Immunità, la sinistra «pronta alle barricate»

Immunità, la sinistra «pronta alle barricate» GIUSTIZIA, SI ACCENDE UN ALTRO FRONTE DOPO LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE SUI PROCESSI MILANESI Immunità, la sinistra «pronta alle barricate» D'Alema: dovrebbero cambiare la Costituzione, ma non ce la faranno più Mara Montanari ROMA L'onorevole Nitto Palma fuma tranquillo. «La mia proposta di legge? Non è più attuale». La risposta è laconica ma sottintende l'avvio tardivo di un provvedimento di rifonna costituzionale - la sospensione dei processi per i parlamentari dall'iter troppo lungo per incidere, ormai, sulle sentenze dei processi milanesi di Berlusconi e Previti. Una risposta, inoltre, consona alle decisioni prese ieri dalle commissioni riunite di Affari Costituzionali e Giustizia. Della proposta di legge sulla sospensione, se ne riparlerà infatti non prima di alcune settimane. I lavori delle commissioni saranno concentrati al momento sull'attuazione dell'articolo 68 della Costituzione, quello sull'immunità parlamentare. Una legge ordinaria, presentata su iniziativa del verde Boato nel maggio 2001.1 progetti di riforma dello stesso articolo - e quindi anche la sospensione, proposta da Nitto Palma slittano in un secondo momento. «Per la verità - racconta il diessino Carlo Leoni - il gruppo di Forza Italia aveva chiesto al presidente della commissione. Donato Bruno, di cambiare il calendario e iniziare subito con Nitto Palma. Noi, Verdi e Margherita ci siamo opposti e abbiamo chiesto di finire prima l'esame del testo Boato. Una richiesta che è stata accolta e definita ragionevole dalla maggioranza». Nessuna forzatura, dunque, su un punto - quello della sospensione - di particolare attualità visto che è stato proprio il premier Berlusconi a tirarlo fuori nel suo messaggio televisivo di due giorni fa. L'iter stabilito vede in prima battuta l'attuazione dell'articolo 68 che potrebbe arrivare in aula già nelle prossime settimane. Il lavoro da fare in commissione sul testo Boato è poco. Gli emendamenti sono chiusi dalla scorsa estate. Tra questi c'era l'emendamento Nitto Palma sulla sospensione dei processi che venne presentato e poi ritirato e infine riproposto in autunno sotto forma di proposta di legge costituzionale. I Ds e Margherita, da parte loro, hanno ritirato tutti gli emendamenti ostruzionistici presentati in estate proprio per contrastare quello di Nitto Palma, prima che venisse a sua volta ritirato. Restano da discutere gli ultimi tre articoli del testo, di cui solo uno potrebbe creare qualche problema. L'articolo 5 sulle intercettazioni telefoniche. C'è un emendamento a firma del deputato Zanettin di Forza Italia che stabilisce la inutilizzabilità di tutte le intercettazioni che riguardano i parlamentari. Un punto su cui i Ds sono assolutamente contrari: «Abbiamo presentato un nostro emendamento - spiega Anna Finocchiaro - in cui si dice che una volta che il pm ha stabilito che l'intercettazione di un parlamentare è utile al processo, invia la richiesta alla Camera di appartenenza per l'autorizzazione. Se viene negata, l'intarcettazione si distrugge. In caso contrario va a far parte degli atti del processo». Ma ieri nei corridoi fuori della commissione, più che di intercettazioni e articolo 68, si parlava delle misure che potrebbero venire adottate per evitare il processo e la condanna per il premier Berlusconi e per Cesare Previti. «Strategie? Non abbiamo alcuna strategia», afferma il deputato-avvocato azzurro Michele Saponara. E lo stesso Palma osserva serafico: «Io ho presentato una pdl costituzionale che, se vi sarà l'accordo delle forze politiche, sarà legge fra un anno e mezzo o due anni». Ma c'è chi questa versione dei fatti la legge in modo diverso. «Ormai per il primo grado dei processi milanesi - dice il diessino Leoni - non c'è niente da fare. Ma la Nitto Palma potrebbe tornare utile per sospendere i processi di appello». Una riflessione non condivisa da Anna Finocchiaro: «Macché, ormai si sono messi in un cui de sac». Il perché lo spiega Massimo D'Alema. «Per riformare l'articolo 68 dovrebbero cambiare la Costituzione e per farlo bisogna avere la maggioranza e poi serve il referendum confermativo. Auguri». Resta però nella testa di alcuni una ulteriore ipotesi. Che la sospensione venga riproposta in qualche modo sotto forma di emendamento in aula quando verrà discusso l'articolo 68. «In quel caso faremo le barricate - dice Leoni - e comunque resta il fatto che introdurre la sospensione significa cambiare la Costituzione. Con una legge ordinaria non si può fare». La Margherita rilancia la proposta di «congelare» i giudizi per la legislatura Per ora il dibattito va avanti sulla legge di attuazione dell'art. 68 della Costituzione

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