E Bush disse: sì all'automobile ad idrogeno
E Bush disse: sì all'automobile ad idrogeno IL PRESIDENTE STANZIA FONDI PER LA TECNOLOGIA CHE DOVRÀ' LIBERARE IL MONDO DALLA DIPENDENZA DAL PETROLIO E Bush disse: sì all'automobile ad idrogeno Michele Fenu George W. Bush si mette al volante dell'auto a idrogeno. Il presidente, nel discorso sullo stato dell'Unione, ha proposto di stanziare 1,2 miliardi di dollari per favorirne lo sviluppo. L'obiettivo è duplice: combattere l'inquinamento e affrancare gli Usa dalla schiavitù del petrolio, secondo molti destinato fral'altro a esaurirsi nel giro di 50 anni. Bush ha esortato tecnici e scienziati a portare tali veicoli dai laboratori alle strade «per rendere la nostra aria più pulita e il nostro Paese meno dipendente dalle fonti di energia straniere. Unitevi a me in questo sforzo perchè il bambino nato oggi possa un giorno guidare queste vetture». Il sogno è vecchio, ma la proposta di Bush gli dà nuova carica. L'idrogeno, in effetti, permetterebbe di realizzare autoveicoli a inquinamento zero: dagli scarichi non uscirebbero più fumi nocivi alla salute (i catalizzatori costituiscono un eccellente aiuto, però non sono la soluzione finale), ma innocuo vapor accfueo. E' un sogno che impegna da tempo l'industria dell'auto, perchè - petrolio a parte - da un lato c'è la necessità di rispettare le esigenze della mobilità individuale senza danneggiare l'ambiente e dall'altro il numero delle vetture circolanti nel mondo (oggi quasi 600 milioni) è destinato a crescere, specie nelle aree in via di sviluppo (vedi Cina o India). Ci sono soluzioni intermedie, valide e disponibili, come le auto a metano, a Gpl, a bassissimo consumo, ibride, cioè con motore termico ed elettrico (e questo è un campo in cui la Fiat è all'avanguardia), ma occon-e guardare al futuro e l'idrogeno si presenta come il mezzo più attraente. «E' il carburante del domani - dicono i tecnici -, si ottiene dall'acqua e, attraverso un processo di combustione, toma a essere acqua». Pro- La Gm (18 annunciato l'intenzione di vendere un milione di modelli nel 2007.1 costi restano il problema principale dotto per elettrolisi mediante l'energia solare è il più pulito che esista. Si possono usare anche altre vie come i processi di termolisi (scissione diretta dell'acqua in idrogeno e ossigeno nelle giuste condizioni di temperatura e pressione) o bio-termochimici con estrazione dalle biomasse. L'idrogeno nell'auto può essere usato in due modi: o con 0 classico motore a scoppio, opportunamente modificato, impiegandolo allo stato liquido (a -270 gradi) oppure attraverso un processo di «combustione fredda» in una cella a combustibile (fuel celi) che produce elettricità, trasmessa poi a uno o più motori elettrici. La prima strada è stata scelta dalla Bmw, la seconda dalle altre Case: General Motors, Ford, DaimlerChrysler, Toyota, Honda, Nissan. La stessa Fiat negli Anni '70 aveva compiuto ricerche in materia. Tale seconda soluzione è un modo elegante per aggirare l'ostacolo delle batterie, problema per ora insormontabile nella realizzazione di «elettriche» competitive per costi e prestazioni, e per ottenere, in ultima analisi, una efficiente auto elettrica. L'idrogeno, in sostanza, diventa un combustibile che alimenta le pile, che, a loro volta, generano l'energia per spingere il veicolo. La GM crede fermamente nell'idrogeno, tanto da aver annunciato al Salone di Detroit l'intenzione di produrre e vendere nel 2007 un milione di modelli funzio¬ nanti con tale tecnologia. Già sono pronti prototipi come l'HyWire o la Zafira HydrogenS, che abbiamo guidato in circuito e su strada. E se L'Hy-Wire appare come un'auto del futuro, la Zafira, in apparenza identica a quelle a benzma o a gasolio, si comporta come una eccellente «elettrica» (400 km di autonomia, 160 l'ora). Certo, i problemi sul tappeto restano tanti. La Zafira a idrogeno, ad esempio, se fosse prodotta in 100 mila unità-anno, costerebbe da 5 a 10 volte di più di quelle attuali, come dire circa 200 mila euro. Oltre ai costi, c'è il discorso dello stoccaggio, della distribuzione, della sicurezza, della tecnologia, dell'energia necessaria per ricavare l'idrogeno (se usassimo il petrolio saremmo da capo): a tale scopo saranno destinati 720 milioni di dollari. E' un processo lungo e complesso che durerà decine d'anni. Ma bisogna pur cominciare e Bush ha dato una spinta importante.
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