Caporale condannato per nonnismo di Antonio Giaimo

Caporale condannato per nonnismo L'EPISODIO SI ERA VERIFICATO ALLA CASERMA DEGLI ALPINI «BERARDI» DI PINEROLO Caporale condannato per nonnismo Per punizione obbligò un militare a fare piegamenti sulle braccia Antonio Giaimo PINEROLO Una telefonata al numero verde dell'esercito, fatta dalla mamma di un militare in servizio alla caserma degli alpini Berardi di Pinerolo, ma residente a Prosinone, ha portato alla condanna di un caporalmaggiore accusato di aver fatto fare ad un suo subalterno alcuni flessioni sulle braccia per punirlo per aver sbagliato alcune fasi della simulazione del lancio di una bomba a mano. Per il codice penale si tratta di un episodio di violenza privata, che nel linguaggio comune in questo caso prende il nome di «nonnismo». I fatti si erano verificati il 15 e 16 gennaio del 2001 nel comprensorio militare di Baudenasca, nelle campagne di Pinerolo, dove il caporale Giovanni Mazzarini, 30 anni il prossimo mese, doveva preparare i suoi uomini per un'operazione militare all'estero. Ma quando i militari in addestramento commettevano errori, come per esempio quello di dimenticarsi durante la simulazione di toghere la linguetta dalla bomba a mano prima del lancio, oppure di aver appoggiato a terra l'asta di armamento del fucile, venivano puniti con un numero variabile di piegamenti sulle braccia, da un minimo di cinque a un massimo di venti. Negli atti dell'istruttoria in mano al giudice, tutti i militari hanno dichiarato, a parziale discolpa del loro superiore, che mentre effettuavano i piegamenti, non venivano né ingiuriati e neanche minacciati, ma erano tenuti ad evidenziare l'importanza degli accorgimenti non seguiti. La condanna è stata di due mesi di reclusione, sostituita con una sanzione di 2.280 euro di multa, con il beneficio della non menzione della condanna nel casellario giudiziale. Il Pubblico Ministero, Ivo Albarin aveva chiesto una pena di un anno e sei mesi di reclusione. Si legge nella sentenza del giudice Gianni Reynaud: «Appaiono chiare pertanto, da una lato, la consequenzialità tra la richiesta dell'imputato e gli errori commessi nell'addestramento in chiave punitiva e dall'altro l'illegittimità di tale atipica sanzione corporale, non prevista dall'ordinamento militare». Il giudice sottolinea poi che il fatto non ha una particolare gravità: «Occorre infatti considerare che la pretesa dell'imputato non pare essere di per sé fonte di particolari pericoli, soprattutto se si tiene conto del fatto che le persone offese erano giovani militari volontari in addestramento per un possibile impiego in operazioni di pace all'estero». L'atipica punizione corporale è stata ritenuta dal giudice lesiva della dignità dell'uomo e solo in questo ambito è stata valutata, pur riconoscendo che nel comportamento del Mazzarini non vi era nessun intento persecutorio, nulla sarebbe accaduto se il militare avesse imposto le flessioni nel contesto di una preparazione atletica.

Persone citate: Berardi, Gianni Reynaud, Giovanni Mazzarini, Ivo Albarin, Mazzarini

Luoghi citati: Pinerolo