«Non ha ucciso per raptus» di Massimo Mathis
«Non ha ucciso per raptus» SANFRONT, RICORDANO GLI ATTEGGIAMENTI AGGRESSIVI DEL PADRE IN CASA «Non ha ucciso per raptus» Parlano i figli della donna trucidata dal marito Massimo Mathis SANFRONT Una morte annunciata? La tragica fine di Caterina Dossetto,63 anni, uccisa a colpi d'accetta due settimane fa dall'ex marito. Giusto Canavese continua a far discutere. I due figli. Ivo e Lidia, spiegano. «Il nostro intervento non vuole essere una protesta o un atto d'accusa rivolto a giornali e televisione, semplicemente un'occasione per riflettere sulle modalità con cui si entra nei drammi personali delle famiglie, trasformando i medesimi in questioni pubbliche. Emerge, almeno per quanto riguarda il nostro dramma, un'immagine del colpevole, cioè nostro padre, che come figli non ci sentiamo di riconoscere e che per dovere nei confronti di nostra madre, il cui ricordo sarà sempre con noi, dobbiamo smentire. Spesso spiegano Ivo e Lidia -, di fronte a episodi di simile gravità che appaiono inspiegabili, si è pronti a dare giudizi affrettati su fatti e persone, attenuando il. dramma, giustificando il tutto come un fatto di "ordinaria follia", un raptus, perpetrato da una persona onesta, di animo gentile, lasciando cadere il velo dell'oblio sulla vittima. La violenza di quanto accaduto è la conclusione drammatica di una serie di atteggiamenti aggressivi e non solo verbali tra le mura domestiche». «Certo - afferma Lidia Canavese -, ognuno di noi, fuori dal contesto familiare, ha comportamenti orientati alla più aperta disponibilità, gentilezza, mansuetudine. Questo quadro delineato non corrisponde però al clima che si respirava all'interno della nostra famiglia. Non sta sicuramente a noi il diritto di condanna, né in questo momento ci sentiamo di perdonare; il dolore, la rabbia sono talmente forti che possiamo solo dire di voler mettere tutto il nostro dramma nelle mani di Dio che solo "conosce i nostri pensieri" e guida le nostre azioni». Una famiglia distrutta: Giusto Canavese in carcere alla Felicina di Saluzzo, la madre, Caterina Dossetto nel cimitero del paese. «Una cosa è certa concludono i figli -: noi, con i parenti e le persone che l'hanno conosciuta ricorderemo sempre nostra madre come ima donna onesta, dotata di forte spirito di sopportazione, legata agli affetti familiari, al lavoro, al senso di sacrificio che accompagna tutte le piccole e grandi conquiste della vita. Questo è il ricordo che voghamo lasciare a quanti l'hanno conosciuta». Ed è la stessa l'immagine che di Caterina Dossetto ha tutto il paese. Caterina Dossetto e Giusto Canavese
Persone citate: Caterina Dossetto, Giusto Canavese, Lidia Canavese
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