La banda delle carte dì credito clonate

La banda delle carte dì credito clonate IL BLITZ DALLA CALABRIA A MILANO. QUINDICI PERSONE IN MANETTE E 40 NEGOZI CHIUSI, GLI ESERCENTI ERANO COMPLICI La banda delle carte dì credito clonate La «mente» era un bancario infedele gilli sono stati messi, tra gli altri, a negozi di telefonini, pub, ristoranti, rivendite di mobili). La frode si svolgeva tra la Calabria, Sanremo e Milano, con la collaborazione -preziosa e insostituibile - di un giovane toscano, dipendente di banca infedele, che riusciva a rubare i codici segreti delle carte di credito dal Centro dati del gruppo Monte dei Paschi di Siena. L'inchiesta era stata avviata dopo un episodio che aveva Rocco Valenti CATANZARO Gli esperti assicurano che clonare carte di credito -e quindi fare shopping pescando sul conto bancario altrui - è un gioco da ragazzi, una volta riusciti a rubare i codici segreti dai sistemi informatici dei gruppi bancari. Un gioco che un gruppo di persone (la procura di Vibo Valentia parla di associazione per delinquere) aveva messo a punto e collaudato, frodando in cinque mesi trecento possessori di carte di credito in tutt'Italia: alla fine del mese si vedevano addebitare spese mai fatte, per un totale complessivo di circa un milione di euro. Poteva capitare che un ignaro ragioniere di Conegliano Veneto venisse a sapere, dall'estratto conto della sua carta di credito, di aver fatto rifornimento di benzina a Vibo Valentia, di aver acquistato un gioiello da mille euro a Tropea o di aver fatto la spesa in un supermercato del Reggino, senza mai essere stato in vita sua in Calabria. Il giochino è finito all'alba di ieri, dopo due anni di indagini della polizia di Vibo Valentia. Questo il bilancio dell'operazione Pos: 15 persone arrestate, obbligo di dimora per altre 24, una sessantina di indagati, 40 esercizi commerciali sequestrati (i si- L'operazione è stata resa possibile da due anni d'indagini co e provvedeva a bloccarle. Quindi si provvedeva a un nuovo rifornimento di carte al Nord. Il meccanismo era agevolato da commercianti (anche loro tra gli indagati, alcuni destinatari delle misure cautelari): in cambio di parte della somma accettavano per i pagamenti le carte clonate, facilmente riconoscibili - ò, quantomeno, sospette - perché erano totalmente bianche e con la sola banda magnetica. Quasi tutti gli indagati sono accusati di associazione per delinquere; alcuni di reati specifici, che hanno a che fare, tra l'altro, con la violazione dei sistemi informatici delle banche. E c'è un altro filone investigativo che si sta cercando di approfondire: la complicità dei commercianti potrebbe essere stata data all'organizzazione a titolo di tangente. In poche parole, il commerciante versava il pizzo senza che però gli costasse neppure un centesimo: bastava il favore. destato sospetti: un abitante di Tropea, titolare di una oreficeria (diventerà poi uno dei principali indagati), dopo essere stato soccorso per via di un incidente stradale, in ambulanza insisteva per essere riportato sul posto in cui era caduto dalla moto; lì ci erano invece andati i poliziotti e avevano trovato, sporche di sangue e conservate in un pacchetto di sigarette, venti carte di credito in bianco (solo, cioè, con la banda magnetica). Nonostante l'uomo avesse continuato a negare che quelle tessere plastificate fossero sue, l'esame del Dna fatto eseguire sulle tracce di sangue lo aveva smentito. In quelle bande magnetiche erano stati inseriti i codici delle carte di credito di ignari professionisti sparsi per l'Italia. Nel corso delle indagini gli uomini del capo della Mobile di Vibo Valentia, Ruperti, e del suo vice, Zampaglione, hanno fatto intercettazioni e pedinamenti fino ad accertare che i membri dell'associazione si recavano periodicamente a Milano e a Sanremo dove alcuni referenti procuravano e fornivano le carte clonate. Queste venivano utilizzate perlopiù in Calabria: si facevano, con ciascuna, spese per poco meno di tre milioni di lire (1500 euro) e, dopo un mese, erano da buttare perché intanto il vero titolare si accorgeva dell'amman-

Persone citate: Rocco Valenti, Ruperti, Zampaglione