GUERRA DI NEVE di Gian Paolo Ormezzano
GUERRA DI NEVE POLEMICHE SULLO SNOWBOARD E TRADIMENTO DELLO SPORT GUERRA DI NEVE Gian Paolo Ormezzano LA guerra delle nevi fra i praticanti lo sci alpino tradizionale e i praticanti lo snow board, guerra che ha persino i suoi morti e che si rinnova continuamente, weekend dopo weekend, è una rapppresentazione perfetta della situazione globale dello sport presso le masse. Da uno sculettamento in più o in meno intanto che si scivola può infatti partire un discorso profondo sul significato primigenio e attuale della parola di quattro lettere sport, appunto - più diffusa nel mondo, al di là anche delle dure four-letters words della lingua inglese. Lo sport nacque come esercizio fisico per sopravvivenza: la corsa per fuggire o inseguire animali, il salto in alto o in lungo o triplo o con l'asta per superare ostacoli, guadare fiumi approfittando delle pietre emergenti, volare sui cespugli... Anche il nuoto si lega alla sopravvivenza, la rana è lo stile- per il mare agitato, a rana fu attraversata per la prima volta la Manica. Poi arrivarono gli strumenti per l'esercizio ampliato della sopravvivenza. Con lo sci nacque uno strumento di lavoro, per spostamenti sulle nevi, in piiino o in discesa. Anche la barca e più tardi la bicicletta sono nate come strumento di lavora. La progressiva spettacolarizzazione dello sport, dintorni Se contorni compresi, ha portato alla sofisticazione dei gesti e degli strumenti, la mercificazione dell'attività ha accentuato questa sofisticazione (e l'abbigliamento è il tramite fra il gesto e lo strumento). Lo sport prossimo venturo, telcspettacolarizzatissimo nonché sofisticatissimo di gesti e specie strumenti per ragioni commercialconsumistiche, viene accusato di tradimento morale delle sue origini. In realtà le origini sono ormai state abbandonate, persino nella «pura» atletica leggera. Il salto in alto con lo stile Fossbury, di schiena, non sarebbe mai stato praticato dall'uomo primitivo, che superando «all'indictro» una siepe avrebbe rischiato di finire, senza vederla, su una massa di sterco di dinosauro. Lo snow board non ha niente a che vedere con lo sci eseguito per lavoro: nessuno, se ha fretta e vuole scendere sicuro, si cala a valle con i due piedi sullo stesso sci, lavorando di anche e di spalle più che di gambe. I surfers delle nevi sono stilisti-edonisti puri, radunati in bande, pare talora spinellanti, e prossimi ad essere preda di abiti di clan e strumenti costosissimi. Tutto lo sport d'elite, da teleschermo, si sta liberando dalle origini dello sport, per farsi spettacolo e mercato. La vela dell'Amcrica's Cup non ha niente a che fare con quella dei Vichinghi. E anche le barche si speronano, fra poveri gusci, fra scafi ricchi, specialmente fra scafi ricchi e poveri.
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