Ribaltone alla Verona e Novara di Gianfranco Quaglia

Ribaltone alla Verona e Novara POLEMICHE ALLA BPM SPA Ribaltone alla Verona e Novara Gianfranco Quaglia VERONA Giorni movimentati per il Banco Popolare di Verona e Novara. Da un parte un cambio ai vertici, con l'uscita del direttore generale Piero Montani che abbandona l'incarico dopo sei mesi. La notizia, prima ancora di essere confermata dal consiglio d'amministrazione riunito ieri pomeriggio sotto la presidenza di Carlo Fratta Pasini, ha decisamente influito a Piazza Affari causando una flessione del titolo che è sceso sino a -4,150Zo con un volume di 2.902.248 azioni acquistate. L'uscita di Montani era nell'aria. Si dice che abbia lasciato per l'AntonVeneta, il cui titolo ieri è salito a -t-2,6%. Montani, ex Credito Italiano, poi Rolo, era stato chiamato da Siro Lombardini nel '99 al timone della Bpn, in uno dei momenti più difficili per la popolare novarese: aveva pilotato il risanamento, diventando amministratore delegato e preparando il piano industriale di rilancio, sino al matrimonio con la Verona, che ha generato la superpopolare italiana. Al suo posto Massimo Minolfi, già condirettore centrale di Unicredtto, Il «divorzio» Montani-Fratta Passini arriva proprio nel momento in cui alcuni analisti prevedono un utile netto del Banco che per il 2002 dovrebbe assestarsi attorno ai 415 milioni di euro e 330 milioni di euro per il 2003. A prescindere dal risanamento e dai conti in crescita, può aver influito anche il difficile compito di integrazione del management tra le due banche. L'uscita di Montani dovrebbe portare a un riassetto del management stesso, con una ridistribuzione dei ruoli: all'amministratore delegato Fabio Innocenzi risponderanno direttamente i vertici delle banche del gruppo. Montani non sarà sostituito nella carica di amministratore delegato della Bpn spa ma le sue deleghe saranno attribuite al direttore generale Domenico De Angelis, Intanto a Novara, sede della Bpn spa, appartenente alla capogruppo ma con propria rete di sportelli, da alcune settimane infuria una polemica. Il presidente Siro Lombardini, che è anche vicepresidente vicario del Banco, ha costituito una Fondazione finalizzata al finanziamento di studi e progetti che promuovano lo sviluppo della città e del suo vasto hinterland. L'iniziativa è al centro di un acceso dibattito, con la minoranza ulivista che chiede alla giunta di centrodestra di fare chiarezza sulle reali intenzioni della Fondazione, sull'assetto patrimoniale della banca novarese, sullo spin-off e i livelli occupazionali. L'ordine del giorno presentato e poi ritirato ha provocato la reazione di Lombardini che, pur assicurando i finanziamenti annunciati, ha sciolto tre delle commissioni previste: quelle relative allo studio del nuovo ospedale, del restauro dell'antico Broletto cittadino e dei trasporti. Non solo: il presidente attacca apertamente anche il sindaco e ha preannunciato una denuncia alla Procura della Repubblica, perché il testo di quell'ordine del giorno conterrebbe affermazioni lesive e diffamatorie. La Bpn è diventata un caso e sarà oggetto di un prossimo Consiglio comunale già convocato.

Persone citate: Carlo Fratta Pasini, Domenico De Angelis, Fabio Innocenzi, Lombardini, Massimo Minolfi, Montani, Piero Montani, Siro Lombardini

Luoghi citati: Novara, Verona