Karen, la coppa in pericolo

Karen, la coppa in pericolo Karen, la coppa in pericolo La Paerson vince il gigante e si porta a -15 Domenico Latagliata Arriva da Taernaby, lo stesso minuscolo paesino del leggendario Ingemar Stenmark. Probabilmente non vincerà mai 86 gare di Coppa del Mondo come il suo illustre compaesano, ma certo Anja Paerson comincia a prenderci gusto a salire sul gradino più alto del podio: ieri, sulle nevi slovene di Maribor, ha dato lezione a tutte le avversarie centrando il secondo successo consecutivo (il nono in carriera) dopo quello di una settimana fa a Cortina d'Ampezzo. Già in testa dopo la prima manche, la 22enne svedesina tutta curve (172 centimetri per 70 chili) non ha avuto alcun problema nella seconda facendo capire che ai Mondiali di St-Moritz sarà lei una delle atlete da tenere d'occhio: in gigante è vice-campionessa olimpica e due anni fa, nella rassegna iridata di Si-Anton, conquisto il bronzo, cui accompagnò uno sfavillante oro in speciale. Vincendo ieri, peraltro, la Paerson, che fino allo scorsa stagione si era imposta solo in speciale, si è pericolosamente avvicinata alla Putzer nella classifica della coppa di specialità: l'azzurra - quinta alla fine, penalizzata da una neve morbida che non ama e da un errore sul muro conclusivo ha adesso 15 punti appena di margine. Per la «coppetta» la lotta si fa sempre più incerta e, con due gare ancora da disputare (il 6 marzo ad Aare, il 15 a Lillehammer), sono tre le atlete in corsa: Putzer 384 punti, Paerson 369, Nef 329. Discrete le altre azzurre: 13a Denise Karbon, 25a Silke Bachman, 28a Maddalena Planatscher e 31a Manuela Moelgg. Oggi, sulla parte finale della stessa pista, slalom speciale: alla caccia del secondo podio stagionale, ci sarà l'altoatesina Nicole Gius. La Putzer tornerà invece a casa per preparare l'assalto alle medaglie mondiali di St-Moritz. Male (malissimo) i discesisti azzurri: a Kitzbuehel - dove per la prima volta nella storia della Coppa del Mondo si è imposto uno statunitense, il 29enne biondone Daron Rahlves che ha preceduto lo svizzero Cuche e il norvegese Aamodt -, i nostri non sono letteralmente andati avanti. Ko Ghedina per le solite precarie condizioni fisiche, in una gara disputata su un tracciato ridotto a causa della nebbia i migliori sono stati Fischnaller e Sulzenbacher, 30" e 31": una pena. Per il riscatto, Casa Italia si affida oggi a Giorgio Rocca e alla sua abilità tra i pali stretti: bissare la vittoria di domenica scorsa a Wengen sarebbe un vero trionfo. Chi invece è riuscito nell'impresa di trionfare, pur senza vincere, è stato Hermann Maier: l'austriaco, rientrato di recente alle gare dopo un'assenza di un anno e mezzo a causa di un terribile incidente motociclistico, si è piazzato sesto garantendosi un posto quasi certo per i Mondiali. Giù il cappello: e, tra una decina di giorni, occhio al suo «killer instinct». Quello che sembrano avere smarrito i velocisti italiani. V-'ZVrs:. La grinta di Karen Putzer, ieri a Maribor frenata dalla neve troppo morbida PUTZER SOLO 5a A MARIBOR, FRANA AZZURRA NELLA UBERA DI KITZBUEHEL

Luoghi citati: Aare, Ampezzo, Italia, Lillehammer