«Sogno la tranquillità ma in due minuti vado a teatro o al ristorante» di F. Fig.
«Sogno la tranquillità ma in due minuti vado a teatro o al ristorante» VITA DI CITTA «Sogno la tranquillità ma in due minuti vado a teatro o al ristorante» Gloria Ciceri è una bella quarantenne vivace, colta, moderna, con molti interessi e mille progetti per la testa. Nata a Milano, si è trasferita a Torino dopo il matrimonio, dodici anni fa. Il primo periodo di permanenza a Torino per lei è stato difficile: si sentiva isolata, non si abituava a una realtà meno frenetica di quella milanese. Col tempo le cose sono migliorate. Ora vive in un appartamento in via Bogino, a due passi da piazza Castello, da piazza Carignano, dalla Mole Antonelliana e dal Museo Egizio. Ha molti amici, va spesso al cinema, ai concerti e a teatro. Da quanti anni abita in centro città? «Nel centro storico da circa sei anni». Che lavoro fa? «Lavoro in una scuola di lingue, in centro». Quanto tempo impiega a raggiungere il posto di lavoro? «Circa venti minuti, con i mezzi pubblici, a seconda del traffico. Se vado a piedi mi occorre mezz'oretta». Aspetti positivi e negativi di vivere in centro? «Lavorando in centro ho meno tempi morti e riesco a dedicarmi di più ai miei interessi. Ho a portata di mano cinema, teatro, musica, biblioteche. Sono vicina alle stazioni, alla posta, alla banca e all'anagrafe. Posso anche decidere all'ultimo momento di andare a mangiare fuori, anche a larda sera. A differenza di quanto si potrebbe pensare, da quando abito qui ho conosciuto molte persone. Tra residenti ci conosciamo, ci salutiamo e scambiamo due parole proprio come nei borghi di una volta o nei paesi. Gli svantaggi? Il traffico, il rumore, a tutte le ore, la difficoltà di trovare parcheggio e la presenza di tanta gente, soprattutto il sabato e la domenica». Cosa pensa del progetto di vietare l'ingresso delle auto in centro? «Mi sembra un'ottima idea. Certo, deve essere consentito ai residenti di poter entrare ed uscire. Non come le domeniche a piedi quando, se per sbaglio ti svegli troppo tardi, sei costretto a restare chiuso in casa tutto il giorno». Non ha mai pensato di trasferirsi fuori città? «Qualche volta. Soprattutto l'estate, dopo alcuni periodi di permanenza al mare o in montagna, mi pesa tornare in città. Mi piacerebbe una bella casetta nel verde, con tanti fiori e animali. Mio marito ed io siamo andati a vedere alcune case fuori città. Ma, soppesati vantaggi e svantaggi, per adesso rimaniamo qui». Consiglierebbe di abitare in centro? «Di certo qui l'esistenza è più facile per chi ha una vita sociale più intensa o ama frequentare locali o partecipare ad eventi culturali. Certo, per i pantofolai, l'ideale è una casetta in campagna». [f. fig.]
Persone citate: Gloria Ciceri
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