Arrestato durante la rapina in gioielleria di M. Nu.
Arrestato durante la rapina in gioielleria I TITOLARI ERANO STATI IMMOBILIZZATI, UN PASSANTE HA NOTATO LA SCENA E HA DATO L'ALLARME Arrestato durante la rapina in gioielleria Due agenti fanno irruzione e bloccano l'uomo armato Rapina ieri sera in un'oreficeria di via Pianezza, angolo corso Potenza. La polizia ha arrestato il bandito, sorpreso nel negozio. In pugno stringeva una pistola semiautomatica con il colpo in canna. Pronto a sparare. Si era già impadronito di gioielli e orologi per 100 mila e stava per fuggire. I due orefici, Mario Mazzaresi e il figlio, erano stati legati con del nastro adesivo, coricati dietro il bancone. Non avevano fatto neppure in tempo a dare l'allarme e già si stavano rassegnando. Il rapinatore si chiama Antonio De Cesari, ha 29 anni, abita a Torino. Del suo passato si sa poco, la polizia sta ancora indagando per accertare se De Cesari ha già compiuto altri «colpi» analoghi in altre zone della città, anche nei mesi scorsi. E' stata una sequenza drammatica, portata a termine con freddezza e abilità dagli agenti del commissariato San Donato e dai poliziotti della volante. Un uomo, amico della famiglia Mazzaresi, passando davanti alle vetrine, s'è accorto che stava 17 M La gioielleria di via Pianezza dove il rapinatore è stato arrestato accadendo qualcosa di grave. Senza perdere un attimo, ha avvisato il 113. In pochi istanti, nella zona, sono arrivate le prime volanti, mentre venivano mobilitati anche gli agenti del commissariato. Alle 19 l'intera zona era circondata. Due poli¬ ziotti, protetti dai colleghi, hanno fatto irruzione nell'oreficeria e hanno intimato al rapinatore di «abbassare l'arma e di arrendersi». Antonio De Cesari non se l'è fatto ripetere due volte: ha gettato l'arma, alzato le mani e s'è lasciato ammanettare senza problemi. Ha solo inveito contro la sfortuna. Felici, invece, i due orefici che sono sono stati immediatamente liberati dai poliziotti. Sono stati attimi di paura, hanno raccontato alla polizia: «Quell'uomo sembrava un cliente normale, è entrato con il pretesto di volere acquistare un gioiello. All'improvviso, da sotto il giubbotto, ha estratto la pistola. Era molto sicuro, deciso. Non potevamo far altro che obbedire, per evitare guai peggiori. Vogliamo solo ringraziare la polizia, gli agenti che si sono trovati di fronte quell'uomo armato. Avrebbe potuto reagire. Sono stati bravissimi». Ieri sera bandito e vittime sono stati trasferiti in questura, in via Grattoni, dove sono stati sentiti dalla squadra mobile, coordinata dal vicequestore Sergio Molino. Oggi De Cesari, trasferito in serata alle Vallette, sarà interrogato dal pm. Con tutta probabilità, aveva studiato da tempo un piano meticoloso. Fuori aveva parcheggiato la sua auto. Pronto per fuggire. [m. nu.]
Persone citate: Antonio De Cesari, De Cesari, Felici, Mario Mazzaresi, Mazzaresi, Sergio Molino
Luoghi citati: Torino
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