Ghigo: «Al primo incontro mi sentivo sotto esame» di Maurizio Tropeano

Ghigo: «Al primo incontro mi sentivo sotto esame» IL GOVERNATORE: TUTTI ABBIAMO PERSO UN PUNTO DI RIFERIMENTO INSOSTITUIBILE Ghigo: «Al primo incontro mi sentivo sotto esame» Maurizio Tropeano «Durante le riunioni di Publitalia, Silvio Berlusconi raccontava a noi giovani dirigenti di tenere nel portafoglio una foto dell'Avvocato. Per lui era uno stimolo, un esempio da seguire. Allora non potevo pensare che un giorno, accompagnato da Giuliano Urbani, sarei stato ricevuto in corso Marconi proprio nel suo ufficio. E non potevo nemmeno immaginare che io tifoso bianconero avrei potuto parlare liberamente della Juventus proprio con il suo illustre e competente patron». Quanto tempo è passato da quel lontano gennaio del 1995 quando Enzo Ghigo, allora deputato di Forza Italia e candidato.del Polo alla Presiden¬ za del Piemonte, sbarca in corso Marconi per incontrare Gianni Agnelli. Adesso il Governatore ricorda: «L'Avvocato voleva conoscere di persona uno dei candidati alla guida del Piemonte. Erano le prime elezioni dove i cittadini potevano scegliere direttamente il presidente regionale. Il senatore era un personaggio curioso, attentissimo. Devo essere sincero: mi sono sentito sotto esame, passato sotto una potentissima lente d'ingrandimento. Ho scoperto tempo dopo che il suo giudizio nei miei confronti era stato positivo». Si ricorda le domande? «No, ma ricordo un risvolto divertente, una sorta di legge del contrappasso. Tutte le volte, all'inizio o alla fine del collo¬ quio, il Senatore voleva che gli raccontassi qualche aneddoto su Silvio Berlusconi, sul Berlusconi imprenditore, sulle sue tecniche di lavoro come imprenditore e la capacità di galvanizzare i dipendenti. Per me non è stato difficile esaudire questa sua curiosità». Oltre a Berlusconi c'erano altri argomenti fissi? «Beh, la Juve. C'è una frase che mi è sempre rimasta impressa. Erano i tempi del pentimento di Tommaso Buscetta e venne fuori la passione dell'ex mafioso per la Juventus. La questione la sollevò Enzo Biagi. L'Avvocato rispose: "Se c'è una cosa di cui Buscetta non dovrà mai pentirsi è quella di essere tifoso bianconero"». E i rapporti ufficiali? «La Fiat e la Regione sono due istituzioni, una pubblica e l'altra privata. Ci siamo confrontati con lealtà nel rispetto dei diversi ruoli. Devo riconoscere che non c'è mai stato un rapporto invasivo da parte dell'Avvocato. Anzi, una delle sue maggiori preoccupazioni era che gli enti locali collaborassero tra di loro malgrado le diverse idee politiche. Una cooperazione che ha reso possibile, anche grazie alla determinazione del senatore Agnelli, l'assegnazione delle Olimpiadi Invernali del 2006 alla città di Torino. La sua preoccupazione maggiore era consolidare questa cooperazione. Ed è anche per questo che oggi Torino e il Piemonte si sentono più soli». Che cosa cambia adesso nella gestione della crisi della Fiat? «L'Avvocato era molto attento e preoccupato del futuro delle persone che lavorano nel settore dell'auto. Credo ch.e il ruolo sempre maggiore che è stato attribuito al fratello Umberto alla guida del gruppo Fiat sia la conferma della volontà di tutta la Famiglia di impegnarsi direttamente anche nel rilancio del settore automobilistico. I problemi sono altri». Quali? «Abbiamo perso un punto di riferimento. L'Avvocato era ormai una parte della nostra storia, un grande personaggio internazionale ma legato al suo territorio a Torino, al Piemonte tanto che si può dire che quando qualcuno parla di stile sabaudo quel qualcuno si riferisce al Senatore. La sua figura era per noi una garanzia anche nei confronti del potere politico. Ora dobbiamo dimostrare di saper camminare da soli. Dovremo dar prova di essere in grado di reagire comunque, soprattutto in questo momento particolare in cui tutti noi ci troviamo davanti a sfide difficili ed importanti per il futuro della nostra regione». Il presidente della Regione Enzo Ghigo con l'Avvocato all'arrivo della bandiera olimpica Gianni Agnelli aveva l'abitudine di votare di buon'ora al seggio della scuola Ippolito Nievo

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