Ancelotti: accettiamo il penalty
Ancelotti: accettiamo il penalty Ancelotti: accettiamo il penalty Spalletti: «Il fallo c'era, ma a me gli episodi non interessano» Andrea loime UDINE «L'obiettivo è lo stesso di sempre, la salvezza. In questo campionato ci sono dieci squadre che devono vivere sempre sulla corda, e l'Udinese é una di queste». Non si monta la testa Luciano Spalletti dopo la vittoria sulla capolista, non si fa prendere dall'ebbrezza del sesto posto, ma mantiene il solito equilibrio anche quando gli si chiede di commentare gli episodi più caldi della partita. «Il penalty c'era, ma parlare di espulsioni o rigori non m'interessa, preferisco commentare l'atteggiamento complessivo della squadra, o la prestazione di uno come Muzzi che ha dimostrato di poter giocare da prima, seconda o terza punta: se siamo a 29 punti è anche merito suo». Lo stesso Muzzi puntualizza: «Ora non vorrei che tutti par¬ lassero solo dei demeriti del Milan e dimenticassero i meriti dell'Udinese, che ha giocato una partita grandissima». E' sostanzialmente d'accordo Seedorf, che ammette: «Questa sconfitta è brutta ma è meritata perché non abbiamo giocato bene, non siamo stati all'altezza anche se nel secondo tempo ci abbiamo provato in tutti i modi. Ma non era giornata. Ci hanno dato il primo rigore contro? Tutti contenti...». Chi non è contento invece è il suo allenatore, Carlo Ancelotti, che però si dichiara sereno: «Non abbiamo fatto le cose che di solito siamo capaci di fare, e tutti i quattordici giocatori hanno reso al di sotto dei loro standard. Nel secondo tempo abbiamo cercato di riprendere in mano la partita, ma abbiamo dimostrato di essere carenti dal punto di vista fisico, anche se venivamo da un incontro strepitoso come quello di mercoledì. Così abbiamo dato all'Udinese la possibilità di fare quello che voleva, almeno nel primo tempo. Accettiamo il penalty. Non era proprio serata, per fortuna che questi black-out finora si sono ripetuti poche volte. E' andata, ora mettiamoci una pietra sopra». Anche se non si «monta la testa» è palese la soddisfazione di Spalletti che è riuscito negli ultimi due tré mesi a plasmare la sua squadra nonostante una lunga serie di assenze, specie in attacco. Come quella del tedesco Jancker, fuori da più di un mese, bloccato dalla pubalgia. I problemi del settore avanzato passano anche per i continui infortuni che tormentano laquinta, al punto che a Udine è ventilata perfino l'ipotesi - suggestiva quanto improbabile - di un ritorno del pampa Sosa, mandato in prestito in Argentina.
Persone citate: Ancelotti, Carlo Ancelotti, Jancker, Luciano Spalletti, Muzzi, Seedorf, Sosa, Spalletti
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