Imi-Sir, potrebbe decidere la Consulta
Imi-Sir, potrebbe decidere la Consulta DOMANI LA CASSAZIONE A SEZIONI UNITE VALUTERÀ SE INVESTIRE LA CORTE COSTITUZIONALE Imi-Sir, potrebbe decidere la Consulta Giacomo Galezzi ROMA Per i processi a Berlusconi e Previti spunta l'ipotesi di un rinvio alla Consulta e quindi di un nuovo stop. I giudici deUe sezioni unite della Cassazione, chiamati da domani mattina a decidere sul trasferimento da Milano a Brescia dei processi Sme e Imi-Sir, potrebbero mandare le carte alla Corte Costituzionale. Secondo le indiscrezioni della vigilia, prende corpo l'ipotesi che la Consulta sia chiamata a prendere posizione sulla legittimità della legge Girami. Si tratterebbe, per la contestata norma sul legittimo sospetto, di una sorta di replica di quanto avvenuto nel maggio scorso. Anche allora, infatti, il ricorso alla Coite Costituzionale verteva attorno alle lacune nella normativa sullo spostamento dei processi. La¬ cuna poi colmata dall'approvazione della legge Girami che ora potrebbe essere messa in discussione per incostituzionalità. Un eventuale invio delle carte alla Consulta bloccherebbe ancora per mesi sia il processo Imi-Sir, che dovrebbe riprendere giovedì prossimo, sia il processo Sme (dove tra gli accusati c'è il premier Silvio Berlusconi) che ha in calendario la prossima udienza a Londra per raccoghere la deposizione dell'avvocato David Mills. Ma il nuovo ricorso alla Corte Costituzionale, con conseguente ulteriore sospensione della fase di discussione, provocherebbe problemi al collegio della vicenda Sme. In questo caso, infatti, scadrebbe la proroga decisa dal presidente della corte d'Appello di Milano per il giudice Guido Brambilla, formalmente in forza al Tribunale di Sorveglianza e già al centro di un'aspra Cesare Previti polemica politico-burocratica l'anno scorso. Secondo la maggior parte degli addetti ai lavori non ci dovrebbero essere difficoltà per prorogare il «distacco» di Brambilla al collegio della prima sezione penale, però c'è anche chi non nasconde che potrebbero subentrare problemi di interpretazione e nuove contestazioni. Nel caso in cui Brambilla non dovesse ottenere un'ulteriore proroga, bisognerebbe sostituirlo, modificando la composizione del collegio e il processo in teoria dovrebbe ricominciare da capo. In pratica, però, potrebbe esserci a quel punto un accordo tra le parti per considerare valida la maggior parte degli atti compiuti. Quest'ultimo scenario, comunque, non è scontato, considerando quanto accaduto fino ad oggi nelle udienze. Da valutare c'è anche il delicato capitolo relativo all'istanza «ex no¬ vo» presentata dall'imputato Giovanni Acampora, il quale sostiene che, alla luce dei registri recentemente acquisiti dalla procura di Perugia, la competenza per il caso Imi-Sir sarebbe dei magistrati umbri. La nuova istanza, secondo quanto affermato dall'avvocato Guido Viola, non sarà notificata alle parti entro dopodomani. «Informerò io i giudici delle sezioni unite della Cassazione a voce - spiega il difensore di Acampora - poi decideranno loro cosa fare». In teoria la Cassazione potrebbe unificare la nuova istanza a quelle vecchie e rinviare l'udienza. Ciò, però, appare un'eventualità piuttosto remota. Oppure i giudici della Suprema Corte potrebbero arrivare a una decisione sulla base deDe precedgnti richieste, procrastinando l'ultima istanza di Acam^bra che dovrà superare -il vagho di ammissibilità. Ma la questione sollevata dall'imputato potrebbe risultare inammissibile come richiesta di remissione, per poi ottenere il nulla osta come istanza che eccepisce la competenza dei giudici milanesi per ottenere dalla Cassazione il trasferimento del processo Imi-Sir a Perugia.
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