Vola con l'auto in un burrone di 40 metri ed esce illesa

Vola con l'auto in un burrone di 40 metri ed esce illesa E' RIUSCITA A DARE L'ALLARME CON IL SUO TELEFONINO, LA VETTURA IN MEZZO ALLE PIANTE SCOPERTA POCO DOPO DA UN'AMBULANZA Vola con l'auto in un burrone di 40 metri ed esce illesa L'incidente sui tornanti della strada verso Frassinetto, protagonista una pensionata di Pont Canavese Giampiero Maggio FRASSINETTO Se ognuno di noi ha un destino segnato, come sostiene qualcuno, quello di Maria Bruna Picchiottino, 68 anni, di Pont, è sicuramente baciato da una buona stella. Per farla breve è una sorta di miracolata. Perché dopo un volo di una quarantina di metri in un burrone, con la sua auto che faceva lo slalom tra piante e massi, lei è uscita dall'abitacolo senza neppure un graffio. E' accaduto ieri pochi minuti prima delle 11, un chilometro prima di Frassinetto, lungo uno stretto tornante. Fortuna nella fortuna, la donna non solo è rimasta praticamente illesa, ma la sua auto è stata individuata pochi minuti dopo che era scattato l'allarme nonostante fosse nascosta dalla fitta boscaglia. per una semplice coincidenza: l'ambulanza stava cercando la Peugeot 306 di Maria Picchiottino ma non riusciva a trovarla perché la fitta vegetazione, così l'autista si è fermato proprio nel punto in cui Maria Picchiottino tra i soccorritori dopo l'incidente sulla strada di Frassinetto la donna era uscita di strada, ha buttato l'occhio nel dirupo è ha scorto quella macchia scura. Colpa del ghiaccio se la pensionata, che per anni ha gestito il Rifugio Pontese ed ha un passato come alpinista, non è riuscita a controllare la sua auto. E' lei stessa a raccontare che cosa è accaduto: «Stavo andando a trovare una zia a Frassinetto, vado quasi ogni giorno, questa strada la conosco bene ma questa volta qualcosa è andato storto». E continua nel suo racconto, sorretta dai volontari del Soccorso di Pont e dai vigili del fuoco di Cuorgnè: «Ad un certo punto ho perso il controllo della macchina, forse le ruote sono finite su un lastrone di ghiaccio, ha capito che stavo uscendo di strada ma sulla mia sinistra c'era il burrone e così mi sono fatta forza e ho pregato». La Peugeot ha tagliato in due la curva, ha iniziato la discesa infilandosi tra due grossi alberi, poi si è capottata e si è comportata come una slitta sulla neve. «Ho chiuso gli occhi, mi tenevo forte al volante, ho pensato: "Ada come vada"». E prosegue: «Poi l'auto si è fermata, mi sono toccata dove sentivo male ma ho capito che erano solo lievi contusioni. Così ho afferrato il telefonino e ho composto il numero del 118, ho detto che stavo bene e ho cercato di spiegare dove avessi avuto l'incidente». Ma trovarla non era semplice, il colore scuro della Peugeot 306 capottata sembrava una macchia della vegetazione: i soccorsi insieme ai carabinieri di Pont sono arrivati sul posto pochi minuti dopo. Ma dell'auto non c'era trac¬ cia. Individuarla è stato un colpo di fortuna: l'autista dell'ambulanza si è fermato pochi metri più su rispetto al punto dell'incidente perché doveva chiamare la centrale, ha guardato nel dirupo è ha scorto i fanah della macchina. A quel punto i soccorsi si sono messi all'opera: volontari del Soccorso e vigili del fuoco sono scesi nel burrone, hanno raggiunto la Peugeot 306 e sono riusciti ad estrarre dalle lamiere la pensionata. «Sto bene» ha detto Maria Picchiottino ai due uomini che la reggevano e l'aiutavano a risalire verso la strada. Poi ha avvertito i famighari per telefono: «Ho avuto un incidente, ma sto bene, non mi sono fatta niente». Ha guardato l'auto in fondo al burrone un'ultima volta, prima che l'autoambulanza la portasse al Pronto Soccorso per una visita di controllo, si è messa le mani sul volto: «Sono stata davvero fortunata, forse la mia esperienza come alpinista mi è servita a mantenere il sangue freddo necessario...». Ma il peggio, a quel punto, era finito.

Persone citate: Giampiero Maggio, Maria Picchiottino, Pont

Luoghi citati: Cuorgnè, Frassinetto, Pont, Pont Canavese