Fazio: avanti con le fusioni tra popolari

Fazio: avanti con le fusioni tra popolari «MODELLO SEMPRE VALIDO» Fazio: avanti con le fusioni tra popolari ROMA Antonio Fazio Il settore delle banche popolari deve proseguire sulla via delle fusioni, ma senza perdere la propria identità. Il matrimonio celebrato tra Novara e Verona e quello annunciato tra Bergamo e Comindustria hanno aperto la strada. Si tratta di andare avanti. «Vi sono ancora spazi per realizzare ulteriori concentrazioni», dice il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, in occasione del Centenario della Cassa di sovvenzione e risparmio fra il personale di via Nazionale. È questa, aggiunge il numero dell'istituto centrale, la risposta più «efficace alle sollecitazioni della concorrenza e del mercato». Purché realizzata senza abbandonare una tradizione di successo. «I positivi risultati realizzati in un'esperienza centenaria - non manca di osservare il governatore - indicano la linea del mantenimento del modello societario, ormai consolidato». Fazio riconosce alle banche cooperative il merito di aver «contribuito in modo rilevante all'ampia riorganizzazione che ha coinvolto l'intero sistema, bancario itahàno. Il loro numero si è ridimensionato, la quota di mercato è salita». E questo risultato, sottolinea, è stato conseguito «mantenendo la loro specificità». Il governatore difende la struttura di fondo dell'attuale ordinamento giuridico che regola il comparto e che alcuni settori del Parlamento vorrebbero rivedere. «Il voto capitario, il limite al possesso azionario, la previsione di un numero minimo di partecipanti, la variabilità del capitale e la clausola di gradimento - afferma - rispondono, indipendentemente dall'entità del capitale posseduto, all'esigenza di conferire un ruolo preminente alla persona del socio». Perché tutto ciò funzioni, però, è necessario trovare «schemi di governo aziendale nei quali siano adeguatamente rappresentate le istanze di tutte le componenti e incentivati il confronto dialettico tra i soci e tra questi e gli amministratori. Trasparenza e partecipazione - osserva Fazio - sono fondamentali per sviluppare le potenzialità di crescita e di competitività». Ma migliorare non significa ripartire da zero. «Il rapporto privilegiato con i soci, la presenza di operatori economici nella compagine sociale - conclude il governatore - fanno delle popolari un'importante espressione di democrazia e vitalità che può concorrere allo sviluppo del sistema bancario ed economico del Paese». Nel suo intervento, Fazio si è anche soffermato sulla figura di Tito Canovai, che della Cassa fra i dipendenti Bankitalia fu presidente agli inizi del secolo scorso. In particolare, Fazio ha ricordato l'episodio che vice il direttore generale di Palazzo Koch, ancora strutturato su un modello privatistico, recarsi negli Stati Uniti nel 1911 per una testimonianza sulla struttura e sull'ordinamento della Banca d'Italia e sulla legislazione bancaria italiana presso la commissione Aldrich, incaricata dal Senato di Washington di mettere al punto il progetto che, nel 1913, portò alla nascita della Federai Reserve. Un intervento che ottenne grande successo visto che allo stesso Fazio «piace rilevare che l'ordinamento istituzionale dei dodici distretti del Federai Reserve System è simile a quello della Banca d'Italia». [r. e. s.] Antonio Fazio

Persone citate: Aldrich, Antonio Fazio, Koch, Tito Canovai

Luoghi citati: Bergamo, Novara, Roma, Stati Uniti, Verona, Washington