Allarme Rocca, un'altra inforcata Anche le azzurre lontane dal podio di Domenico Latagliata
Allarme Rocca, un'altra inforcata Anche le azzurre lontane dal podio SCI: NON CI SONO ITALIANI FRA I PRIMI DIECI DELLO SLALOM MASCHILE DI KITZBUEHEL E DI QUELLO FEMMINILE DI MARIBOR Allarme Rocca, un'altra inforcata Anche le azzurre lontane dal podio Domenico Latagliata Il 14 febbraio 1999, nel giorno di San Valentino, Kalle Palander fece innamorare di sé decine di finlandesi e non solo: fisicaccio, sguardo gentile e capelli biondi d'ordinanza, l'allora ventunenne Kalle vinse a sorpresa lo slalom iridato di Vail. Era stata quella la prima gara che lo aveva visto inserito nel primo gruppo di merito. Sesto al termine della prima manche, mise a segno una fantastica rimonta che lo vide infine trionfatore sulle stesse nevi del Colorado che diedero una grandissima delusione al nostro Giorgio Rocca, quarto a 8 centesimi dal bronzo e a 21 dall'oro. Tre anni dopo - senza aver mai vinto nel frattempo una sola gara di Coppa del Mondo e non essere mai salito nemmeno sul podio - Palander è di nuovo sbucato fuori dal cilindro, salendo sul prestigioso palcoscenico di Kitzbuehel. Ha battuto gli austriaci Schoenfelder e Schilchegger, firmando il primo successo di un finlandese in Coppa del Mondo, viatico esaltante in vista dei Mondiali di St. Mortiz. E anche ieri, come già a Vail, Rocca ha invece dovuto mandar giù un brutto rospo. Reduce dal successo della settimana scorsa a Wengen, l'azzurro puntava al bis o quantomeno a una prova da protagonista su una delle piste più affascinanti del Circo Bianco. La gara del nostro slalomista più talentuoso, che ama la neve dura e si è invece trovato di fronte a un tracciato pesantissimo per le continue precipitazioni, è durata pochissimo, nemmeno il tempo di concludere la prima manche che peraltro l'aveva visto in ritardo già all'intertempo: «Può succedere di inforcare, anche se mi sta capitando un po' troppo spesso - ha ammesso l'azzurro -. Comunque l'essere saltato non ini scarica psicologicamente. Ci riproverò (doma- ni, ndr) nello slalom notturno di Schladming». Sarà, lo speciale sulle nevi austriache, l'ultima gara prima della rassegna iridata: servirebbe un'iniezione di fiducia, anche perché Rocca è uscito in tre delle ultime quattro gare. Schladming sarà anche test decisivo per definire la formazione italiana da schierare a St. Moritz: sicuro, con Rocca, pare solo Giancarlo Bergamelli, ieri quindicesimo. In tema di convocazioni, si è invece già portato avanti con i lavori Luis Prenn, responsabile delle slalomiste: «Nicole Gius, Manuela Moelgg e Annalisa Ceresa meritano una chance in Svizzera - ha spiegato -. Per il quarto posto, se la giocheranno Silke Bachmann e Denise Karbon». Ieri, a Maribor, anche le ragazze erano impegnate tra i pali stretti: ci si aspettava qualcosa di buono dalla Gius, ma l'altoatesina, quest'anno terza a Semmering, ha commesso un grave errore nella seconda prova dopo che era slata ottava nella prima. Così la migliore delle nostre è stata la 24enne aostana Annalisa Ceresa; il suo 18" posto eguaglia il miglior piazzamento in carriera, ottenuto lo scorso novembre nello slalom di Aspen. Scendendo nella classifica, alla 20a posizione troviamo Manuela Moelgg, che ha fatto un altro piccolo passo verso il secondo gruppo di merito, mentre Denise Karbon non è riuscita a cambiare marcia nella seconda prova, finendo 25a. La vittoria, e sembra ormai una consuetudine, è andata alla svedese Anja Paerson, al terzo trionfo consecutivo. La «bionica» croata Janica Kostelic, debilitata nella notte da un'infezione intestinale, si è invece dovuta adeguare al 20 posto, conquistando però matematicamente la coppa di specialità, con due gare di anticipo. Per lei un buon motivo di consolazione. Il valtellinese salta nella prima manche quando è già in ritardo. Successo al finlandese Palander La Gius, ottava a metà gara, si smarrisce sui muro conclusivo. Terzo exploit consecutivo della Paerson La gioia di Kalle Palander dopo la sua prima vittoria in Coppa del Mondo
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