Remondi e Caporossi e la poesia de a Merini

Remondi e Caporossi e la poesia de a Merini ALDA MERINI: al Tangram «Una sottile linea d'ombra» A TEATRO Remondi e Caporossi e la poesia de a Merini SILVIA FRANCIA Teatro di ricerca a Moncalieri. Presenza prestigiosa, al Matteotti, dov'è protagonista, sino a domani, il duo Remondi 5- Caporossi, con lo spettacolo «Sotterraneo». Due maestri del teatro sperimentale, alle prese con la «poesie dei silenzi e dei corpi sulla scena»: così, nelle note di regia è sintetizzata l'essenza dello spettacolo, prodotto da Teatro MetasLisio/Stabile Toscana, scritto, diretto e interpretato dagli stessi Claudio Remondi e Riccardo Caporossi, anche autori dei costumi (le luci sono di Roberto Innocenti, la musiche di Sergio Quarta). Il titolo indica la dimensione spaziale, sotterranea, appunto, dove vivono e agiscono i tre personaggi (la terza interprete è Noemi Regaglia) coinvolti in una storia-non storia. Immagini, simboli e silenzi scandiscono il ripetersi di un cerimoniale che rivela profonde inquietudini. Gli oggetti disposti in scena determinano una serie di percorsi obbligati, ripetitive traiettorie, mentre una sedia vuota è il luogo dell'aassente», personaggio emblematico, invisibile e continuamente evocato. Completa il quadro, una figura femminile non meno misteriosa, simbolo di quella coscienza che appartiene a tutti, duplice come il binomio ragione/sentimento o bene/male: difficilissimo raggiungerla nella sua essenza sfuggente. I tre personaggi mettono in gioco il tentativo di affermare quella identità che è più costruzione che sostanza. Una rivisitazione dell'opera e della poetica di Alda Merini, al Tangram Teatro, dove da stasera a domenica è in cartellone «Una sottile linea d'ombra» di Ivana Ferri, anche regista dello spettacolo, interpretato da Eliana Cantone e Paola Chiama. A ispirare la Ferri, non sono solo i versi della Merini, ma anche la sua straordinaria e drammatica vicenda umana, l'esperienza del manicomio, la segregazione, gli amori, l'abbandono, il vuoto. Un'esperienza esistenziale che si travasa nella poesia, dove trova, per altro, una sorta di redenzione, una imprevista via di fuga. All'Araldo, da stasera, si celebra il «Giorno della memoria»: in scena. Onda Teatro con «G come guerra» di Mariapaola Pierini, anche interprete con Silvia Elena Montagnini e regista con Bobo Nigrone. Lo spettacolo, che si replicherà domani, vede protagonisti due bambini che in un surreale tempo di guerra, escogitando giorno dopo giorno stratagemmi per sopravvivere. Sempre nel teatro di via Chiomonte, domenica e lunedì toccherà alla Compagnia di Eduardo con «Il canto di Marta». Ancora guerra, nella sua accezione se possibile più tragica, al Perempruner di Grugliasco, con «Come- te», spettacolo che Pietra Selva Nicolicchia ha tratto da «L'istruttoria» di Peter Weiss (in cartellone sabato e lunedì) per Viartisti Teatro. Qualche occasione di svago e maggior leggerezza, la offre, invece. Alfa Teatro, dove, da stasera a domenica la Compagnia Alfa Folies è impegnata ne «Lo zingaro barone» di Johann Strauss, per la regia di Cesare Goffi: catturante spartito, storia da operetta e lieto fine im¬ mancabile. Al Piccolo Regio, sempre stasera, la compagnia Xandrà presenta «Il rituale del Mandala» di Alessandra Lombardo: performance di danza con la partecipazione di un gruppo di monaci tibetani. Domani, al Giacosa di Ivrea, «Orgia» di Pier Paolo Pasolini, per la regia di Valter Malosti, che ha aggiunto anche scene inedite tratte dal corpus dei dattiloscritti pasoliniani: in scena, Michela Ceson.

Luoghi citati: Grugliasco, Ivrea, Moncalieri, Toscana