Toro, si fa sempre più dura niente rinforzi per la difesa di Roberto Condio

Toro, si fa sempre più dura niente rinforzi per la difesa DOMANI SERA CONTRO L'INTER DELLO SCATENATO VIERI. DELLI CARRI: «CONOSCO BENE BOBO, SO CHE S'INNERVOSISCE IN FRETTA...» Toro, si fa sempre più dura niente rinforzi per la difesa Roberto Condio TORINO Il difensore centrale che Ulivieri voleva per sentirsi più tranquillo, per migliorare la retroguardia più battuta della serie A, non è arrivato. Adesso che anche il mercato di riparazione è terminato, al Renzaccio non resta che continuare a fare quel che fa da mesi : arrangiarsi con ciò che ha in casa, sperare che Fattori e Delfi Carri non abbiano più amnesie fatali, che Mezzano giochi da «7» come a gennaio, che Mantovani cresca in fretta. In più, provare magari a recuperare Galante e Garzya, messi fuori squadra due mesi fa. Di fatto, l'ultimo, frenetico giorno di trattative ha visto il Toro concretizzare affari soltanto in prospettiva futura. Dalla Pistoiese ha rilevato anche l'altra metà del cartellino di Liborio Bongiovanni, attaccante classe 1986 già in forza alla Primavera di Giacomo Ferri; dal Gualdo ha acquistato, precedendo la Juve, il 1 Tenne Paolo Bellucci, uno dei talenti più interessanti della serie C, che resterà comunque in Umbria fino a fine stagione. Il colpo a sorpresa del mercato granata resta dunque quello di giovedì sera, siglato all'insaputa di Ulivieri: Carlos Arturo Marinelli, 21 anni il prossimo 14 marzo, allentino con passaporto italiano che dall'ottobre 1999 militava nel Middlesbrough inglese. Mancino in grado di giocare tanto dietro le punte quanto da esterno, Marinelli sarà a Torino domani, in tempo probabilmente per assistere al «Delle Alpi» al posticipo contro l'Inter, e martedì sarà a disposizione dell'Ulivo che, così, comincerà a conoscerlo. Mazzola lo ha ottenuto in prestito gratuito fino a giugno con diritto di riscatto già fissato in 5 milioni di euro. Marinelli arriva accompagnato da credenziali lusinghiere. Bryan Robson, manager del Boro che lo prelevò dal Boca Juniors appena 1 Tenne, lo definì addirittura «il nuo¬ vo Maradona». Paul Gascoigne, imo che di tecnica se ne intende, disse da sobrio: «Quell'argentino è uno dei pochi per i quali vale la pena di pagare il biglietto, qui in Inghilterra». E Massimo Maccarone, suo compagno nel Middlesbrough, ha assicurato: «Mai visto un mancino così. È un fenomeno, è capace a fare di tutto». L'altra faccia della medaglia testimonia però di un giocatore che in tre stagioni abbondanti non è riuscito a guadagnarsi spazio e considerazione sufficienti: 42, in tutto, le presenze nella Premiership (soltanto 17 da titolare), con due gol realizzati entrambi nel 2001/2002 al Derby di Ravanelli e Carbone. Unanimi i giudizi provenienti da Oltremanica: grande talento, sciupato dalla discontinuità e da un carattere persin troppo «caliente». Ora ha 4 mesi scarsi di campionato per provare finalmente a decollare. Le sue prime parole da granata, intanto, non sono certo il massimo dell'originalità: «Sono contentissimo, il calcio italiano è il più bello del mondo. So che il Toro non va benissimo, ma ha le carte in regola per salvarsi. Conosco la gloriosa storia di questa società e non vedo l'ora di vestirne la maglia». Con gli arrivi di Marinelli, Manninger, Donati e Statuto e le mancate partenze di Sorrentino (Ulivieri adesso si ritrova con 4 portieri!), Frezza e Osmanovski, il Toro toma così ad aver un organico esagerato, pieno di gente che non troverà spazio. Un problema non da poco. Il più udente, adesso che il mercato è finalmente chiuso, resta però quello di tornare a vincere. Vista la piega che ha preso la classifica, è dovere provarci anche contro l'Inter capolista. Anche contro l'attacco più forte del campionato, contro il re dei bomber. Vieri, 16 gol in 13 partite, domani sera toccherà a un suo grande amico, all'unico superstite del Toro di Bobo: Daniele Delli Cairi. «Siamo arrivati insieme in granata, nel 1990. Io, lui e Toccafondi eravamo inseparabili. Ho sempre pensato che sarebbe diventato un campionissimo. Aveva tutto: carattere, fisicità, varietà di colpi. È devastante, sa fare reparto da solo. Difficile trovargli un difetto. Forse, s'innervosisce in fretta se le cose non vanno bene. E ci sta poco a prendere botte anche se lui è sempre pronto a dame. Lo conosco, so quali movimenti predilige : sono pronto alla battaglia, a fare di tutto per fermarlo. L'importante è che gli arrivino pochi palloni e magari sporchi. Meglio con o senza Recoba? C'è poca differenza. Se non gioca il "Chino", Cuper manderà in campo un altro fuoriclasse. Dovremo essere bravi a fermare l'Inter a centrocampo, a difendere in 11 e a essere pronti a ripartire. Ci serve una vittoria di prestigio, tipo quelle che la scorsa settimana hanno centrato Como e Reggina contro Roma e Lazio; non possiamo più aspettare». L'argentino Carlos Arturo Marinelli, 21 anni ili 4 marzo, arriva domani a Torino

Luoghi citati: Como, Inghilterra, Lazio, Roma, Torino, Umbria