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Rubava in ditta per comprare i Pokemon ASSEGNI PER 130 MILA EURO COMO Le vie del gioco, e dei conseguenti disastri, sono infinite ma questa probabilmente batte tutte le altre per originalità. Lei giocava con i Pokemon a spese dell'azienda e affascinata da quelle bustine contenenti le preziose «card» vi ha lasciato una fortuna: buona parte dei 250 milioni di lire, oggi 130 mila euro, rubati in pochi tnesi alla sua ditta. La ragioniera comasca, accusata di aver «dirottato» sul suo conto 450 assegni (falsificati) dell'azienda, non è una giovane scapestrata: ha 51 anni. Il giudice l'ha condannata a 3 anni e 9 mesi di reclusione. Alla Tintoria Lanzini di Lipomo, alle porte di Como, la donna, nubile, era considerata una dipendente modello. A far emergere l'appropriazione indebita, nel .marzo 2001, fu il sollecito giunto da un fornitore: una fattura di 50 milioni non era stata pagata. L'indagine dell'azienda aveva individuato la colpevole, licenziata e denunciata ai carabinieri. Il giudice ha condannato la donna anche al pagamento del danno materiale e morale quantificato in 150 mila euro, più cinquemila euro per la costituzione di parte civile. Le accuse: appropriazione indebita e falsificazione di documenti. Il pm aveva chiesto due anni e sei mesi di carcere. La ragioniera malata di Pokemon in passato era stata protagonista di analoghi episodi. Venne condannata a un anno e 6 mesi (con la condizionale) per lo stesso reato ai danni di un'altra azienda. Tre cartolai hanno testimoniato contro di lei: si presentava con un assegno, acquistava articoli per un certo importo e a volte incassava la differenza. Falsificava e sottraeva corrispondenza aziendale in modo che tutto sembrasse in regola, anche in assenza di quegli assegni. Parte del denaro finiva nelle casse di negozi di abbigliamento e di alimentari. Lei ha sempre negato, pur di fronte all'evidenza, sostenendo la tesi del complotto ai suoi danni, per alcune prolungate assenze per malattia. Ora rischia di andare in cella, se gli appelli saranno respinti. La Tintoria Lanzini ha chiuso, da poco. [p. poi.] Rubava in ditta per comprare i Pokemon