«A Saddam restano poche settimane, non mesi» di Paolo Mastrolilli

«A Saddam restano poche settimane, non mesi» MGHPAD ^ DEGLI ISPETTORI BLIX E BARADEI A TORNARE NEL PAESE Z «A Saddam restano poche settimane, non mesi» La data limite sarebBe il 14 febbraio, seguirebbero un ultimatum e l'attacco retroscena Paolo Mastrolilli NEW YORK SETTIMANE, non mesi». E' il tempo che la Casa Bianca ha offerto a Saddam per evitare la guerra, mentre il segretario di Stato Colin Powell prepara le prove da presentare mercoledì prossimo aìl'Onu, e i sauditi tentano ancora di convincere il leader iracheno all'esilio. Ma Baghdad ha subito risposto con una nuova mossa, invitando i capi degli ispettori Hans Blix e Mohamed el Baradei a tornare nel paese il 10 febbraio. I documenti che Powell si prepara a rivelare dovrebbero contenere foto di camion sospettati di essere laboratori chimici e biologici mobili, bulldozer al lavoro nei siti poi visitati dagli ispettori, e autocarri in partenza dagli stessi siti prima dei controlli. Tutto materiale raccolto per provare che Saddam possiede ancora armi di distruzione di massa e imbroglia gli ispettori, sommato a registrazioni di conversazioni telefoniche compromettenti. Poi il segretario di Stato dovrebbe insistere sul fatto che i tubi di alluminio importati dall'Iraq servivano per arric¬ chire l'uranio, che comunque Baghdad aveva cercato di comprare all'estero, e documentare i contatti con Al Qaeda. Su questo punto Washington segue due piste: la prima è il presunto sostegno offerto da Saddam al gruppo islamico Ansar ai-Islam, che si era addestrato nei campi dell'Afghanistan e ora combalte i curdi nel Nord dell'Iraq; la seconda sono i rapporti con Abu Mussab al-Zarqawi, un giordano molto vicino a Osama bin Laden ed esperto in armi chimiche, che è stalo curato a Baghdad dopo aver perso una gamba durante la guerra combattuta al fianco dei taleban. A margine, l'intelligence americana ha rivelato anche che l'ambasciata irachena in Canada avrebbe infiltrato spie negh Usa. L'ambasciatore russo all'Qnu, Sergei Lavrov, ha subito avvertito Powell: «Stabiliremo ima soglia di giudizio molto alta: vogliamo vedere prove inoppugnabili del riarmo.;. Al Palazzo di Vetro, infatti, undici paesi membri del Consiglio di Sicurezza restano favorevoli a concedere più tempo agli ispettori, e 0 presidente francese Chirac ieri ha chiamato il collega siriano Assad per coordinare le prossime mosse. Saddam ha cercato di sfruttare questo scetticismo invitando ancora a Baghdad i capi degli ispettori, allo scopo di discutere e risolvere i problemi emersi nel rapporto del 27 gennaio, dopo che ieri altri due scienziati hanno rifiutato interrogatori privati. La visila dovrebbe avvenire il 10 febbraio, cioè Ira l'intervento di Powell del 5 e 0 nuovo rapporto previsto per il 14, in modo da rispondere anche alle accuse del segretario di Stato. Ieri puro l'ex leader sudafricano Nelson Mandela è intervenuto con durezza nel dibattito, dicendo che Bush «non è capace di pensare e vuole solo il petrolio». Quindi lo ha accusato di essere pronto a provocare «un olocausto», ricordando le atomiche di Hiroshima e Nagasaki. - Fonti dell'amministrazione, comunque, dicono che il Presidente considera il 14 febbraio come la data limite: se entro quel giorno non ci saranno novità, 0 passo successivo potrebbe essere un ultimatum e quindi la guerra. Alcune fonti militari hanno detto che il momento ideale per l'attacco sarebbe proprio la seconda metà di febbraio, mentre il «Wall Street Journal» ha scritto che in base alle condizioni metereologiche e lunari, cioè di luce, l'inizio di marzo sarebbe perfetto. Il capo degli Stati maggiori riuniti Myers ha ammesso che alcuni soldati americani già operano nel Nord dell'Iraq, mentre Londra ha richiamalo altri 6 mila riservisti e ha confermato che in battagha userà anche proiettili ad uranio impoverito. Lo slesso vice presidente Cheney è tornato a parlare, lenendo un discorso in cui ha avvertito che «non permetteremo a un dittatore brutale e legalo ai terroristi di dominare il Medio Oriente e minacciare gli Stati Uniti. Questa non è una distrazione della guerra al terrorismo, ma una sua componente essenziale». Tanta pressione serve a sostenere la «finestra diplomatica» che secondo la Casa Bianca esiste ancora, se Saddam decidesse improvvisamente di consegnare le armi o di andare in esilio. Proprio per discutere questa ipotesi, dopo aver visto Berlusconi, Bush ha ricevuto anche il ministro degli Esteri saudita al-Faisal. L'incontro è slato richiesto all'ultimo momento da Riyadh, che pur di evitare la guerra sta accelerando gli sforzi per convincere il leader iracheno ad accettare la fuga. Alla fine Falsai ha detto di non avere discusso questa ipolesi, ma fonti del suo governo hanno ammesso che era venuto a parlare di amnistia per Saddam, i suoi generali e i collaboratori, e l'apertura venuta da Bush è un segnale tanto per Baghdad, quanto per gli altri Paesi arabi impegnati nella mediazione. Il leader iracheno però ha risposto indirettamente, parlando di nuovo con i suoi leader militari. Saddam ha detto che «siamo pronti ad affrontare anche gli scenari peggiori, e le nostre difese riusciranno a sostenere l'impatta dell'attacco e sconfiggere gli aggressori». Ieri sera, inoltre, un servizio televisvo diffuso in Gran Bretagna dalla Bbc (non smentito dal Foreign Office) ha accusato Bin Laden di aver costruito una «bom¬ ba atomica sporca», un ordigno fatto con esplosivo comune, ma circondalo da un quantitativo di sostanze fortemente radioattive in grado di contaminare un vasto territorio. La bomba, non ritrovata, sarebbe stata realizzata in Afghanistan con la collaborazione dei taleban. I documenti che Powell presenterà mercoledì all'Onu conterrebbero anche foto di camion sospettati di essere laboratori mobili chimici e biologici I sauditi tentano ancora di convincere all'esilio il leader iracheno E la Bbc accusa Bin Laden: «Ha costruito una bomba atomica sporca» Manovre alla base canadese di Petawawa in vista di una missione di guerra nel Golfo