Poletti confessa e trascina altri nello scandalo

Poletti confessa e trascina altri nello scandalo SVOLTA NELL'INCHIESTA, SULLE MOLINETTE POTREBBE ABBATTERSI UNA NUOVA BUFERA Poletti confessa e trascina altri nello scandalo «Prendevo tangenti dal '95 e non ero il solo» Alberto Caino Poletti ha confessato. O per dirla con le parole di un legale «il professore è stato posto di fronte al fatto compiuto. La svolta sulle tangenti a cardiochirurgia «l'ha impressa Vittorio Sartori». Alle diciotto di ieri, l'avvocato Carlo Rolle (uno dei difensori del numero 2 nella vecchia gerarchia del reparto delle Molinette) ufficializza i rumors e qualcosa di più sui serrati e segretissimi interrogatori cui, negli ultimi giorni, era stato sottoposto Poletti negli uffici della Procura della Repubblica. Ciò che non dice né 3uò dire il legale è che il suo cliente ia rilanciato, dopo aver ammesso di aver diviso con il collega Michele Di Summa le tangenti sulle protesi cardiache Sorin e Tri Technologies di Belo Horizonte (quest'ultime commercializzate in Italia dall'imprenditore padovano Vittorio Sartori). CONFESSA E RILANCIA.Poletti ha rivelato ai magistrati uno scenario della corruzione sanitaria, alle Molinette e dintorni, che precede e va al di là dell'«era Odasso». Il professore, tuttora agli arresti domiciliari nel suo appartamento dietro l'angolo dell'ospedale, ha messo a verbale di aver accettato denaro sin dal 1995 per pilotare le forniture del reparto. E ha indicato colleghi e imprenditori quali corrotti e corruttori impegnatissimi a concordare le percentuali delle mazzette come se si trattasse di una pratica corrente. La sua è una chiamata di correo che ricorda qualcosa di biblico: vi avrebbe contribuito un po' il calcolo dei benefici processuali da conquistare e per un'altra parte la volontà di non andare solo alla crocifissione morale. Quando si è in tanti l'assuefazione da Tangentopoli insegna - le singole responsabilità di fronte all'opinione pubblica un po' sbiadiscono. I pm Paolo Toso e Cesare Parodi smentiscono, ma è evidente che abbiano cominciato a lavorare sui nuovi scenari. ILCONCUSSO INDAGATO.I primi su cui Poletti ha «sparato» sono stati il socio di mazzette Michele Di Summa e Piergiorgio Martinetto. Costui è l'imprenditore che, quattro mesi fa, convocalo dalla polizia giudiziaria (che aveva pelle mani solo una fonte confidenziale), ammise all'istante di essere stato costretto a pagare per fornire alla cardiochirurgia delle Molinette ossigenatoli e protesi cardiache Sorin. Ieri, l'amministratore di Ingegneria Biomedica si è presentato per la prima volta a Palazzo di Giustizia accompagnato da un lega- Nei verbali, i nomi di colleghi e imprenditori impegnati a concordare percentuali come fosse una pratica corrente le, l'avvocato Paolo Pacciani. Un'indicazione illuminante della direzione imboccata dall'inchiesta. Alnieno quanto gli arresti domiciliari concessi il 24 gennaio (con il parere favorevole dei pm) a Sartori. Ciò non significa che il procuratore capo Marcello Maddalena e i suoi sostituti prendano per oro colato i verbali di Poletti. La convocazione dell'imprenditore (che il 31 ottobre aveva accettato di presentarsi a un rendez vous con i due cardiochirurghi munito di microcamera per smascherarli) è la prima mossa di chi voglia vagliare il ping pong di accuse e contraccuse. Martinetto indagato per corruzione è una conseguenza. MONTECARLO.Conviene spostarsi un po': il 14 e 15 gennaio il pm Parodi è a Montecarlo per una rogatoria lampo sui conti di Bio. Net, la società di Vittorio e Luca Sartori che «triangolava» fiscalmente l'import-export dei prodotti Tri, della cui qualità si è tanto parlato in questi mesi (ieri, il pm padovano Paola Cameran è stata a Roma, all'Istituto Superiore di Sanità, per sentirsi riferire una valutazione fortemente negativa sui quei dispositivi sanitari). Dal paradiso fiscale, ora è certo, il magistrato è tornato con buone carte per rilanciare le indagini. Gli atti vengono secretati. Il 20 ricompare una prima volta in procura Poletti, il 23 tocca a Giovanni Albertin, galoppino di Sartori; il 24 si vedono i due Sartori. Non è così scontato che al professor associato si arrivi necessariamente e soltanto per le ammissioni del fornitore veneto. E'sicuro invece che l'ultimo ad essere stato convocato dell'iniziale quartetto di arrestati sia stato Di Summa, il 28: a lui è stato consegnato il «cerino» acceso. Qualcosa del genere: «Veda un po' se non è il caso che confessi pure lei». DUE MILIONI A PROTESI.I rumors delle ultime ore si arrampicano intorno al gossip giudiziario alimentato dalle voci sul contenuto delle intercettazioni dei colloqui di Di Summa con detenuti e familiari in carcere. Ciò che oggi conta Un calcolo processuale ma anche desiderio di rivalsa alla base della decisione di raccontare le mazzette di più è conoscere il prezzo della corruzione pattuita per «convincere» i due cardiochirurghi a far acquistare alle Molinette 700 protesi cardiache meccaniche Tri: un'ordinazione eccezionale per un prodotto sconosciuto. Importante è la deposizione di Martinetto: «Io potevo arrivare a un milione e mezzo di lire a protesi e per il lotto più importante mi fecero capire che c'era chi gliene offriva 2». Il prezzo dello scandalo è stato di 700 mila euro? L'inchiesta sui decessi e sulla «sperimentazione» di valvole «eccezionali» continua. Ottobre 2002: il professor Giuseppe Poletti (sinistra) con il suo avvocato. Sarà arrestato pochi giorni dopo

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