«Mi piacque anche la sua umanità»

«Mi piacque anche la sua umanità» «Mi piacque anche la sua umanità» L'ex presidente della Regione Beltrami «I gesti concreti fatti con discrezione» Pietro Benacchio VERBANIA «Ho avuto modo di incontrare il senatore Agnelli più volte quand'ero a Torino. In questo momento di dolore, mi unisco all'unanime cordoglio per la scomparsa di un grande uomo e desidero testimoniare, accanto alle indiscusse doti imprenditoriali, anche la sua umanità, espressa attraverso gesti concreti, fatti con discrezione». Così Vittorio Beltrami, presidente della Regione Piemonte nella seconda metà degli Anni Ottanta, ricorda la figura dell'Avvocato. «Avrei tante cose da raccontare - dice -, a cominciare dal primo incontro. Avvenne nel suo ufficio di corso Marconi, nell'SS. Subito dopo la mia elezione, venne a salutarmi il fratello Umberto, che già conoscevo per la militanza nello stesso partito, la De, di cui fu senatore. Io ricambiai la visita andando a trovare Gianni, presidente della Fiat. Mi colpì la sua sincera cordialità, mi piacque la sua umanità. Parlammo della Resistenza nel Novarese e nell'Ossola. Io gli ricordai che la suocera, principessa Caracciolo e il figlio, ripararono in Svizzera passando dal nostro confine sulla via alpina dei contrabbandieri, guidati dall'allora sindaco di Falmenta. Successivi incontri riguardarono il Lingotto, quando mi ringraziò per aver risolto questioni urbanistiche che rischiavano di portare altrove il Salone dell'Auto. Il suo aiuto fu determinante per il recupero del Castello di Rivoli come prestigiosa sede del Museo d'arte contemporanea. Pochi conoscono il suo impegno in opere assistenziali umanitarie». Dell'avvocato conserva un buon ricordo anche Leo Zertanna, campione di sci di Formazza che a 88 anni, maestro emerito, frequenta ancora la piste e la scuola del Sestriere, dove ieri ha appreso la notizia della morte: «Insegnai a sciare ai figli Edoardo e Margherita, un Capodanno ci scambiammo gli auguri in funivia con l'avvocato e la consorte: stupito che i ragazzi non erano con noi sulla neve, li mandò a chiamare all'Albergo Principe di Piemonte». Il cordoglio dell'amministrazione e della comunità del Vco è stato espresso dal presidente della Provincia, Ivan Guarducci, che ha inviato un telegramma alla famiglia e commenta la perdita di «un grande imprenditore che ha contribuito allo sviluppo del Paese, di cui ha saputo condizionare, per certi versi, anche usi e costumi». «E' mancato uno dei punti di riferimento dell'imprenditore italiana , purtroppo in un momento di crisi per la Fiat», aggiunge Giuseppe Polli, presidente del'Unione Industriale. Il sindaco del capoluogo, Aldo Reschigna: «E' una persona che appartiene alla storia del Nostro Paese e ha svolto un ruolo importante, gli va inoiltre riconosciuto il merito di aver portato a soluzione molte vicende». Vittorio Beltrami e Ivan Guarducci

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