Fazio: la guerra all'Iraq mette a rischio la ripresa di Luigi La Spina

Fazio: la guerra all'Iraq mette a rischio la ripresa L'INTERVENTO DEL GOVERNATORE DELLA BANCA D'ITALIA AL FOREX DI AGRIGENTO Fazio: la guerra all'Iraq mette a rischio la ripresa «L'economia italiana resta debole, subito la riforma dello Stato sociale» Luigi La Spina inviato ad AGRIGENTO La ricetta per l'economia italiana è ormai chiara, si tratta di applicarla. E' questo il messaggio che il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, lancia dal convegno del Forex organizzato ad Agrigento da Capitalia. Un invito rivolto al governo perché conduca «con incisività» la nostra economia, ma anche a tutta la classe dirigente attardata spesso in una difesa miope e corporativa di interessi che, con una maggior apertura e modernizzazione della società, potrebbero ben più efficacemente essere difesi in un contesto ormai definitivamente cambiato. Fazio è apparso molto preoccupato per le conseguenze economiche di una possibile guerra in Iraq, così come per l'arresto del calo della spesa pubblica che era avvenuto negli anni passati. Il governatore però è anche fiducioso sulla possibilità di varare sia riforme strutturali ormai indispensabili, come quella pensionistica, sia quelle istituzionali utili per una maggior legittimazione democratica e rappresentatività dei poteri territoriali. Come al solito, il giudizio di Fazio è stato preceduta da un'ampia analisi della congiuntura intemazionale, jeraltro difficile da interpretare per e numerose e complesse variabili che possono influenzarla, a partire dalla più grave, l'ipotesi della guerra in Iraq e l'evoluzione del terrorismo. Un rischio che Fazio ha paventato con molta preoccupazione per le sorti della ripresa. Il panorama mondiale di accresciute possibilità di sviluppo, ma anche di maggiori rischi, concentrandosi sull'Italia, ha portato Fazio anche ad intervenire nella sempre più calda polemica sui prezzi. Il governatore ha affermato, infatti, che «il cambio del segno monetario ha pesato sull'andamento dei consumi», poiché «per alcuni generi alimentari di frequente consumo l'aumento dei prezzi misurato dagli indici ufficiali supera o è di poco inferiore al 10 per cento; diminuzioni si sono registrate per beni di consumo durevole». Ecco perché «1' Un'immagìnedella Borsa a Wall Street é6 Il rapporto tra spesa pubblica e Pii tende di nuovo ad innalzarsi: serve una ferma conduzione della politica economica 99 inflazione percepita dai consumatori è nettamente superiore a quella rilevata secondo tradizionali e rigorosi metodi dall'Istat». Fazio ha sollecitato il governo a «una ferma conduzione della politica economica», poiché «occorre portare a compimento le riforme sul mercato del lavoro richieste dal nuovo contesto». La riforma della previdenza pubblica porterebbe vantaggi indubbi perché ridurrebbe, innanzi tutto, il peso del debito pubblico. A questo proposito, il governatore ha lanciato un grido di allarme: «Il rapporto tra spesa pubblica primaria corrente e prodotto interno lordo tende di nuovo, dopo alcuni anni di stasi, a innalzarsi». Di fronte alle resistenze sindacali e alla prudenze governative, Fazio è sembrato suggerire a Berlusconi e a Tremonti di «farsi aiutare», se si può dir così, dall'Europa, poiché «0 semestre di presidenza italiana dell'Unione può offrire l'occasione per una coordinata revisione a livello europeo». Così come le opere pubbliche e l'investimento in ricerca, essenziali sono anche le riforme della Costituzione. Fazio ha sostenuto che «per una conduzione sicura, incisiva dell' economia» si richiedono «modifiche e riforme istituzionali», con una configurazione «ancor meglio rispondente alle esigenze di rappresentatività dei poteri territoriali e di legittimazione democratica». Cambiamenti che vanno fatti, però, con due avvertenze: «Un consenso costituente, come nella grande tradizione fondativa» e il rispetto del fondamento della nostra Repubblica, quell'articolo primo della Costituzione che si basa sul lavoro, «espressione della dignità di ogni cittadino, alla base della sovranità popolare». Significativa per la gerarchia dei compiti e delle responsabilità dei singoli, nella concezione del governatore, è stata la sua conclusione. Fazio ha esortato i politici ad esercitare fino in fondo, senza paure e furbizie, la lora funzione, perché se è vero che sia la politica sia l'economia concorrono al bene comune, «la prima deve presiedere all'autonomo operare della seconda». Infine, per quanto riguarda il sistema finanziario, il governatore ha sottolineato che «i sistemi finanziari sono in grado di ben operare nel nuovo e più articolato contesto» e le banche, anche se «rimane l'esigenza di proseguire nella razionalizzazione delle strutture e nel contenimento dei costi» sono state in grado con elevata capacità «di assorbire gli effetti della congiuntura avversa. Non si sono infatti registrati episodi gravi di instabilità». Tuttavia «la caduta della capitalizzazione di Borsa nei sette paesi più industrializzati in tre anni, tra la fine del '99 e lo scorso dicembre, è stata pari al 37DZo». IVPt Il governatore della Banca d'Italia durante l'intervento di ieri all'assemblea di Agrigento del Forex

Persone citate: Antonio Fazio, Berlusconi, Tremonti

Luoghi citati: Agrigento, Capitalia, Europa, Iraq, Italia