Una giornata no per il miglior arbitro del mondo

Una giornata no per il miglior arbitro del mondo (S)VISTE E RIVISTE Una giornata no per il miglior arbitro del mondo Gigi Garanzini SI vede di peggio nelle aree di rigore nostrane, diciamo la verità. Peggio di quello che Delli Carri ha combinato ieri a Cruz, provando ad arpionarlo sulla traiettoria da corner di Signori dopo che se l'era fatto sfuggire sullo scatto di partenza. Peccato che quel poco, oltre a impedire a Cruz l'impatto col pallone, sia stato commesso a campo aperto e proprio sotto il naso di Collina. Da notare che il corner da cui il rigore è scaturito era stato regalato al Bologna dallo stesso Delli Carri. E che sempre Delli Carri, in precedenza, era stato ammonito da Collina per mancato rispetto della distanza su punizione di Signori. Regalata, a sua volta, da Collina per un pallone intercet- polese, ma questo non toglie che l'intervento, da dietro, fosse più da espulsione che da ammonizione. Invece nemmeno quella. D'altra parte come stupirsi, dopo le due giornate di squalifica a Bierhoff per una blanda protesta a distanza e a Di Biagio per un'entrata omicida? Doverosi i complimenti a Rodomonti, ma inevitabili anche quelli al giovane Morganti: davvero difficile non punire col rigore il fallo di Stam su Di Michele, per tacere degli altri numerosi sconti praticati ai laziali sul piano disciplinare: dagli eccessi di Stankovic, alla passeggiata di Inzaghi su Franceschini a terra. Non fa sconti Paparesta, nel posticipo. Né al Milan, cui fischia il primo, attesissimo rigore a sfavore del campionato, né tato col petto, e non col braccio, da Castellini. Aggiungiamo sei cartellini gialli a zero, un paio almeno assai severi, in particolare il secondo mostrato a De Ascentis per il conto totale, ed ecco che ci si può spingere a definire non brillantissima la prestazione del miglior arbitro del mondo. Molte, e puntuali, le ammonizioni per trattenute più o meno prolungate: quella di Rinaldi a Davids è giustamente costata al piacentino il secondo cartellino giallo. Peccato che altrettanta severità non venga usata per punire il gioco violento. Sette giorni fa l'aveva fatta franca Gurenko sistemando la caviglia di Serginho. Ieri, sempre a San Siro, è stata la volta di Vannucchi: la gravità dell'infortunio di Almeyda è andata certamente al di là delle intenzioni dell'em- all'Udinese, colpita duro in avvio di ripresa con l'espulsione di Sensini. La differenza è che nel primo caso l'episodio, per quanto non facilissimo da cogliere, era indiscutibile: fallo di mano volontario di Maldini, da terra, sull'incursione di Jankulowski. Nel secondo, il rosso a Sensini per fallo da ultimo uomo dopo il corpo a corpo con Inzaghi (cominciato da chi?), suscita qualche perplessità. In avvio di partita, per dirne una, sia pur più lontano dalla porta il placcaggio di Nesta a Muzzi da ultimo uomo non era costato nemmeno l'ammonizione. Miglior arbitraggio della prima di ritorno quello di Rosetti in Modena-Atalanta. Un'espulsione gratuita e un rigore negato ai danni della Roma, stavolta con la firma di Treossi, non fanno più notizia. Paparesta non fa sconti a nessuno (però i rossoneri non hanno motivo di lamentarsi). Il miglior fischietto del weekend è stato Rosetti in Modena-Atalanta. Ancora «danneggiata» la Roma