Uday: «Le Torri? Un picnic» di P. Mas.

Uday: «Le Torri? Un picnic» Uday: «Le Torri? Un picnic» Il figlio del Raiss lancia nuove minacce in tv NEW YORK «L'I 1 settembre sembrerà un picnic, a confronto con la catastrofe che gli americani subiranno se attaccheranno l'Iraq». E' la minaccia fatta ieri in tv da Uday Hussein, figlio di Saddam, proprio mentre fonti britanniche rivelano che Baghdad si starebbe preparando alla guerra chimica. Già giovedì il giornale Babel, controllato da Uday, aveva lanciato questo avvertimento. Ma ieri il figlio del leader iracheno ha parlato in televisione per 38 minuti, ripetendo di persona le minacce. Uday è considerato l'erede più pericoloso e sanguinario di Saddam, anche se negli ultimi tempi ha perso terreno rispetto al fratello Ousai, proprio per le sue alzate di testa e gli sfoghi violenti. Però resta uno dei personaggi più importanti della gerarchia, e spesso le parole stampate sul suo giornale vengono interpretate come fedeli rappresentazioni del pensiero del padre. Davanti allo telecamere Uday ha detto che il governo iracheno è il più stabile della regione, per rispondere a chi spera in un colpo di Stato o nell'esilio di Saddam, e ha offerto di fare un accordo per spartire il greggio senza conflitti. Quindi ha accusato gli Usa di volere la guerra a tutti i costi, solo per conquitare i pozzi di petrolio. Agitando la mano destra verso il video, il figlio del Raiss è passato alle minacce, dicendo che il prezzo da pagare per chi attaccherà Baghdad sarà enorme: «A confronto, TU settembre sembrerà un picnic». Forse Uday si riferiva alla resistenza che stavolta l'esercito e il popolo iracheno opporrebbero all' attacco, oppure pensava all'uso di armi di distruzione di massa contro le truppe nemiche, o magari a nuovi attentati sul suolo americano. La Casa Bianca non ha dato grande peso a queste minacce, che però sono arrivate proprio nel giorno in cui la Bbc ha pubblicato la notizia dei preparativi per la guer¬ ra chimica. Secondo l'emittente britannica Baghdad sta equipaggiando i reparti speciali della Guardia Repubblicana con dosi di atropina, necessaria a combattere gli effetti dei gas, e con tute resistenti agli agenti chimici. La deduzione ovvia sarebbe che Saddam possiede le armi vietate denunciate da Washington e che intende usarle in caso di conflitto, forse utilizzando anche i droni senza pilota per liberare le sostanze nell'aria. Perciò si preoccupa di proteggere gli uomini che costituiscono l'elite delle sue forze armate e che dovranno garantire la resistenza e la sua sicurezza personale. Il condizionale e d'obbligo secondo la stessa Bbc, perché la notizia dei preparativi per la guerra chimica viene dalla Iraqi National Coalition, ossia un gruppo di oppositori che in questo momento ha tutto l'interesse a lanciare accuse contro Baghdad per favorire lo scontro. Il gruppo però è formato soprattutto da ex militari, che avrebbero ancora contatti nelle forze armate, e tramite questi canali sarebbero riusciti a trafugare documenti che provano le mosse del regime. La paura per attacchi chimici e biologici non riguarda solo il possibile teatro di guerra. Le minacce di Uday hanno rilanciato l'ipotesi che suo padre, una volta attaccato, cerchi di organizzare attentati negli Stati Uniti, o con le sue forze o collaborando con i terroristi. Proorlo per prevenire questa eventualità il governo americano ha cominciato ieri le vaccinazioni contro il vaiolo del personale medico. L'operazione è cominciata nel Connecticut, con i dipendenti del Department of Public Health e del UConn Health Care Center. L'amministrazione ha messo a disposizione le dosi, ma su base volontaria, e finora solo il Connecticut, il Nebraska, il Vermont e la Los Angeles County della California le hanno ricevute. Washington vorrebbe vaccinare subito circa 500 mila operatori sanitari nell'intero Paese, perché sono quelli che dovrebbero rispondere a un eventuale attacco, ma non tutto il personale medico è convinto che un attentato col vaiolo sia imminente. [p. mas.]

Persone citate: Babel, Public, Uday Hussein