«Quell'autostrada devasta i tesori della Maremma»

«Quell'autostrada devasta i tesori della Maremma» WWF, LEGAMBIENTE E ITALIA NOSTRA CHIEDONO DI ADEGUARE L'AURELIA FRA ROSIGNANO E CIVITAVECCHIA «Quell'autostrada devasta i tesori della Maremma» Ambientalisti contro i progetti del ministro Lunardi (tracciato interno) e della Regione Toscana che intende realizzare l'opera lungo la costa reportage Cario Grande inviato a ORBETELLO UNA piccola grande opera, anziché un'improbabile «grande opera virtuale» che non verrà mai fatta: la chiedono, puntando sull'adeguamento dell'Aurelia, le nLimerose associazioni ambientaliste che ieri hanno partecipato ad Orbetello al convegno «Aurelia sicura», per protestare contro i progetti di autostrada che a loro parere deturperebbero la Maremma. Nello splendido Casale spagnolo della Giannella, gestito dal Wwf, si sono dati appuntamento. Wwf, Italia Nostra, Legambiente, il Comitato per la bellezza e il «Sam», il Soccorso ambientale maremmano, numerosi politici e amministratori della Regione Toscana, delle Province di Grosseto, di Livorno e Viterbo, e sindaci dei Comuni interessati. Ambientalisti e comitati hanno proposto un «patto per la Maremma» da far sottoscrivere alla regione Toscana e agli enti locali, affinché non venga archiviato il progetto di «adeguamento» dell'Aurelia presentato dall'Anas, che attende da oltre un anno e mezzo di essere approvato. L'idea rischia ,di essere «stritolata» dal braccio di ferro tra il ministro per le Infrastrutture e i trasporti Pietro Lunardi e la Regione Toscana, che hanno presentato due distinti progetti di autostrada, ma non sono d'accordo sui tracciati: Lunardi propone un percorso all'interno della Maremma (novanta chilometri da Tarquinia a Grosseto, dei quali 13 in galleria, con otto viadotti), che costerebbe oltre 5.300 miliardi di lire: e 3.500 sono a carico dello Stato; la Regione Toscana ha risposto con un altro progetto di autostrada, ma sulla costa (con variante interna di 30 chilometri), che nemmeno, a quanto pare, ha il pregio de l'economicità: costerebbe 2.500 miliardi di vecchie lire, dei quali 1.500 a carico della collettività. «La soluzione più difendibile» hanno detto Fulco Pratesi del Wwf, Gaia Pallottino di Italia Nostra, Aggelo Gentile della segreteria nazionale di Legambiente e Rosy Miracolo del "Sam" - è rilanciare il miglioramento e il potenziamento della Sta¬ tale 1 Aurelia da Rosignano a Civitavecchia (196 chilometri, di cui 15 di variante), perché sarebbe un progetto di gran lunga preferibile non solo dal punto di vista ambientale ed economico (costerebbe ai contribuenti meno di tutti e due gli altri progetti, 1.500 miliardi scarsi di lire) ma avrebbe più senso anche nell'ambito della politica delle infrastrutture e dei trasporti. L'autostrada in Maremma, avvertono gli ambientalisti, è la classica grande opera fatta a spese dello Stato, con i profitti che andrebbero ai privati. E devasterebbe un ecosistema fragilissimo, ricco di preziose specie animali e vegetali, ha ricordato l'urbanista Vezio De Lucia. Con tutte le cifre e le argomentazioni esposte nel corso del convegno, in effetti, è piuttosto difficile ignorare quanto ardue siano le ipotesi-autostrade: Gianni Mattioli, docente di Scienze dell'Università di Roma ed ex ministro delle Politiche comunitarie, ha smentito che l'obbligo di un'autostrada arrivi dal progetto della Rete stradale europea: "L'Europa - ha detto - non entra nel merito, la soluzio- Gli ambientalisti temono che l'autostrada in Maremma comprometta l'ecosistema ricco di preziose specie animali e vegetali «La soluzione della nuova statale potrebbe salvare il fragile ecosistema ed eviterebbe il rischio di dover affrontare spese eccessive» ne dipende dagli St^ti membri. Il Libro bianco europeo sui trasporti dice che qualsiasi incremento nei trasporti non deve avvenire attraverso i trasporti su gomma ma via treno e mare, con la cosiddetta multimodalità". "L'autostrada Livorno-Civitavecchia - gli ha fatto eco Anna Donati, senatrice dei Verdi L"Ulivo - opera strategica del Governo Berlusconi, è già stata respinta nel 1990 per motivi ambientali, e ci auguravamo che la bocciatura fosse definitiva. Lunardi dice che con le proce¬ dure accelerate della legge Obiettivo e l'autofinanziamento il progetto decollerà in fretta, ma non è vero. Le risorse pubbliche non sono affatto dietro l'angolo". "Quattro conti" li ha fatti anche Maria Rosa Vittadini, docente di Pianificazione dei Trasporti a Venezia ed ex direttore generale del servizio di Valutazione di impatto ambientale al ministero dell'Ambiente: "Le nuove proposte sono assurde, basti pensare, per quanto riguarda l'autostrada della Regione, al traffico previsto, al numero di svincoli (ridotti da 15 a 7), alla ridotta capacità di servire i luoghi". E propone un'Aurelia "a tipologia autostradale", con una serie di pedaggi. Insistendo però su un punto: «L'Aurelia, oggi, è larga 10 metri e mezzo, e una strada di tal fatta è una macchina di morte: ha una corsia larga per senso di marcia, dà l'impressione di poter sorpassare anche quando arriva un'auto in senso contrario. Così gli scontri frontali sono frequentissimi».