replica - ho semplicemente risposto ad una richiesta dell'assessore. La politica non c'entra. Ho indicato il nome di due compagni di scuola che mi hanno difeso in cause nate dal mio lavoro per la Regione. Processi che abbiamo vinto. Per altro si tratta di avvocati stimatissimi da parte di tutto il mondo forense. Pensavo che questo bastasse. Non è così», [m. tr.j

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