Alluvione, tre regioni in ginocchio

Alluvione, tre regioni in ginocchio ANCORA EMERGENZA IN ABRUZZO, MOLISE E PUGLIA Alluvione, tre regioni in ginocchio Aziende chiuse, frane, strade bloccate, danni Anna Langone FOGGIA Alluvione.il giorno dopo. Si contano i danni in Abruzzo, Molise e Puglia, le regioni più colpite. In Abruzzo ieri erano ancora fuori dalle loro abitazioni 300 persone fatte evacuare a Lanciano ed in altri dieci centri della provincia di Chieti, mentre una frana minaccia il centro storico di Ari. A Termoli, invece, il ritorno alla normalità sembra lontano. «Occorrono almeno quattro o cinque giorni» ha detto il capo del dipartimento della protezione civile. Guido Bertolaso, che ieri è stato nelle zone alluvionate di Puglia e Molise. In quest'ultima regione i problemi maggiori si registrano nell'area industriale di Termoli: oggi rimarranno a casa i 5 mila lavoratori impegnati nelle aziende, ancora in parte allagate. Per i dipendenti della Fiat è scattata la cassa integrazione per la giornata di oggi e lo stop dello stabilimento molisano influirà anche sulla Sata di Melfi, in Basilicata, cui la fabbrica molisana fornisce i motori. Forti danni ha subito anche lo Zuccherificio del Molise, con tutta la produzione finita in acqua. Esclusi da Bertolaso problemi all'invàso del Lisciono, sotto accusa per gli allagamenti nell'area industriale di Termoli: «Si è lavorato bene - ha detto il capo del dipartimento della protezione civile - appena è scattato l'allarme meteo, si è provveduto a scaricare la diga per prepararla a sopportare un grosso accumulo d'acqua. La diga ha fatto da filtro, assicurando uno scarico dell'acqua controllato». Nonostante l'emergenza maltempo, in Abruzzo e Molise risultano percorribili quasi tutte le strade, anche se allagamenti ed esondazioni interessano anche la zona costiera tra Vasto e Franca villa. A creare altri problemi alla viabilità in Abruzzo, c'è la neve: irraggiungibile ieri la stazione sciistica di Passo Lanciano; a Roccaraso (L'Aquila), una delle piste più frequentate del Centro Sud, il sindaco ha vietato il traffico nell'abitato per troppa neve. Situazione in via di miglioramento anche in provincia di Foggia, dove le maggiori preoccupazioni permangono per il livello d'acqua della diga di Occhito, a Carlantino, al confine con il Molise, e per alcune centinaia di capi di bestiame bloccati negli allevamenti nella zona di Manfredonia. L'unità di crisi istituita in prefettura ha disposto la sorveglianza dei quattro invasi in provincia di Foggia, ma è Occhito a destare apprensione. Nelle ultime ore sono entrati 95 milioni di metri cubi d'acqua, anche se il ritmo di entrata, rispetto a sabato è rallentato. Tuttavia dal Consorzio di Bonifica hanno fatto sapere che le paratie, per svuotare l'invaso nel fiume Fortore già ingrossato, saranno aperte quando sarà superata la quota di 219 milioni di metri cubi d'acqua. Ieri pomeriggio la diga aveva già toccato 190 milioni di metri cubi. Alcune migliaia di capi di bestiame sono bloccate negli allevamenti della zona di Manfredonia, a causa dello straripamento del torrente Candelaro. L'acqua, il fango e i detriti fuoriusciti dal torrente hanno invaso i capannoni dove si trovano gli animali. L'acqua ha superato il metro e mezzo di altezza e gli allevatori hanno difficoltà a spostarsi nelle campagne per reperire la paglia e il fieno da dare agli animali. Sul fronte della viabilità, i maggiori problemi interessano la riviera Sud, con la statale tra Manfredo¬ nia e Barletta, chiusa in alcuni tratti per lo straripamento del torrente Candelaro. Chiuse per frane anche alcune strade provinciali, ma sono stati predisposti dalla Provincia percorsi alternativi. L'unità di crisi della prefettura ha coordinato gli interventi nelle campagne per far defluire l'acqua verso il mare. Complessivamente, nelle zone rurali, nelle borgate attorno a Foggia sono state tratte in salvo cento persone, per le quali ora si pone il problema del ripristino delle abitazioni. E sempre in Capitanata si sono registrati ieri altri disagi per chi ha viaggiato in treno. Nonostante l'appello a mettersi in viaggio soltanto in casi di effettiva necessità, in tanti hanno dovuto fare scalo a Foggia e salire sugli autobus del servizio sostitutivo, che Trenitalia ha predisposto per la tratta Foggia-Termoli, bloccata dagli allagamenti. Il trasbordo ha comportato forti ritardi. Sotto osservazione la diga di Occhito Tutto pronto per aprire le paratie se verrà superato il livello di guardia. Migliaia di capi di bestiame bloccati nelle stalle Nell'area industriale di Termoli cinquemila lavoratori a casa a causa degli stabilimenti inagibili. Sopralluogo di Bertolaso «L'apparato di sicurezza ha funzionato bene» Termoli è una delle zone in cui maggiori sono stati i danni

Persone citate: Alluvione, Anna Langone, Bertolaso, Franca Villa, Guido Bertolaso