Condanna del centro sinistra «Iniziativa che divide l'Ue e apre un fossato con gli Usa» di Emanuele Novazio

Condanna del centro sinistra «Iniziativa che divide l'Ue e apre un fossato con gli Usa» Condanna del centro sinistra «Iniziativa che divide l'Ue e apre un fossato con gli Usa» Emanuele Novazio ROMA Un boato, un botto che non scuote soltanto le Cancellerie del centro Europa, ma che manda in fibrillazione il mondo politico nostrano. La lettera di sostegno a Bush firmata da otto leader Uè (su venticinque dell'Europa allargata) frai quali Silvio Berlusconi conferma che una «coalizione di volontari» sta prendendo forma accanto al presidente americano. Ma scatena tempeste continentali (gli otto si firmano «noi europei» attribuendosi deleghe inesistenti) e nazionali. Ds, Margherita, Verdi e Rifondazione condannano concordi: l'iniziativa che ha fra i suoi protagonisti il capo del governo italiano non soltanto divide l'Europa in un momento decisivo per la sua stessa identità (a Bruxelles si lavora da un anno alla nuova architettura istituzionale che dovrebbe prevedere perfino un ministro degli Esteri comune), ma apre un fossato nei rapporti fra Europa e Stati Uniti, dal momento che istituisce di fatto una gerarchia di fedeltà a Washington. Una conta fra buoni e cattivi. «Diciamo no a Bush e ai sette nani», denunciano irridenti i Verdi prima che si risolvesse l'equivoco sull'adesione ceca: e propongono al movimento pacifista un sit-in davanti alle sedi diplomatiche dei Paesi «prò invasione» che hanno firmato il documento di appoggio agli Stati Uniti «tentando di dividere un'Europa che, anche con il voto del Parlamento europeo, ha espresso la sua opposizione a qualunque azione militare unilaterale». L'iniziativa sull'Iraq, «apparentemente finalizzata a serrare le fila contro Saddam Hussein ma nei fatti guidata dalla ricerca di nuovi equilibri interni all'Europa, rischia di conseguire in un colpo solo il risultato di dividere l'Ue e di pregiudicare l'azione delle Nazioni Unite», commenta il vice presidente della Margherita Arturo Parisi che aggiunge: «Solidarietà con gli Stati Uniti nella lotta contro il terrorismo, unità dell'Europa e costruzione di un ordine internazionale attraverso l'Onu non possono essere percepiti né perseguiti in alternativa fra loro». Sulla competizione fra europei si sofferma anche il coordinatore dell'Ulivo Francesco Rutelli: «L'iniziativa unilate- Francesco Rute li rale di alcuni capi di governo, fra i quali il presidente del Consiglio italiano, dimentica la fedeltà europea operando una forzatura che in questo delicato momento internazionale rischia di spaccare piuttosto che unire». Con la «singolare iniziativa di Berlusconi», insiste Rutelli, «l'Italia rischia di separarsi dalla posizione del padri fondatori dell'Europa». Concorda il presidente dei ds Massimo D'Alema: il documento firmato da Silvio Berlusconi «è un errore perché spacca l'Europa su una questione fondamentale come l'Iraq: la guerra sarebbe uno sbaglio di proporzioni gigantesche», commenta il presidente del ds annunciando che nei prossimi giorni incontrerà l'ambasciatore americano Mei Sembler. Anche il vice presidente della Camera Fabio Mussi, ds, non risparmia critiche alla politica di un governo che rappresenta «il massimo dell'improvvisazione e dell'irresponsabilità» e che «rischia di trascinare in guerra il Paese, non per la convinzione della giustezza dell'azione ma per asservimento all'attuale gover- no degli Stati Uniti». Mussi si sofferma anche su quello che considera un elemento chiave della strategia americana nei confronti dell'Europa: dividerla, allargare il solco fra i suoi membri per non doversi misurare con un alleato «forte e unito». Insomma un'America nemica del processo di integrazione europeo: della quale si farebbero complici, secondo il senatore Cesare Salvi, ds, i promotori della lettera: «Le affermazioni del ministro degli Esteri Frattini in Senato, mercoledì, secondo le quali il governo italiano si muoverebbe rispetto alla crisi irachena nello spirito e nella logica dell'unità europea, sono state clamorosamente contraddette da quel documento di solidarietà all'amministrazione Bush». Non solidarietà ma piuttosto «subalternità e servilismo» nei confronti degli Stati Uniti, corregge Franco Giordano, presidente del gruppo di Rifondazione comunista alla Camera: «Si spacca l'Europa e ci si contrappone a Francia e Germania. In questo modo si espone il nostro Paese a possibili reazioni e pericoli. Oggi i conservatori dell'Europa, Blair in testa, esprimono una politica avventuristica». Francesco Rutelli