Chi grida, chi ride: ecco la Tarantella

Chi grida, chi ride: ecco la Tarantella Chi grida, chi ride: ecco la Tarantella TARANTELLA, danza, terapia, sfinimento. Un tempo mosso, insistito, ossessivo sempre più, ballato a coppie con nacchere e tamburello. Un antidoto contro il morso della tarantola, particolarmente diffusa - si narrava - a Taranto, da cui il nome. «Causa una grande diversità di passioni in coloro che vengono pizzicati: alcuni piangono, altri ridono; gli uni gridano, gli altri, chi dorme, chi non può dormire, chi è preso da frenesia, rabbia e furore», scrive Antoine Furetière in un Dictionnaire universel del 1690. Vera o non vera che sia la causa del morso, le danze dei tarantolati sono state e in qualche misura restano, come ha raccontato anche Emesto De Martino, un luogo reale e UNA SARABANDA immaginario dei sensi e della creatività musicale. Il fascino della tarantella ha conquistato Schubert e Rossini, Mendelssohn quando scrive la sua quarta sinfonia, Italiana, Stravinskij in Pulci- SALTERIO, CORNAMUSA, nella. Agli occhi dellEuropa era come un archetipo e PERCUSSIONI insieme una persistenza dionisiaca, nelle terre del Sud e del mito. La Tarantella-Antidotum Tarantulae è il compact-disc pubblicato nella collana Les chants de la terre dall'etichetta francese Alpha (www.alpha-prod.com). Cantano Lucilla Galeazzi, Marco Beasley, Alfio Antico, che si accompagna con il «tamburo a cornice». Cristina Pluhar dirige l'ensemble L'Arpeggiata, in una sarabanda di strumenti barocchi e popolari, con salterio, cornamusa, percussioni. Un disco molto curato nella grafica, nelle informazioni, nella qualità della registrazione, nella scelta del repertorio e nell'esecuzione. Tarantelle della tradizione pugliese, calabrese e umbra, tarantelle su nuovi testi di Matteo Salvatore, Alfio Antico, Ambrogio Sparagna, Giuseppe Di Vittorio, un lamento funebre, impressionante nella resa vocale, registrato negli anni Sessanta da Giovanna Marini e qui reinterpretato. E due trascrizioni su musiche di Athanasius Kircher, gesuita, compositore, teorico, studioso dell'«arte magnetica»: la Tarantella napoletana in tono hypodorico fa riferimento a uno dei modi del sistema musicale greco, come a sottolineare persistenze millenarie; ma il frate rimane prudente, attratto da quella possibile orgia sonora, eppure diffidente. DI STRUMENTI BAROCCHI E POPOLARI, CON Sandro Cappelletto UNA SARABANDA SALTERIO, CORNAMUSA, PERCUSSIONI DI STRUMENTI BAROCCHI E POPOLARI, CON

Luoghi citati: Taranto