Fenice, pressing sul ministro di G. Bu.

Fenice, pressing sul ministro SCANZIO: SOLO ROMA PUÒ' BLOCCARE IL PROGETTO. DURO DUELLO SULL'ARTICOLO 77 DELLA FINANZIARIA Fenice, pressing sul ministro n Provincia è bagarre fra Cd! e centrosinistra BIELLA L'unica, pallida certezza è che Fenice, se mai accadrà, può bloccarla solo il ministro dell'Ambiente. Con o senza l'articolo 77 della Finanziaria. Ieri, in Provincia, il Consiglio ha dedicato più di tre ore alla «querelle» più calda del momento, fra litigi, proposte e appelli ad «essere uniti». Ma la compattezza, come accade da tempo, resta più che altro un miraggio. La grande battaglia è stata fra Ulivo e Cdl, impegnati a rinfacciarsi le colpe: l'autorizzazione «Via» del '95, che venne da un governo di centrosinistra; e poi l'articolo 77 della Finanziaria, che arriva da un governo di segno opposto. Il deputato di Alleanza nazionale Sandro Delmastro ha ripetuto che la cagnara sulla Provincia «esautorata» è «una bufala», perché la Finanziaria non ha cambiato nulla. Ma gli pesava soprattutto l'attacco frontale di una parte della sinistra (come Doriano Raise dei Ds), che aveva chiesto le dimissioni dei parlamentari disattenti. Silvio Belletti, portavoce dell'Ulivo, ha tentato di andare oltre l'impatto frontale: «I parlamentari non devono dimettersi, ma fare il loro dovere, e Delmastro farebbe bene a urlare col suo ministro, invece che qui in aula». Belletti ha proposto, mirando appunto della pacificazione, che un esponente della minoranza partecipi a tutte le «trattative politiche» sull'inceneritore. Del- I presidente della Provincia Orazio Scanzio e il deputato Sandro Delmastro mastro ha ribattuto di essere favorevole al dialogo, ma non con chi «strumentalizza». E l'articolo 77, che tanto ha preoccupato tutti? Belletti, ironizzando, ha detto che a saperlo leggere, in tutto il Biellese, sono solo tre persone: i due deputati e il senatore Salerno. Ma Delmastro non ha dubbi: «Quell'articolo lascia le competenze a chi le aveva prima, come ha confermato un parere scritto del ministero che fornisce l'interpretazione autentica della norma». Sembra più rassicurato anche il presidente Orazio Scanzio, che pure ha subito sollevato con allarme la questione dell'aesautoramento» della Provincia: «Alcuni aspetti sono da approfondire, perché non è chiaro il nostro ruolo. Ma resta il fatto che se il ministero blocca il decreto Via, allora Fenice non si fa». La vera battaglia, quindi, si combatte a Roma, e Alfredo Pino dei Ds ha commentato che ora, se non altro, «conosciamo il nostro avversario». Ossia il ministro Altero Matteoli, quello che, come ha ricordato Belletti, vuole dare l'ok a 142 inceneritori in tutta Italia, e appunto per questo ha avocato a sé il potere di autorizzarli. Delmastro ha approfittato del dibattito per rispolverare la storia della trattativa «silenziosa» fra il Cosrab e Fenice, nei primi Anni 90, quando «il Consorzio offri la discarica di Masserano alla società Fiat, per smaltire i residui del forno». E ha accusato il centrosinistra di «non aver fatto nulla in 5 anni di governo» per cancellare il decreto Via del '95. Sulla trattativa «segreta» aveva già replicato il presidente del Consorzio Gianluca Susta, che ai tempi ordinò al Cosrab (guidato da Stefano Porta) di rompere ogni contatto con Fenice. [g. bu.]

Luoghi citati: Biella, Italia, Masserano, Roma, Salerno