«Niente tasse per l'impegno sociale» di Michela Tamburrino
«Niente tasse per l'impegno sociale» MARONI: PRIORITÀ EUROPEA. VALORI: SERVE UN CODICE DI DEONTOLOGIA «Niente tasse per l'impegno sociale» Allo studio del governo una modifica per la delega fiscale Michela Tamburrino ROMA Il comportamento etico d'impresa è un tema di grande attualità. Il governo è molto attento all'argomento e ha contribuito a istituire premi in grado di enfatizzare l'impegno sociale. Lo ha sostenuto il ministro Maroni intervenuto ieri al convegno sulla responsabilità sociale d'impresa, promosso da «Anima», l'associazione no-profil dell'Unione degli Industriali di Roma. I vantaggi per le aziende che ricercano uno sviluppo compatibile, potrebbero arrivare dalle riforme fiscali e da quelle previdenziali allo studio in Parlamento: «L'articolo 3 della delega fiscale prevede la defiscalizzazione per le liberalità fatte dai privati, quindi anche dalle imprese, su ima serie di temi tra cui la famiglia e il sociale, senza individuare delle percentuali ma affermandolo come principio. La mia opinione è che su temi così importanti l'impegno delle imprese debba essere premiato con una defiscalizzazione al 100"Z). Su questo discuteremo in sede di attuazione della delega». Maroni ha ricordato che questo tema sarà inserito tra le cinque priorità in agenda per il prossimo semestre di Presidenza italiana dell'Unione Europea e che il nostro ritardo nei confronti degli altri paesi comunitari, è solo nell'attenzione delle istituzioni. «L'Italia è attiva, ha la capacità di continuare il dibattito, stabilire appuntamenti come la conferenza europea di novembre. Il compito del Governo è quello di approfondimento e di diffusione di una cultura sociale delle imprese che vede in Italia molte aziende piccole e familiari avere un'attitudine particolare a faro del bene». Potrebbe essere anche un buon business unire etica e affari, ne è convinto il presidente dell'Unione Industriali Giancarlo Elia Valori che punta su questo connubio felice: «L'impegno sociale delle imprese è un investimento che non solo offre alle aziende un ritomo d'immagine ma anche una scelta che consente alla comunità un miglioramento della qualità della vita. Il mondo delle aziende ha un ruolo sociale molto complesso e pertanto la realizzazione di una sorta di "codice di deontologia" imprenditoriale non può più essere rinviata. Una autentica cultura di responsabilità sociale impone, a chi ha il potere di prendere decisioni rilevanti nelle imprese, di riconsiderarle come un patrimonio della società e per la società. È tempo di recuperare terreno rispetto ai paesi tradizionalmente all'avanguardia ed è di fondamentale importanza che lo Stato italiano dimostri la volontà di imprimere un segnale forte di avvio e di stimolo a questo processo virtuoso. Inserire il tema della responsabilità sociale delle imprese tra le cinque priorità in agenda per il prossimo semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea merita un plauso. Le proposte presentate a livello europeo non sono ancora soddisfacenti, poiché manca uno standard utile e adeguato che impegni le imprese nel campo della responsabilità sociale».
Persone citate: Giancarlo Elia Valori, Maroni
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