La «guerra dei laghi» nell'alta Valle di Susa di Amedeo Macagno

La «guerra dei laghi» nell'alta Valle di Susa CE' CHI PROPONE DI UTILIZZARE GLI SPECCHI D'ACQUA ESISTENTI. IL SINDACO: SONO DI PREGIO AMBIENTALE, IMPOSSIBILE TOCCARLI La «guerra dei laghi» nell'alta Valle di Susa Contestati i bacini artificiali previsti sopra Cesana per le Olimpiadi 2006 Amedeo Macagno CESANA TORINESE «Proprio questa mattina ho un incontro con alcuni tecnici del Comitato per l'organizzazione dei Giochi olimpici di Torino 2006 per farmi spiegare come mai i due laghi naturali individuati come bacini da utilizzare per l'innevamento artificiale nelle piste da sci e per lo sviluppo turistico del dopo Olimpiadi non verranno più risistemati, mentre si pensa di realizzare due nuovo bacini artificiali con un dissesto ambientale non indifferente». A parlare è Luciano Ducato, 74 anni, una vita passata tra le montagne di Cesana Torinese, anche come ex presidente della scuola di scialpinismo del Cai di Torino. A lui i due bacini artificiali di 30.000 e 8000 metri cubi di acqua che verranno costruiti sopra colle Bercia e a Sagnalonga e che rientrano nelle opere previste dalle legge 285 per le Olimpiadi di Torino 2006 non vanno proprio a genio. E non è il solo. Anche altri cittadini di Cesana si chiedono il perché non vengano utilizzati bacini naturali già esistenti, e cioè due laghetti naturali, uno poco sotto il colle Bercia e un altro in zona Coche; gli stessi che in un primo tempo l'amministrazione aveva presentato come possibili bacini naturali che con alcuni lavori potevano svolgere il ruolo di raccogliere le acque per fabbrica- re la neve artificiale, mentre in estate potevano essere una buona attrattiva,turistica. «E' vero, in un primo tempo io stesso avevo segnalato al Comitato per l'organizzazione dei Giochi olimpici questi due bacini naturali. Secondo alcuni studi svolti da tecnici della Regione e della Provincia nonché di altri Enti responsabili, è risultato che tali bacini sono di particolare pregio ambientalistico e non possono quindi essere toccati. Da qui la decisione di realizzare altrove la raccolta delle acque», spiega Roberto Serra, primo cittadino di Cesana, Ma questo non convince alcuni abitanti della zona, primo tra tutti Luciano Ducato che è deciso ad andare fino in fondo a questa storia. Secondo lui, i bacini devono essere realizzati nei due laghetti naturali. Con tale soluzione si eviterebbe di pompare acqua dal fiume Dora per riempire questi nuovi laghi artificiali che dovrebbero essere realizzati, per poi ripompare la stessa acqua sulle piste da sci e soprattutto si risparmierebbero anche tanti milioni di euro che potrebbero essere investiti altrove. Ma il sindaco insiste: «Costi o non costi, ci sono specifici vincoli da parte degli Enti responsabili che non permettono l'utilizzo dei laghetti naturali di cui fa riferimento il signor Ducato. Tutto questo glielo spiegheranno anche all'Agenzia di Torino 2006». Comunque sia, quello che è più grave secondo alcuni cesanesi, è «il fatto che la popolazione non venga mai informata sulle decisioni prese dal Comitato per l'organizzazione di queste Olimpiadi». Insomma, «manca la comunicazione tra loro e noi, comuni cittadini», conclude Luciano Ducato.

Persone citate: Coche, Luciano Ducato, Roberto Serra

Luoghi citati: Cesana, Cesana Torinese, Susa, Torino