«Il mercante di Venezia» tra bene e male nella rilettura del dramma di Shakespeare

«Il mercante di Venezia» tra bene e male nella rilettura del dramma di Shakespeare CUNEO «Il mercante di Venezia» tra bene e male nella rilettura del dramma di Shakespeare CUNEO L'intolleranza, il razzismo, la diversità di cultura: sono questi gli eterni temi che vengono affrontati stasera, alle 21, sul palcoscenico del teatro Toselli con la rilettura di un grande classico: «Il mercante di Venezia» di Shakespeare. L'allestimento curato da Diablogues-Le belle bandiere in coproduzione con il Teatro degli Incamminati e il teatro comunale Ebe Stignani di Imola è particolare. Come già avvenuto per altre rappresentazioni dedicate alla letteratura teatrale classica (Il Berretto a sonagli di Pirandello e Anfitrione da Molière a Kleist), l'opera che si vedrà in scena è frutto del lavoro d'equipe degli interpreti che sono anche registi di se stessi. Elena Bucci, Stefano Randisi, Marco Sgrosso, Enzo Vetrano con l'apporto di Antonio Alveario e Marika Pugliatti. Il gruppo rilegge il testo del drammaturgo elisabettiano in una scenografia essenziale, in cui pochi elementi fanno da sfondo alla recitazione degli attori, quasi ripensando - hanno suggerito alcuni critici - alla commedia dell'arte. E i risultati sono stati unanimente apprezzati. Ai registi-interpreti è stata " riconosciuta una recitazione inappuntabile e la capacità di penetrare nella complessità del testo per metterne in risalto l'ambiguità che lo rende moderno e fa superare allo spettatore cinque secoli di storia. La vicenda, che ha inizio quando l'ebreo Shylock pretende dal mercante Antonio una libbra della sua carne se non riuscirà a restituire il registi-attori p prestito avuto, cosa che poi avviene quando le navi di Antonio fanno naufragio, diventa il pretesto per interrogarsi sul solo apparente contrasto far il bene e il male. I registi-attori pongono l'accento sulla relatività e fondamentale precarietà della condizione umana che ha assoluto bisogno di perdono e tolleranza. Scrivono nelle note di regia: «Netto e apparentemente insanabile appare il contrasto tra le divergenti passioni assolute: quella bassa e terrena che alimenta l'inte- registi-attori protagonisti dell'allestimento resse materia e l'astio di Shylock e quella alta e disinteressata, esplicitata dai sentimenti puri di Antonio e di Porzia. Eppure una vena di umanità e un'istanza di giustizia giunge dal perseguitato Shylock a turbare la limpidezza di un giudizio che non può che essere di condanna per i suoi misfatti». In quest'ottica, la condanna di Shylock, che vuole riscattare con la vendetta gli affron1 ti subiti per la sua diversità, è un po' meno assoluta e così pure è un po' meno eccelso l'elogio dei buoni sentimenti. La pièce che stasera va in scena per la rassegna «L'altro Shakespeare», sarà rappresentata doman , ore 21, al teatro Baretti di Mondovì. L'ingresso costa 24, 19 e 10 euro. ■»- Iv.p.]

Persone citate: Antonio Alveario, Elena Bucci, Enzo Vetrano, Marco Sgrosso, Marika Pugliatti, Pirandello, Shakespeare, Stefano Randisi

Luoghi citati: Imola, Kleist, Mondovì, Venezia