I consumatori: «Non prendeteci in giro» di R. Mas.
I consumatori: «Non prendeteci in giro» SINDACATI E COMMERCIANTI CONTESTANO LE CIFRE. SI CHIEDE UNA CERTIFICAZIONE DI EUROSTAT I consumatori: «Non prendeteci in giro» Per l'Eurispes i ritocchi dell'lstat sono insufficienti e in ritardo reazioni ROMA CHE l'inflazione sia quella ufficialmente comunicata dall'Istat, non ci credono né Eurispes (grande contestatore dei metodi dell'istituto di statistica) né le associazioni dei consumatori, che continuano a protestare per i prezzi ingigantiti dall'azione congiunta del change-over dell'euro e dalla «furbizia» dei commercianti. Quanto al paniere, per i consumatori è poco più che un sapiente make-up, incapace di cambiare la sostanza della rilevazione, dove a fare la parte del leone sono le assicurazioni obbligatorie sull'auto, le tariffe amministrate e quelle bancarie. Insomma, anche ieri i dati Istat sono stati oggetto delle critiche più aspre, con la sola eccezione dei commercianti che - dopo essere stati messi alla gogna mediatica come i veri «untori» dell'inflazione - fanno notare con soddisfazione che i prezzi tendono a rientrare e che quindi le loro previsioni su un assestamento si sono rilevate giuste. «Noi non abbiamo un osservatorio a 360 gradi ma anche dai nostri dati risulta una diminuzione afferma Guido Corazziari, responsabile del dipartimento economico di Eurispes - la differenza è che noi partiamo dair8,5 per cento e non del 2,8». Il nuovo paniere Istat però non avvicinerà i dati a quelli della realtà, secondo Eurispes: «sono modifiche utili ma parziali e tardive». Per quanto riguarda le polizze Re Auto, «il maggior peso arriva in ritardo perché gli aumenti ci sono già stati». «È inspiegabile - ha dichiarato il presidente dell'Adusbef, Elio Lannutti - che le statistiche continuino a segnalare aument' irrilevanti e molto lontani dalla realtà della gente». E il nuovo paniere «è lontano anni luce dalla realtà che i consumatori affrontano ogni giorno nella spesa. È solo fumo negli occhi». Secondo l'Adoc i dati diffusi dall'Istat «sono preoccupanti da qualsiasi punto di vista li si voglia leggere» e sul paniere non si posso¬ no che avere «perplessità». Come peraltro le ha l'Intesa dei consumatori che boccia nel suo complesso il nuovo strumento, parlando di «elemosina» per quanto riguarda l'aumento del 340Zo della Re Auto e promettendo «battaglia contro l'Istat per un'inflazione che sia reale e veritiera». «Non prendeteci in giro», rincara il Movimento Consumatori, secondo- cui «l'Istat pare propalare notizie tendenziose». Critica anche l'Adiconsum, secondo cui le correzioni delle voci «non comportano alcun cambiamento di rilievo» e il dato sull'inflazione va letto in negativo, in quanto «legato al calo dei consumi». Le reazioni «istituzionah, ovviamente, sono state più pacate. «Intanto si è visto che l'inflazione non 5,50 è colpa nostra - ha detto soddisfatto il presidente di Confcommercio Sergio Bilie - e comunque il dato dimostra che è iniziata una fase di rientro della dinamica inflazionistica. E' un segnale importante, ma per non restare isolato deve essere seguito da una politica di contenimento». L'«allarmismo» può rientraresottolinea Gonfesercenti in una nota - ma per evitare altre polemiche sull'inflazione «chiediamo al governo di intervenire presso l'Ue per certificare attraverso Eurostat l'andamento dell'inflazione in Italia». Con una punta di ironia il ministro delle attività produttive, Antonio Marzano, ha commentato il nuovo paniere: «Non mi aspetto salti, ma staremo a vedere - ha detto - questa nuova formulazione si avvicina sempre di più, non so se all'inflazione percepita, ma di sicuro all'inflazione reale». Il tema dei prezzi richiama quello dei contratti. Per questo il leader della Cisl Savino Pezzotta commenta che «anche se il sindacato vuole restare «all'interno dell'accordo del 23 luglio» la sua richiesta è di «non superare l'inflazione reale, magari stando un attimo al di sotto, senza comunque tener conto di quella programmata che è davvero irraggiungibile». «L'inflazione è scesa per l'Istat ha detto seccamente Luigi Angeletti, segretario della Uil - bisognerebbe vedere se quando andiamo a comprare qualcosa è scesa anche per noi. Il dato com'è, non è una cosa seria». [r. mas.]
Persone citate: Antonio Marzano, Elio Lannutti, Guido Corazziari, Luigi Angeletti, Savino Pezzotta
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