Il Tar da torto alla Sagat sulla gestione dei servizi di Nadia Bergamini

Il Tar da torto alla Sagat sulla gestione dei servizi CASELLE, NON VALIDA LA RESCISSIONE ANTICIPATA DEL CONTRATTO CON LA FAS Il Tar da torto alla Sagat sulla gestione dei servizi Nadia Bergamini CASELLE Tirano un sospiro di sollievo i 136 dipendenti della Fas, l'azienda che gestisce buona parte dei servizi commerciali all'aeroporto «Sandro Pertini» di Caselle. A riportale serenità tra i lavoratori, la sentenza del Tar, il tribunale amministrativo del Piemonte, che di fatto e a sorpresa, ha annullato le scelte della Sagat, la società di gestione dello scalo, che il 31 luglio scorso era andata alla rescissione del contratto con la Fas con un anticipo di ben 5 anni. La sentenza è stata depositata sabato mattina, ma solo ieri organizzazioni sindacali, Fas e Sagat stessa ne sono venute a conoscenza. Esulta naturalmente la Fas per le decisioni della II sezione del Tar. «E' la conclusione di un periodo di grande incortezza - commenta il direttore, Gianluigi Carlini - non solo per l'azienda, ma anche e soprattutto per i lavoratori. Speriamo che questa sentenza metta la parola fine all'intera vicenda. Finalmente possiamo tornare a pensare al rilancio della nostra ditta e ad effettuare gli interventi previsti di ampliamento e alla qualità del servizio all'utenza». La soddisfazione della Fas non è ovviamente condivisa dalla Sagat che aveva deciso di mettere alla porta Fas con grande anticipo, proprio, a suo avviso, per quegli interventi di miglioria e ampliamento degli spazi commerciali mai realizzati, nonostante le generose proroghe concesse. Sagat in questa fase si mantiene cauta: «Leggeremo con attenzione le motivazioni dei giudici e decideremo quali altri passi legali eventualmente compiere». Rasserenate anche le organiz- SXLU-AILJ-J- zazioni sindacali, dopo le battagUe che hanno caratterizzato gli ultimi mesi del 2002. «La sentenza del Tar - commenta Sergio Dovana della Cgil - riporta i lavoratori nelle condizioni ottimali. Avevamo ottenuto dal nuovo gestore la salvaguardia occupazionale, ma certo non le garanzie dei livelli e degli stipendi maturati». Invita tutti a non abbassare la guardia, invece, Francesco Ortelli della Uil: «Pur accogliendo con ovvia soddisfazione le decisioni del Tar, non bisogna dimenticare che fra 5 anni si riproporrà lo stesso problema. E' bene quindi, fin da ora, lavorare per non farci cogliere impreparati». La vicenda è lunga e intricata. La bega tra le due aziende ha rischiato di travolgere i lavoratori senza che fossero mai ben chiare le motivazioni reali del dissidio. Il Resta invariata la gestione dei servizi commerciali all'aeroporto di Caselle sindacato e le forze politiche, in particolare i Comunisti Italiani, hanno chiamato in causa gli azionisti di maggioranza della Sagat, comune di Torino in primis, ma anche Provincia e Regione affinché venisse garantita foccupazione e le decisioni del socio minoritario non dettassero legge, come invece, sembrava avvenisse. A novembre la questione è finita sui banchi del Consiglio comunale tori¬ nese che con un ordine del giorno, approvato all'unanimità, ha scelto la strada del dialogo con le due aziende e soprattutto del rispetto dei diritti dei lavoratori. Anche i comuni limitrofi all'aeroporto. Caselle, San Maurizio e San Francesco preoccupati dai gravi problemi occupazionali che la situazione avrebbe portato all'intera zona, hanno chiesto l'immediato interessamento della città di Torino.

Persone citate: Francesco Ortelli, Gianluigi Carlini, Sandro Pertini, Sergio Dovana

Luoghi citati: Piemonte, Torino