A Napoli la saga del caro estinto
A Napoli la saga del caro estinto PRIMA SPARI CONTRO IL CARRO FUNEBRE, POI ARRESTATO IL NECROFORO A Napoli la saga del caro estinto Mariella Cirillo NAPOLI Prima gli spari del racket del caro estinto contro il conducente del carro funebre che si accingeva a prelevare in ospedale la salma di un paziente deceduto, poi le manette della polizia al secondo autista che alcune ore più tardi è stato inviato a portare a termine il lavoro lasciato a metà dal collega in fuga: si è scoperto che avrebbe dovuto trovarsi agli arresti domiciliari. A pagare le conseguenze del concitato susseguirsi di avvenimenti, i familiari del morto: la salma è tuttora nell'obitorio in attesa del trasferimento nella chiesa dove si terranno i funerali. Ha aspetti grotteschi quanto avvenuto ieri a Napoli dove il trasporto di una salma dall'ospedale Ascalesi, nel centro antico della città, a Sicignano degli Alburni (il paese del Salernitano in cui risiedeva l'uomo deceduto a 73 anni per le conseguenze di un incidente stradale) si e' trasformato in una rocambolesca sequenza, con una sparatoria e un arresto. La giornata si è aperta con l'arrivo del carro funebre della ditta Marzano di Torre del Greco, incaricata dalla famiglia del defunto. L'autista aveva già portato nell'obitorio la bara ed ^ra ritornato fuori a prendere alcuni attrezzi, quando ha sentito esplodere alcuni colpi d'arma da fuoco in direzione del furgone: il parabrezza della vettura è andato in frantumi. In preda al panico, si è messo alla guida ed è scappato via prima dell'arrivo della polizia che ha dato il via alle indagini ipotizzando un attentato del racket oppure un episodio della guerra degli appalti per il servizio di onoranze funebri negli ospedali. Dileguatosi l'autista con il primo carro funebre, si è presentato il problema del prelevamento della salma, rimasta frattanto nella morgue dell'Ascalesi. Per portare a conclusione l'incarico della famiglia del morto, i titolari della ditta Marzano per abbreviare i tempi si sono rivolti ad un'altra nota società di onoranze funebri con sede a Napoli, invitandola a provvedere per loro conto al recupero della bara da trasportare nel Salernitano. Nel pomeriggio è così arrivato il secondo carro funebre guidato da un altro autista. Luigi Centomani, 40 anni, che non aveva messo certamente in conto i rischi cui stava andando incontro. L'obitorio, dopo la sparatoria mattutina, era infatti presidiato dagli agenti del commissariato di Vicaria Mercato che si sono trovati davanti l'incaricato del prelievo della salma e hanno visto in lui una vecchia conoscenza. L'uomo, sottoposto a periodici controlli delle forze dell'ordine, avrebbe infatti dovuto trovarsi agli arresti domiciliari dove sta scontando una serie di condanne passate in giudicato. Inevitabile la conclusione: sono scattate le manette e l'autista è finito in carcere con l'accusa di evasione. Sfumata per forza maggiore la seconda possibilità di trasportare a casa la salma per gli imminenti funerali, la famiglia del defunto si è rivolta ieri sera ad un'altra azienda di pompe funebri. Il corpo dell'uomo è rimasto quindi all'Ascalesi in attesa che stamane, salvo ulteriori colpi di scena, con un terzo furgone funebre riesca a compiere il suo ultimo viaggio.
Persone citate: Luigi Centomani, Mariella Cirillo, Marzano
Luoghi citati: Napoli, Sicignano Degli Alburni, Torre Del Greco
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