Blix: «Gli ispettori non hanno trovato nulla ma il Raiss nasconde ancora molti segreti»

Blix: «Gli ispettori non hanno trovato nulla ma il Raiss nasconde ancora molti segreti» POCHE SORPRESE NEL RAPPORTO SULL'ARSENALE IRACHENO PRESENTATO OGGI ALL'ONU Blix: «Gli ispettori non hanno trovato nulla ma il Raiss nasconde ancora molti segreti» Il regime non spiega dove sono finiti centinaia di motori per missili, combustibile per vettori balistici, grossi quantitativi di gas nervino, antrace e proiettili al gas e 400 bombe retroscena Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK A sessanta giorni dalla ripresa delle ispezioni questa mattina il capo della missione Hans Blix presenterà il rapporto sul disarmo iracheno previsto dalla risoluzione 1441. Sulla base di quanto verrà detto da Blix e da Mohammed El Baradei, direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu deciderà come procedere. Le indiscrezioni trapelate alla vigilia del Palazzo di Vetro lasciano intendere che Blix si accinge a recapitare un messaggio duplice. Da un lato affermerà che le ispezioni di 300 siti non hanno portato alla scoperta delle prove certe dell'esistenza di un arsenale iracheno di armi non convenzionali. Dall'altro elencherà le violazioni di Baghdad: negli ultimi anni ha importato centinaia di motori per missili, combustibile per vettori balistici ed agenti chimici evadendo le sanzioni delle Nazioni Unite ed inoltre non ha svelato la sorte di 1,5 tonnellate di gas nervino, 2 tonnellate di antrace, 550 proiettili d'artiglieria al gas mostarda e 400 bombe batteriologiche di cui l'Onu lamentò la scomparsa sin dalla fine del 1998. A Baghdad verrà inoltre rimproverata l'opposizione agli interrogatori degli scienziati - ieri in tre hanno rifiutato di rispondere alle domande degli ispettori - ed all'uso degli aerei-spia americani U-2 per aiutare dal cielo l'opera di controllo. Siamo dunque lontani dalla «piena collaborazione irachena» con l'Onu prevista dalla risoluzione 1441 ma Blix non è in grado di provare quanto l'amministrazione Usa afferma sulla presenza di armi proibite in Iraq. Da qui la richiesta degli ispettori, ribadita ieri in una dichiarazione da El Baradei, di avere «più tempo a disposizione» per terminare il lavoro in corso. E' attorno a questa richiesta che si gioca la partita diplomatica. L'ipotesi di una proroga è sostenuta dalla Gran Bretagna che, con il premier Tony Blair, precisa che dovrà trattarsi di «settimane e non mesi» mentre Fran¬ cia, Russia e Cina sono favorevoli a concedere agli ispettori «tutto il tempo di cui hanno bisogno». Sul Consiglio di Sicurezza incombe la possibilità di un duro scontro e Richard Perle, direttore del «Defence policy Board» e braccio destro del ministro della Difesa Donald Rumsfeld, accusa Parigi: «La Francia sta facendo tutto questo per indebolire la leadership degli Stati Uniti ed accrescere il proprio ruolo di leader europeo ma alla fine è probabile invierà le truppe per tutelare i suoi interessi nel dopoguerra». La posizione britannica di un rinnovo di breve durala raccoglie tacitamente anche il consenso degli Stati Uniti, inclini a far coincidere la proroga con un vero e proprio ultimatum nei confronti di Saddam, forse entro la fine di febbraio. Il settimanale «Time» prevede che l'ultimatum Usa sarà annunciato dopo la relazione di Blix, sulla base della risoluzione 1441 che definiva «ultima chance» l'offerta di disarmo volontario presentata a Saddam. Sarà comunque il discorso sullo Slato dell'Unione, che il presidente George Bush pronuncerà domani sera al Congresso di Washington, a definire la posizione americana. Mentre il Consiglio di Sicu¬ rezza si aggiunge ad ascoltare Blix sul fronte militare tanto Washington che Baghdad parlano di guerra. Il capo di gabinetto della Casa Bianca, Andrew Card, ha dichiaralo alla tv Nbc che gli Usa «non escludono l'uso dell'atomica nel conflitto». Due le ipolesi di attacco nucleare avanzate dagli esperti di affari strategici: il bombardamento di bunker sotterranei altrimenti irraggiungibili oppure la distruzione di depositi di armi di distruzione di massa. La minaccia nucleare viene sollevala da Washington per ammonire l'Iraq a non adoperare armi chimiche e batteriologiche. Ba- Sui modi della risposta incombe un duello al Consiglio di Sicurezza tra Usa e Francia. Per «Time» Bush lancerà un ultimatum dopo la lettura della relazione già nel discorso odierno sullo stato dell'Unione