L'Universiade parla torinese di Domenico Latagliata

L'Universiade parla torinese ALTRE DUE MEDAGLIE PER IL CUS: LA PRIMA IN SLALOM GIGANTE, L'ALTRA NELLO SHORT TRACK (1500) L'Universiade parla torinese Argento per la Boglio e bronzo per la Capurso Sìlvia Garbarino Domenico Latagliata Tre medaglie su quattro, e scusate il disturbo. Le Universiadi invernali in corso di svolgimento a Tarvisio parlano piemontese: a veva cominciato lunedi Alessandra Merlin, vincitrice del superG, hanno proseguito ieri Beatrice Boglio (argento in slalom gigante) e Marta Capurso (short track, bronzo nei .1500 metri). Sempre ieri, la delegazione italiana ha poi gioito anche per l'oro delle fondiste Magda Genuin, Staphanie Santer e Antonella Confortola, prime nella staffetta 3x5 km. L'argento della Boglio, a dirla tutta, brilla quasi come un oro: basti ricordare che al via della gara c'era Karen Putzer, già trionfatrice due volte in questa stagione nei giganti di Coppa del Mondo e logica favorita della vigilia. Ebbene l'altoatesina, dominata la prima manche, è invece saltata nella seconda volendo comunque dare il massimo nonostante il largo vantaggio accumulato fino a quel punto. Brava e fortunata la Boglio, allora, iscritta al terzo anno di Scienze Motorie: ottava a metà gara, la 21 enne monregalese tesserata per il Cus Torino recuperava sei posizioni nella seconda sfruttando anche alcuni capitomboli delle atlete che la precedevano in graduatoria. Alla fine, sballottata di qua e di là per una medaglia davvero insperata (a soli sei centesimi dall'oro), la Boglio quasi non credeva alla favola di cui si era resa protagonista: «Sono poco abituata a simili gioie agonistiche, fatico a credere che tutta questa ressa sia proprio per me. Ho commesso solo una piccola sbavatura prima del muro finale, ma credo di aver sciato bene. Il segreto? Forse sono stata avvantaggiata dall'abitudine a pai tire con numeri alti trovando percorsi già rovinati. Le mie avversarie per il podio sciano invece quasi sempre su piste perfette e forse, in questo caso, non sono riuscite ad adattarsi». Con all'attivo alcune gare in Coppa Europa, la Boglio sogna, inevitabilmente, l'ingresso nel Circo Bianco della Coppa del Mondo: «Non so se questo risultato possa servire. Io ci spero». Per convincere i tecnici izzurn, avrà a disposizione anche lo slalom speciale di domani. Una medaglia di bronzo che vale, come quello della collega sciatrice, molto di più. Marta Capurso ha confermato il suo stato di forma eccellente, conquistando il podio nella gara d'esordio dello short track, i 1500 metri, e alla sua prima apparizione alle Universiadi. La velocista torinese, quinta agli Europei assoluti e medaglia d'argento nei 1000, è scesa in pista molto determinata, qualità che le ha permesso di vincere in scioltezza il suo girone di qualificazioni. La sua energia è rimasta intatta anche in semifinale dove si è resa protagonista di una rimonta entusiasmante sulle avversarie, quasi tutte orientali, e di ottenere il sesto tempo per la finale (2'39"836). Nella gara conclusiva il suo cognome e le sue fattezze spiccavano come un'arancia in una salina: sei delle sette finaliste erano infatti asiatiche (tre coreane, due cinesi e una giapponese). Marta l'unica rappresentante occidentale. La coreana Ju-Yeon Kim dettava il ritmo fin dal primo giro cercando anche la fuga, ma Marta e la cinese Cheng la riagguantavano immediatamente risucchiandola nel gruppo che girava poi compatto sino al terz'ultimo giro. La supremazia atletica e la strategia di squadra fra le cinesi Cheng e Zhu, avevano il sopravvento sull'azzurra che badava a tenersi alle spalle la coreana Hye-Kyung e chiudeva al terzo posto con il tempo di 2'39"046 contro i 2'38"795 della vincitrice. Oggi altra chance di medaglia per Marta, nella prova che fino a pochi mesi fa le era più congeniale, i 500 metri. Beatrice Boglio con il secondo posto nello slalom gigante dell'Universiade ha ripagato in parte la delusione per l'uscita di Karen Putzer

Luoghi citati: Europa, Tarvisio, Torino